Sapore d'amore

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Nell'ultima settimana Annabeth era stata infelice ed insicura. Percy sapeva che ogni tanto le succedeva. Predenteva sempre il massimo da se stessa, anche troppo secondo l'opinione di codesto. Poi arrivava a picchi di stress e nervosismo estremi, in cui non faceva altro che odiarsi e chiudersi in se stessa. Nascondendosi nella sua corazza personale.
Sembrerà strano, ma Percy amava seriamente quella particolarità del suo carattere. La rendeva unica ai suoi occhi. Sicuramente diffile da capire e conviverci, ma era sempre affascinato da cosa girasse dentro la mente di Annabeth. Doveva essere un posto al quanto tormentato.

Oggi, però, aveva bisogno di vederla sorridere. Andò in camera loro, dove trovò la ragazza distesa sul letto a fissare sognante il soffitto con i piedi appoggiatti alla testiera.
<<Sapientona cara, metti fine al tuo supplizio che andiamo in libreria>> Lei si tirò a sedere energerticamente e lo guardò con una gratitudine tale da far sentire Percy in imbarazzo.

Dopo dieci minuti, Annabeth aveva già il lungo cappotto grigio addosso e la tipica borsa che usava per metterci dentro i libri. Aspettando impaziente di uscire di casa, mentre muoveva freneticamente i piedi.
Successivamente gli occhi di Annabeth fecero un cambio netto in un millesimo di secondo, per la vista della pioggia, mentre Percy teneva l'ombrello per entrambi.
Lei prese a braccetto il ragazzo, colso alla sprovvistà, e poggiò la testa sulla sua spalla. Percy si irrigì per un attimo. Erano sette giorni che lo degnava a malapena di un bacio. Poi decise di attirarla più vicino a sè, facendo rilassare la ragazza.
Prima presero un caffè, lui caldo e lei freddo, completamente opposti in ogni cosa, come sempre. Lo assaporarono mentre chiaccheravano, anche se Annabeth non si era ancora del tutto ripresa, quindi i buchi momentanei di silenzio venivano solo inglobati dall'inconfondibile rumore dei bus di Londra sull'asfalto bagnato.

<<Il petrichor>>
Fu Annabeth a parlare, alzando la testa verso l'alto lasciandosi sfuggire una specie di querimonia, tenendo gli occhi chiusi. Inspirando dal naso, per foi far uscire un leggero filo di fumo causato dalla temperatura fredda circostante.
<<Come scusa, le pecore, dove?>>
Chiese Percy guardandosi intorno mentre la sua ragazza si schiaffegiava la fronte sogghignando sommessamente.
<<Santi Numi, non voglio sapere come tu abbia udito pecore!
Ho detto petrichor>>
Teneva un soppraciglio alzato come se stesse aspettando una comprensione da parte del corvino. Non captando segnali, decise di proseguire con la sua spiegazione:
<<È la parola che racchiude l'odore trasmesso dalla terra, prima e dopo o durante la caduta della pioggia.
Inoltre, deriva dal greco e prende nome dall'icore, che sarebbe il sangue dorato che scorre solo negli dèi, secondo la Mitologia>> Percy rimase incantato. Amava quando gli spiegava argomenti, di qualsiasi tipo. Era una gesta solo tra loro, molto cara ad entrambi.

Arrivarono alla libreria preferita della bionda.
Un luccichio di smània e pazzia si poteva benissimo leggere tra le righe degli occhi di Annabeth, quando entrando vide tutti gli scaffali di libri, a cui era tanto devota.
Si diresse a cercare chissà quale genere o autore.
Ma poi a metà strada si fermò e girandosi, con un sorriso ampio in volto disse <<Grazie, Testa D'alghe>>
E Percy pensò che in realtà il regalo più bello lo avesse appena ricevuto lui vedendola stare meglio.

Annabeth uscì con sei libri nuovi e la sua solita aria soddisfatta e orgogliosa. Al ritorno raccontò a lui varie trame e qualcosa sulla sua ultima settimana di lavoro.
Cavolo quanto le era mancata Annabeth.
<<Quindi, pensi che non mi meriti un premio per aver sopportato e retto la tua assenza?>>
Le chiese in modo ironicamente sfrontato.
Annabeth non resistette e scoppiò a ridere.
Percy si beò di quel suono.
Ringraziandosi, mentalmente, per essere il solito idiota.

Spazio Autrice:
Scusate perchè potrebbero esserci errori di qualsiasi tipo,
ma scrissi questa oneshot in un momento di sconforto nel quale avevo bisogno dell'atmosfera da me creata.
E sinceramente, l'ho riguardata appena.
Inoltre, sono passati pochi giorni dall'ultimo aggiornamento, ma avevo bisogno di tenermi impegnata, così eccomi di nuovo qua.
Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento!
Alla prossima lettura,
-As

I nostri respiri-Percabeth OneShotOù les histoires vivent. Découvrez maintenant