La vetrata

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Una samoga scura in contrasto con il cielo grigio si stagliava eretta sulla parte più alta della scuola: Una vetrata completamente trasparente, a cui si arrivava solo attraverso un impensabile numero di scale, per di più nascoste da occhi ignoranti.

Il ragazzo dai capelli corvini però quando alzò lo sguardo captò subito l'ombra. Era uno dei pochi che conosceva bene l'entrata per addentrarsi lassù.

Ma quando decifrò l'altezza e la posizione di essa, non esitò a pensare al peggio e ad affrettarsi per raggiungere la cima.

Quando arrivò su, stranamente la figura portava tra le mani un libro in cui era immersa e ciondolava costantemente sui talloni, facendo qualche passo avanti e indietro di tanto in tanto.

<<Hey, tu!>>

Lei si girò confusa, notando il giovane alle sue spalle intento a stendersi sul vetro tutto impanicato.

Chiuse il libro svogliatamente roteando gli occhi.

<<Perchè sei quassù tutta sola?>>

Mentre continuava ad avvicinarsi strisciando, egli riconobbe la ragazza nuova dai lunghi ricci biondi miele.

<<Cosa ci fai tu qui?>> Chiese lei di rimando.

<<Non vorrai mica buttarti, vero?
Perchè se vuoi parlare io ci sono>>

Ormai la sua ansia era alle stelle.
Chissà se per l'altezza o per l'idea che si era fatto sulla situazione.

Ella si avvicinò ancora di più per accertarsi che sentisse adeguatamente, causante il forte vento gelido che sbatteva prepotente contro le orecchie.

<<Assolutamente no!>>

Fece un momento di pausa scrutandolo a modo, dall'alto al basso.

<<Sei Perseus, giusto? Nella mia classe di arte>>

<<Si sono io, Annabeth. Ma ti prego chiamami solo Percy>>

Rimase sorpresa spalancando per un secondo gli occhi.
Non pensava si ricordasse il suo nome, si erano parlati raramente nel suo breve tempo di frequentazione in quella scuola.

<<Santi Numi! Che stai facendo>> Si schiaffegiò la fronte come ad essersi resa conto solo ora di quello che stesse cercando di fareil ragazzo, ancora steso sul vetro.

<<Siediti e calmati>>

Lui eseguì i suoi ordini, ma non prima di chiedere:
<<Si può sapere che esclamazione sarebbe quella che hai usato?>>

Lei sembrava scocciata e compiaciuta allo stesso tempo.

<<Ti riferisci a "Santi Numi"?>>

Lui sventolò la mano all'aria e Annabeth notò che portava due anelli argentati molto carini.
Almeno non era più l'unica a portarli in quella classe.

<<Si, proprio quella>>

<<I "numi" sono le divinità antiche.
Perciò in un certo senso richiami loro imprecando con quella formula>>

Teneva la testa alta con occhi perseveranti; amava diffondere la conoscenza che aveva.

Lui scosse la testa divertito <<Usufruita solo da te, immagino>>

Lei annui e sembrava ancora più fiera, se umanamente possibile.

<<Dove impari queste cose?>>

I nostri respiri-Percabeth OneShotWhere stories live. Discover now