capitolo 13

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Mi svegliai con un enorme mal di testa, mi alzai dal divano e guardai l'orologio al mio polso, erano le due di pomeriggio, l'unica cosa che mi ricordo prima di addormentarmi improvvisamente, sono le labbra di Astrid che si appoggiano sulle mie.
Davanti a me, c'era il tavolino con sopra due bicchieri, uno era pieno di vino rosso e l'altro era vuoto, c'era della polverina. Lo presi e infilai un dito, era il sonnifero che usavo quando non riuscivo a dormire, me l'aveva prescritto il medico molti mesi fa.

Mi aggrappai alla parete, la testa mi girava. Arrivai in camera da letto, il letto non aveva una piega, era perfetto, i mobiletti non erano stati aperti, mancava solo l'armadio. Aprii la mia parte di armadio, i vestiti erano ancora lì, come li avevo lasciati. Aprii la parte di Astrid, c'erano solo le grucce, no non poteva essere.
Astrid non se ne sarebbe mai andata, forse è uno scherzo, io e lei stavamo così bene insieme. La rendevo felice, la amavo e le sono rimasto fedele, perché per me lei è unica, speciale. Chiamai il mio assistente, chiedendogli se avesse visto Astrid, ma lui mi disse di non averla vista a lavoro.
Non sapevo dove potesse essere, lei sapeva tutto di me, anche i peggiori difetti e io non sapevo nulla, oltre al suo nome. Ora capisco perché se ne sia andata, chi vorrebbe stare con uno come me? Non mi sono mai interessato a lei, ma solo a me stesso, sono un egocentrico. Devo farmi perdonare.

Uscii di casa, salendo velocemente in macchina e a tutto gas, cercai per tutta Londra Astrid. Sapevo che stessi cercando l'ago in un pagliaio, ma non mi fermerò, devo capire. Passai tutto il pomeriggio e notte alla ricerca di Astrid, ma non la trovai.
Tornai a casa, presi il whisky che avevo in frigorifero, finendolo in pochissimo tempo. Dalla tasca dei miei pantaloni, presi il telefono.

Tom:
Eri il mio mondo, la mia ancora di salvezza, la mia felicità, credevo di essere lo stesso anche per te...           12:00 a.m✔

Astrid ti prego torna da me, qualunque cosa io abbia fatto ti chiedo scusa, però ti prego almeno dimmi che stai bene        12:00 a.m✔

CAZZO RISONDIMI!           12:01 a.m✔

Dalla rabbia, lanciai il telefono facendolo volare dall'altra parte del salotto, spaccai lo specchio che si trovava lì, spaccandomi le nocche. Mi recai in bagno, aprendo il mobiletto per prendere i cerotti e tutto il resto. Essendo un po' brillo, feci cadere tutto per terra, sbuffando mi abbassai e nel cestino trovai le garze ma anche un test di gravidanza positivo, poteva essere solo di una persona e sapevo dove si trovasse.
Lasciai di nuovo casa, salendo in macchina e a tutto gas mi recai da lei.

Buonasera💞
Questo capitolo, doveva uscire alle due, solo che non riuscivo a scrivere, spero vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

𝗜𝗹 𝗕𝗮𝗿𝗼𝗻𝗲Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt