capitolo 2: due accordi, un amaro odore di caffè

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"Scusami, ma ci credo tanto
Che posso fare questo salto
E anche se la strada è in salita
Per questo ora mi sto allenando"
Queste parole mi sono entrate nel cuore, nella testa, nel fegato, in tutte le parti del corpo. Le ho scritte su un foglio di carta con una matita consumata e un po' mangiucchiata.
Nel frattempo sono le 10 della mattina e ho già fatto tre ore di lavoro. La caffetteria si è ormai riempita di persone di ogni età e ceto sociale e io tra un ordine e un altro mi rileggo quelle parole. Non so perché, ma mi descrivono così tanto e sta mettendo in dubbio ogni cosa, ogni singola scelta fatta negli ultimi mesi.
Veramente voglio diventare un medico? Vale la pena questa "strada in salita" o non so ancora quale sia la mia strada?
Ma i miei dubbi vengono interrotti da una voce maschile:
"Un cappuccino per favore" Infilo la matita nel capelli intrecciati, piego il foglio in quattro e lo poso nella tasca posteriore dei jeans e mi avvicino con una certa stanchezza al banco.
" Come si chiama?" Domando al ragazzo che mi ha appena chiamato e che adesso mi sta guardando con uno sguardo interrogativo.
" Lo devo scrivere sul bicchiere. Qui si fa' così" preciso mentre gli faccio vedere il bicchiere di cartone. Quando le persone vengono qui per la prima volta si spaventano quando voglio sapere i loro nomi. Non sono una stalker è solo il "protocollo della struttura".
" Ma sta dicendo veramente? Non mi dire che non mi conosce" dice il ragazzo avvicinandosi al bancone.
Indietreggio così tanto che quasi tocco la macchina del caffè dietro alle mie spalle. Ma chi si crede di essere questo: così stravagante ed egocentrico.
"Se la conoscessi mica le chiederei come si chiama" dico con una certa sicurezza. Ma da dove mi esce tutta questa autostima stamattina?
Osservo attentamente il ragazzo: alto, capelli scuri che arrivano a metà collo e bagnati (probabilmente dalla pioggia di prima e probabilmente è così stupido che non aveva un ombrello con sé), un paio di occhiali da sole gli coprono gli occhi e le occhiaie in quanto siamo in un luogo chiuso e potrebbe anche toglierli, indossa un cappotto nero che copre una camicia troppo leggera per la stagione autunnale e un paio di jeans (troppo stretti a mio parere), intravedo dei tatuaggi però non riesco a capire il significato ( ne sono troppi e troppo coperti), ho notato che ha poggiato un borsone sullo sgabello probabilmente è un turista? Un viaggiatore? Un uomo d'affari?
"A Ragazzina se ha finito di rimanere in silenzio e squadrarmi potrebbe scrivere il mio nome" dice il ragazzo di fronte con quell'accento del classico romano svogliato mentre con una non chalanche controlla il telefono.
" Cavolo mi ha scoperto!" Penso tra me e me.
Mi è sempre piaciuto guardare le persone è "identificare il loro profilo" solo osservandole. Cosa fanno nella vita? Quanti anni hanno? Fidanzati? Single?
"Si scoprono così tante cose di chi ti circonda solo attraverso gli occhi" probabilmente questo pensiero l'ho detto ad alta voce perché ho sentito un lieve risolino da parte del ragazzo.
" Mi chiamo David-Damiano".
Scrivo il nome sul bicchiere di cartone con il pennarello nero indelebile.
" 2,50€ " riesco a dire solo il prezzo della bevanda, sono troppo in imbarazzo. Questo ragazzo mi mette suggestione. Perché? Forse non è suggestione, forse non è neanche imbarazzo, semplicemente non mi piacciono queste persone così " cazzute" direbbero dalle mie parti.
Il cliente mi porge i soldi sul bancone ma noto un problema.
" Mi scusi queste sono delle sterline. Avrei bisogno di euro" dico ridendo.
Ma come si fa a confondere.
" Maledetta Vic. Le avevo detto di cambiare." Si incavola leggermente lo si nota da come ha stretto il pugno e dalle rughe comparse sul volto.
"Ci si vede in giro"dice con un cenno della mano mentre mi porge i soldi sul bancone e sparisce dalla mia vista.
" I Maneskin sono una band eccezionale: 4 giovani ragazzi che hanno vinto Sanremo nemmeno un anno fa e adesso sono da ritorno da un tour a Londra" sento alla radio mentre poso i soldi nella cassa.
Londra...Che strano quel tizio aveva delle sterline con sé e i Maneskin hanno suonato a Londra.
Rido mentre penso alle assurde ipotesi e collegamenti senza senso.
E così passa la giornata tra il via vai delle persone, l'odore amaro del caffè e quel Damiano che non si toglie dalla testa. Difficilmente uno riesce a dimenticare la gente sbruffona e maleducata.

la ragazza della luna//ManeskinWhere stories live. Discover now