Ballare di Notte

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<<Percy! Abbassa subito quella musica che sto finendo un progetto!>>
Urlò Annabeth dal suo studio, con una mano che arrotolava nervosa  i ciuffi che le scappavano dalla coda.
Era notte fonda, perchè erano soliti a stare svegli fino a tardi il sabato. Una leggera brezza di gelo vagava per la casa.
<<Come scusa? Non ti sento!>> Rispose lui di rimando.
Stava palesemente facendo il finto tonto.
Improvvisamente partì "Mine" di Taylor Swift e giurò di aver sentito la parte iniziale strumentale alzarsi nettamente rispetto a poco prima.
Maledisse Percy mentalmente.
Sapeva benissimo quanto quella canzone rappresentasse loro due. Le parole entravano in ogni stanza del loro appartamento.

Annabeth si alzò e si diresse in cucina, mentre stirava con le mani le leggere pieghe formatesi sulla sua felpa grigia. Entrò e alzando lo sguardo notò subito il suo ragazzo, nell'angolo in cui avevano lo stereo, con una mano vicino alla bocca a mo' di microfono, mentre scandeva il testo.
E in quel momento Annabeth realizzò che, forse, ma forse, andava anche bene finire il suo lavoro domani.

Percy si avvicinò pericolosamente a lei, con quel sorrisetto da piantagrane che si allargava in modo conpulsivo sul viso. Lei incrociò le braccia in modo giocoso, ma lui le prese velocemente e iniziò a buttarne una in dentro e una in fuori, facendola scuotere leggermente.
Annabeth scoppiò in una risata pura e genuina quando vide Percy che cercava, inutilmente e disperatamente, di muovere il bacino a tempo. A lui si illuminarono gli occhi vedendola così, perciò disse: <Ok ok ridi pure, ma vediamo cosa sai fare tu>>

Annabeth non se lo fece ripetere due volte, ormai il ritmo le scorreva nelle vene, e non esitò ad alzare una mano in aria, seguita da un leggadro movimento di vita, mischiato a intrecci tra i suoi piedi e gambe. La melodia cresceva e Annabeth si liberò i capelli lasciando cadere i riccioli biondi lungo le spalle. Aggiungendo quasi un impercettibile movimento del capo alla piccola ed esilarante coreografia che aveva creato. Percy l'ammirò in tutta la sua bellezza, e pensò che, cavolo, non smetteva di sorprenderlo, mai. Si unì a lei e subito dopo si ritrovò a cercare di non sembrare un completo idiota. Ma infondo, Annabeth lo amava per questo.
Si guardarono negli occhi mentre in sottofondo la voce della loro cantautrice preferita mandava scintille prima del ritornello. Ed eccoli, che ballavano completamente a caso. Che cantavano, Percy leggermente più stonato di lei, la loro canzone. Con i visi vicini, ma con lo spazio giustamente calcolato tra i corpi per poter continuare a danzare.

"Do you remember, we were sittin', there by the water?

You put your arm around me for the first time

You made a rebel of a careless man's careful daughter

You are the best thing, that's ever been mine"

Si muovevano sinuosamente e felici, ridendo spensierati. Nessuno era presente o li guardava, e no, a loro non importava di niente, eccetto che di loro due in quel momento. Così mentre la luna illuminava quella sera fredda di novembre, Annabeth e Percy chiudevano la canzone e quel ricordo avvicinandosi, con il sorriso sfumato e gli occhi pieni l'uno dell'altra.

Spazio Autrice:
Ecco la prima storia!
Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento;)
Se avete idee per eventuali e possibili scenari, non esitate a scrivermi. Alla prossima lettura.
-As

I nostri respiri-Percabeth OneShotWhere stories live. Discover now