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«Hanno ucciso Sirius! Tua zia ha ucciso Sirius!» urlò Hermione, mentre la porta della camera si chiudeva alle sue spalle

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«Hanno ucciso Sirius! Tua zia ha ucciso Sirius!» urlò Hermione, mentre la porta della camera si chiudeva alle sue spalle. Draco era lì, che l'aspettava, come sempre. Era impassibile mentre la sua ragazza gli urlava contro, con la maglia ancora macchiata di sangue e dalle lacrime del suo migliore amico. «Come hai potuto non avvisarmi?» domandò presa dalla rabbia, e Draco glielo lasciò dire, poiché entrambi sapevano che quella non era colpa sua.

«Io non lo sapevo, Hermione.» rispose semplicemente, sincero. Ma Hermione sembrò non sentirlo e continuò ad inveire contro di lui, urlava contro di lui a pieni polmoni di quanto fosse distrutto Harry e di quanto fosse stupida tutta quella situazione, e Draco era impassibile. Con lo sguardo fisso su di lei, non diceva nulla, la ascoltava e nient'altro. «Ti avevo detto che dovevi essere pronta.» disse poi, semplicemente.

Hermione quasi si fermò solo a prendere fiato, poi riprese puntandogli il dito contro. «Io ero pronta! Io lo ero! Ma loro... sono stati cattivi, non c'era alcuna necessità di uccidere-»

«Cosa pensavi? Perché credevi che non volessi andare lì, in quella casa? So bene cosa sono, cos'è mio padre, cos'è mia zia. Ti ho allenato per questo, siamo tutti allenati per questo.» interruppe lui, spostandosi dalla sua scrivania per poterla fronteggiare, riprendendo possesso della sua parola. «Ti sei fatta male? Ti hanno fatto male?»

Hermione si controllò per la prima volta, testando il suo corpo. «No, non credo... comunque non volevo dare la colpa a te, sono sconvolta. L'ho visto...lui, intendo. Colui che-»

«Il Signore Oscuro. Si, beh... non è un bel vedere.» commentò lui, tastando il fianco della ragazza proprio dove la maglia era sporca di sangue, Hermione glielo lasciò fare senza sentire alcun dolore, segno che il sangue non era suo. «Hai colpito dove ti ho detto? Hai fatto ciò che ti ho insegnato-»

«Ho fatto tutto.» interruppe lei rassicurandolo, portando entrambe le mani sulle guance del suo ragazzo. Draco sospirò, avvolgendo le braccia intorno ai suoi fianchi. «Cosa succederà ora?» domandò lei confusa, portando le mani contro il maglione del ragazzo.

Draco alzò le spalle, anche se sapeva bene cosa sarebbe successo: sarebbe toccato a lui rimediare l'errore del padre, il suo poter decidere di allontanarsi era finito; ora era il suo momento di prendere le redini e di prendersi la responsabilità del suo marchio. Ma non voleva dirlo alla sua ragazza, così da rovinarle i mesi che restavano. Lei non lo meritava, mentre lo guardava con gli occhi pieni d'amore, come se lui potesse meritarselo. «Ora continueremo ad allenarci. Continueremo fino all'ultimo giorno, fino alla fine, poi vedremo cosa succederà, va bene? Dobbiamo... dobbiamo aspettare e poi programmeremo tutto.» domandò, posando le labbra contro quelle della ragazza.

«Non voglio lasciarti andare via, Draco. Vieni con me.» sussurrò lei, sperando di riuscire a convincerlo di abbandonare il folle piano di Silente e Piton, di utilizzarlo come pedina per carpire informazioni e per avere un altro alleato su quel fronte. «Noi, insieme

Venere e Marte; Dramione.Where stories live. Discover now