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Si ritrovò ad attenderlo lungo il corridoio del settimo piano per minuti interi, camminò ansiosamente avanti ed indietro sperando di non essere trovata e beccata, dai suoi amici o da Gazza

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Si ritrovò ad attenderlo lungo il corridoio del settimo piano per minuti interi, camminò ansiosamente avanti ed indietro sperando di non essere trovata e beccata, dai suoi amici o da Gazza.
Aveva spiegato poco o niente a Ginny, era curiosa di sapere cosa le avrebbe conservato quell'incontro, se si sarebbe rilevato come il più grande errore della sua vita oppure aveva fatto bene a chiedergli quell'aiuto. Draco, intanto, si stava appena muovendo dai sotterranei per raggiungere il settimo piano. Con estrema lentezza salì le scale, stanco e spossato dal dolore che il marchio nero gli aveva causato durante l'intera notte per motivi che lui non conosceva. Come suo solito aveva tenuto il primo incontro con Piton durante la mattinata e anche se non avevano parlato di nulla, il professore aveva letto nella sua mente riguardo l'appuntamento e che avrebbe fatto lezione con la Granger quel pomeriggio per insegnarle la difesa contro le arti oscure. Piton, come suo dovere e obbligo, comunicò tutto a Silente che annuì quasi contento, consapevole che la Professoressa mandata dal ministero non li avrebbe aiutati a sviluppare le loro abilità in quella materia.
Malfoy raggiunse Hermione nel momento in cui stava per imboccare le scale ed andare via, senza scambiarle un saluto o altro le prese il braccio e la trascinò dietro di sé, passando tre volte davanti al muro in questione dove apparì una porta. La stanza le ricordò l'aula di difesa contro le arti oscure utilizzata dal professor Lupin.

«Sei in ritardo.» lo accusò Hermione, spogliandosi dal suo mantello.

«Granger, devi ringraziare il tuo Dio se io sono qui.» ribattette lui, posando il mantello sulla sedia, poi si posizionò contro la scrivana ed incrociò le braccia al petto. «Dobbiamo partire dalle basi oppure qualcosa lo sai fare?» domandò ironico, ricevendo un'occhiata da parte della ragazza. «E allora cosa vuoi fare?»

«Avremmo dovuto imparare incantesimi come protego, l'incanto patrono e tutte quelle cose servono a contrastare i Ma- le magie oscure.» spiegò lei, dovendosi correggere nell'ultima fase. Doveva proteggersi da persone come lui, allora perché aveva chiesto proprio a lui di aiutarla?

«Mangiamorte, puoi dirlo.» disse Draco, mentre si alzava le maniche della camicia della divisa lasciando in bella vista il suo marchio. In quella camera faceva caldo e dato che nessuno poteva entrare e trovarli, se ne stava approfittando. Inoltre, quel segno la metteva in difficoltà e lui adorava metterla in difficoltà. «Iniziamo con Protego.» aggiunse poi, spostandosi dalla cattedra per raggiungerla. Quando lo vide avvicinarsi Hermione rabbrividì, e non per il marchio in quella vista, ma per l'eleganza dei suoi movimenti. Ne rimase affascinata, inevitabilmente. Lo guardò con estrema attenzione mentre si arrotolava con precisione le maniche della camicia bianca, lasciandole vedere qualche porzione di pelle in più che prima non aveva visto, lo aveva osservato mentre poggiato alla scrivania, si era aggiustato il suo ciuffo di capelli biondi quasi platino, tra i quali spuntavano due gemme azzurre. Ora, capiva esattamente tutte le altre. Perché lei era esattamente come tutte le altre. Come la volta precedente – due giorni prima – si posizionò alle sue spalle per aiutarla ad assumere la posizione per l'incantesimo, poi tornò difronte a lei. «Concentrati.» la richiamò all'attenzione, portando la bacchetta contro di lei. Contò fino al numero tre, poi lui pronunciò la formula per schiantarla, ma poco di quell'incantesimo la colpì, anche se fu comunque spinta indietro verso il muro.

Venere e Marte; Dramione.Where stories live. Discover now