19. Celyaphin

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<<Sono contenta di andare, ma perché ora?>> Rhysand la stava per trasmutare ad Aurora, la capitale della Corte dell'Alba. La città di suo padre. Che è morto.

<<Perché hai bisogno di cambiare aria. Non ci sopporti più. Qualcuno più di altri.>> Rhysand lo disse con un tono scherzoso, ma Celya sapeva a chi si riferiva.

<<E cosa farò ad Aurora? Di diverso da qui, intendo.>> Voleva andare, ma Velaris era diventa la sua casa. Quello non glielo aveva detto.

Nelle ultime settimane si alzava, faceva colazione e passava l'intera giornata tra l'osservare gli allenamenti delle Valchirie, chiacchierare con Cassian e Azriel, leggere - cosa che aveva scoperto le piaceva molto - pranzare, cenare, fare spuntini, perdersi tra le strade di Velaris - cosa che amava nonostante i rimproveri che subiva per essere andata in giro da sola - e dormire. O provarci. Per lo più faceva incubi o rimaneva sveglia a fissare il cielo e la città.

<<Imparerai a volare.>> Disse all'improvviso Rhysand.

Celya si fermò. Qualche Fae sulla strada dovette passarle accanto per non sbatterle contro. <<Io non voglio imparare a volare.>> Disse.

Rhysand le sorrise, la prese per mano e riprese a camminare trascinandola con sé. <<E ti insegneranno ad usare i tuoi poteri.>>

<<Quelli non sono un problema.>> In qualche modo non si erano più manifestati. Forse erano spariti del tutto.

<<Non sono un problema, sono un dono. E devi imparare ad usarli. E non sono spariti.>> Era entrato di nuovo nella sua testa.

<<Come fai a dirlo?>>

<<Perché ognuno di noi lo sente. Qualcuno più di altri.>> Le rispose.

<<Chi lo sente di più?>> Era curiosa. C'erano persone che sentivano il suo potere. E qualcuno lo sentiva di più. Rhysand era il Signore Supremo, ma altri lo sentivano?

<<Io, Feyre e... Nyx. Lui lo sente anche a una notevole distanza.>> Gli rispose.

Celya ammutolì. Non voleva parlare di Nyx. Non voleva sapere nulla di lui. Non voleva neache sentire il suo nome.

<<Me l'hai chiesto tu.>> Gli fece notare Rhys.

Lei sospirò. <<Giusto. Comunque queste cose posso farle anche qui. E non ho detto che voglio farlo.>>

<<Andrai ad Aurora, imparerai a volare e ad usare i tuoi poteri. Magari conoscerai nuove persone. Non è detto che Velaris debba essere la tua unica casa. Casa non è un luogo, ricordalo.>> Rhysand si era fermato.

Ora si trovano su un ponte sul Sidra, il fiume che attraversava la città. Le sue acque erano impetuose, ma in qualche modo si mantenevano negli argini. Ora che il tempo stava cambiando, che il freddo entrava nelle case, il Sidra rallentava il suo corso. Nel giro di qualche settimana si sarebbe ghiacciato.

Celya credeva di diventare come il Sidra: un pezzo di ghiaccio. Forse non sarebbe stato male.

<<Celya, qui non sembri felice. Qui non sei felice.>> Ora Rhysand le toccava una spalla e guardava con lei il corso del fiume. <<Aurora ti permetterà di ritrovare te stessa. E forse sapere qualcosa in più su tuo padre ti aiuterà. Inoltre, non sembri apprezzare particolarmente il freddo. Nella corte dell'Alba gli inverni sono meno rigidi.>> Un velo invisibile calò su di loro e Celya si sentì subito al caldo. <<Stavi tremando.>>

Rhysand era premuroso. Tutti loro lo erano stati nelle ultime settimane. Stavano con lei, le parlavano e quando erano sicuri di non spaventarla, le davano calore con una stretta sulla spalla, una abbraccio, un bacio sulla guancia o tra i capelli.

A Court Of Light And Darkness {ACOLAD 1}Where stories live. Discover now