capitolo 15

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Sistemai il colletto della camicia bianca, per poi prendere la giacca nera ed indossarla, stavo per fare lo stesso con la cravatta, quando non la trovai sulla sedia, ma fra le mani di mamma. Essendo più alto di lei, mi sedetti sul letto e lasciai che mi facesse il nodo intorno al collo. Nei suoi occhi lessi un mucchio di emozioni, tra gioia e tristezza, perché ero cresciuto e lei avrebbe voluto che tornassi ad essere il suo piccolino, ma tutte le mamme provano questo.
Scesi le scale, lasciando casa e salii sulla macchina di papà. Si fermò arrivati a destinazione, sul pavimento c'era un lungo tappeto rosso, ai lati due colonne bianche con sopra un vasetto di rose. Camminai arrivando davanti al portone, questo si aprì attirando l'attenzione di tutti.

Mamma si mise a braccetto, accompagnandomi in fondo alla stanza, per poi darmi un bacio sulla guancia. Prese posto, mettendosi in mezzo alle mie sorelle e papà. Mi girai e guardai il mio migliore amico, mi sorrise cercando di calmarmi, ma come potevo non essere agitato? Oggi non era un giorno comune agli altri, oggi era il grande giorno, il più bello della mia vita che ricorderò per sempre e anche lei.
Sentii tutti gli ospiti alzarsi, era qui. Mi girai e vidi Astrid più bella di quanto potessi immaginarmi. Indossava un meraviglioso abito bianco, con il corpetto pieno di brillantini e gemme, la gonna era ricoperta da uno stratto di pizzo, lasciando intravedere la pancia. Sembrava una principessa, anzi lo era. Le tolsi il velo, potendo vedere il suo volto, una lacrima scese dai miei occhi.

Guardammo il sindaco, tenendoci per mano e piangendo un po'.

"Thomas William Hiddleston, vuoi prendere come tua sposa Astrid Gomez, amarla per il resto della tua vita, nella gioia e nel dolore?" Mi girai per guardarla, nei suoi occhi c'era un enorme punto interrogativo.
"Lo voglio". Le sorrisi.
"E tu Astrid Gomez, vuoi prendere come tuo sposo Thomas William Hiddleston, amarlo per il resto della tua vita, nella gioia e nel dolore?"
"Lo voglio".

La baciai, senza aspettare che il sindaco me lo dicesse, ero stato 24h senza di lei, non avrei aspettato un altro minuto senza poterla baciare o toccare. Usciti da lì, ci recammo in ospedale, continuando a festeggiare il nostro matrimonio.

Vidi la bocca di Astrid, aprirsi in un grande stupore.

"Va tutto bene?" La guardai, lei mi prese la mano, appoggiandola sulla sua pancia, lo sentii colpirmi, sorrisi.
"Anche lui sta festeggiando con noi".
"O mio Dio è fantastico". Il mio cuore iniziò a battere velocemente, mi mancò il respiro dalla felicità.
"Non vedo l'ora di tenerti in braccio, Bryan". Sussurrai a mio figlio, questo sentendomi, mi rispose con un altro calcio, per poi stare fermo.

Verso le cinque del mattino, tutto ubriaco Astrid mi aiutò ad andare in hotel, buttandomi sul letto e addormentandomi. Il mattino dopo, mi sedetti al suo fianco, per fare colazione con lei, non faceva altro che guardarmi e ridere sotto i baffi.

"Che c'è?" Le domandai.
"Non ricordi nulla di ieri sera?" Diede un morso al cornetto.
"No, perché?"
"Ti sei messo a saltare sul letto, urlando di gioia per il nostro matrimonio, poi quando ti sei fermato, ti sei rotolato un po' per il letto per poi cadere sul pavimento e rimanere lì".
"Ecco perché mi fa male il naso..." scoppiò a ridere, sputando il succo.

Buongiorno💞
Astrid è al settimo mese di gravidanza e si sono sposati, altri tre capitoli e questa storia finirà, non voglio pensarci. Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

𝗜𝗹 𝗕𝗮𝗿𝗼𝗻𝗲Where stories live. Discover now