26. Celyaphin

176 11 0
                                    

Volava. Finalmente volava.

Un attimo prima stava cadendo da una rupe, quello dopo aveva le ali spalancate, il vento tra le piume a sorreggerla.

Celya si inclinava a destra, poi a sinistra, assecondava il vento come Cam le aveva insegnato.

Celya si svegliò all'improvviso. Stavolta non era stato un incubo, ma un sogno. Ed era stato un sogno bellissimo.

Il sole entrava nella sua stanza, era alto nel cielo. Quel giorno si sentiva tranquilla e riposata. Pronta per affrontare un altro giorno di allenamenti.

Raggiunse Cam nella palestra dopo aver fatto colazione con Thesan e Jelith.

<<Hai una bella cera, stamattina.>> Notò lui.

Celya gli sorrise. Da quel giorno quando si erano baciati, tra loro era semplice. Celya avrebbe voluto baciarlo ogni volta che lo vedeva. Ma non lo aveva più fatto. E lui non ci aveva provato.

Celya a volte si chiedeva se se l'era solo immaginato. In fondo aveva bevuto molto.

<<Che facciamo oggi?>> Chiese.

Lui la guardò. Un sorriso serafico in volto. <<Oggi si vola.>>

***

Erano sulla collina dove fuggiva in piena notte. Non ci era tornata mai di giorno. Era bello.

<<Quindi?>> Chiese tornando a guardare il Peregryn.

Cam allargò le ali. <<Spalanca le ali.>>

Lei ubbidì.

<<Ora, occhi verso di me.>> Le disse.

<<Eh?>> Che razza di istruzione era?

Lui rise. <<Fidati. Corri verso di me e sbatti le ali quando te la senti.>>

In effetti era lontano da lei. Almeno una decina di metri, ma se non avesse spiccato il volo, lo avrebbe preso in pieno.

<<Fidati di me, fidati di te e del tuo corpo. Soprattutto fidati delle tue ali.>> La spronò.

Celya ebbe i brividi, ma prese un bel respiro. Poteva farcela.

Allargò le ali, poi le ripiegò appena. Sentiva i muscoli della schiena rispondere ad ogni movimento.

Un altro respiro e poi inizio a correre. E poi a battere le ali. Lentamente e poi lo sentì: il vento le sfiorava le piume e la sollevava da terra.

Ma ancora atterrò. Non si fermò, continuò a correre e a sbattere le ali. Doveva spingere, metterci più forza. Così fece.

Celya piegò le ginocchia e sbatté le ali con forza. Il suo corpo si sollevò con un salto.

Si stava sollevando da terra. Un metro, due, dieci. Ma ora che era così in alto? Si ricordò le lezioni di Cam e Roland e Arianne.

Il vento era freddo, ma non troppo. Si avvicinava la primavera ormai e a volte si avvertivano delle brezze più calde. Le migliori per volare in tranquillità.

Si mise in orizzontale e lasciò che il vento la trasportasse. Una corrente la colpì in pieno, perciò sbatté le ali e si ritrovò appena sopra. In quel modo lei doveva battere le ali, ma solo tenerle aperte.

Le venne naturale inclinarsi a destra per girare su se stessa e compiere un cerchio nel cielo. Una spinta e aumentò velocità.

Si rese conto che non doveva usare solo le ali, ma tutto il corpo. Persino le mani potevano aiutarla.

A Court Of Light And Darkness {ACOLAD 1}Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang