23. Cambriel

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Era andata. Aveva bevuto così tanto che ora non si reggeva in piedi.

<<Pensavo ti saresti fatta solo uno o due bicchieri.>> Rise lui, mentre la sorreggeva.

Lei rise. <<È colpa tua! Non ho mai befuuuuuto.>>

Cam sospirò. <<Ricordami di non farti bere mai più.>>

Il sorriso di lei si allargò e poi si spense all'improvviso.

<<Che c'è?>> Non era normale. O aveva visto qualcosa - cosa probabile quando sei ubriaco marcio - o qualcosa non andava.

Celya tremo. <<Cam, voglio andare a letto.>> Il tono all'improvviso più serio.

Cam la trascinò in camera e la fece stendere sul letto, facendo attenzione alle ali. Lei nascose la testa sotto ai cuscini.

<<Celya?>> Non si era mai comportata in quella maniera. E non era l'alcool a farla stare così.

<<Nyx è nella mia testa.>> Si lamentò lei. Un misto tra una risata e un pianto.

<<Non so come aiutarti.>> Lui non era un Daemati. Non aveva il potere di comunicare mentalmente.

<<Puoi darmi qualcosa per il mal di testa?>> Stava piangendo. Non che quella sera fosse la prima volta, ma quelle lacrime le pesavano. Cam lo sapeva.

Cam si alzò e uscì dalla camera. Quando tornò, con un intruglio per il mal di testa e la nausea, Celya picchiava il cuscino con i pugni.

<<Smettila, non cambierà le cose.>> Assunse il tono più dolce che poteva. Funzionò.

Celya si girò su se stessa, pancia all'aria. Aveva l'aria stanca. <<Non voglio più bere.>>

<<Mi faciliti il compito di non farti bere. Bene.>> Scherzare l'aiutava. Di solito.

Lei sorrise. Allungò una mano verso il bicchiere che aveva in mano. Cam glielo diede. Lei lo buttò giù tutto insieme.

<<Avevo abbassato le difese. Sono stata un'idiota.>> La sbronza stava già passando. Il potere che aveva, l'aiutava. La luce è vita, genera nuova vita, di conseguenza smaltiva in fretta gli effetti dell'alcol. Anche per lui era così, ma per lei era più veloce, essendo più potente.

<<Ti manca.>> Le disse.

Lei lo guardò come se avesse detto un'idiozia. <<Assolutamente no.>>

Cam le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. La vide irrigidirsi, ma non se ne preoccupò. <<Celya, perché stasera ci hai fatto domande sul Legame?>>

Lei fissò lo sguardo nel suo. <<Ero curiosa. Conosco poco di tutto.>>

Cam sapeva che mentiva. Ma decise di passare ad una strategia diversa. <<Daniel era Legato ad una Peregryn di nome Lucinda. Per noi tutti era Luce.>>

<<Cam, sono stanca.>> Lo interruppe.

Lui non si scoraggiò. <<Si erano conosciuti in tempi molto lontani. I Peregryn erano come gli Illyrian a quei tempi. Molti facevano dei matrimoni combinati. E Luce era stata promessa a un Peregryn crudele. Sarebbe stata la terza moglie in 2 mesi.>>

<<Cam...>>

<<Ascolta.>> Le si avvicinò. La sua bocca a pochi centimetri da quella di lei. Una mano era sul materasso per sorreggersi, l'altra persa tra le onde arancioni dei suoi capelli. <<Daniel affrontò il Peregryn e vinse, ma non lo uccise. Fu misericordioso, lo lasciò in vita in cambio di Luce e della promessa che non avrebbe più preteso mogli. E per un po' tutto andò bene. Daniel e Luce comprarono una casa e passarono giorni felici nel loro nido d'amore. Non era ancora scattato il Legame però. Poi una notte senza luna, il Peregryn tornò a sfidare Daniel. Lui non era preparato, ma non si tirò indietro. Venne ferito gravemente e Luce si mise in mezzo. Il Peregryn scappò quando si rese conto che non c'era speranza per nessuno dei due. Fu allora che tra loro scattò il Legame. Moribondi si cercarono e si strinsero, fino a quando io e gli altri non li trovammo. E non fu facile, ma li salvammo entrambi.>> Cam li ricordava ancora stretti insieme, l'uno che tamponava le ferite dell'altra. Ci vollero settimane prima che i due tornassero a stare in piedi. Mesi per volare.

A Court Of Light And Darkness {ACOLAD 1}Where stories live. Discover now