Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Da Koo:
Ehy, vuoi uscire con me?
✓✓ visualizzato
Era questo quello che Taehyung aveva letto non appena, sul suo telefono, era arrivata la notifica. Aveva capito immediatamente che, ad avergli scritto, fosse stato Jungkook visto che il minore aveva una suoneria tutta sua.
Purtroppo, i due avevano continuato a vedersi poco e niente perciò il rosso non esitò a rispondere affermativamente alla domanda postagli dal suo dongsaeng.
Era eccitato all'idea di poter uscire ancora con lui, solo loro due insieme, come una volta.
Nell'attesa della serata, aveva anche provato a chiedere più volte dove Jungkook volesse portarlo ma il corvino non aveva fatto altro che rispondergli che si trattava di una sorpresa e che sicuramente gli sarebbe piaciuto molto.
«TaeTae, sei pronto?» chiese dal salotto proprio il più piccolo dei due, una volta che l'orario prestabilito fu arrivato
«Si» rispose lui dalla camera, guardandosi un'ultima volta allo specchio
Aveva indossato un paio di pantaloni a sigaretta neri con una camicia a fantasia floreale abbinata sopra. I capelli rossi fuoco erano sistemati ordinatamente grazie al fatto che li aveva asciugati lisci, usando la spazzola e il phon. Le mani grandi, con tanto di dita lunghe, erano, come sempre, tempestate da vari anelli di grandi dimensioni e colori diversi. Al collo, invece, aveva indossato una collanina argentata con, al centro, un anello.
«Sei bellissimo hyung» gli disse Jungkook una volta che fu uscito dalla camera, con un dolce sorriso stampato in volto e con gli occhi che traboccavano di ammirazione
«Anche tu Koo» rispose lui altrettanto calorosamente
Ed era vero, Jungkook era come sempre splendido.
Naturalmente il colore dominante del suo outfit era il nero ma era innegabile sostenere che gli stesse veramente un incanto. Aveva indossato dei pantaloni aderenti con, all'interno, un dolcevita grigio scuro. Il tutto abbinato al suo amato paio di anfibi alti neri e un cappotto lungo del medesimo colore. I capelli erano tenuti fermi all'indietro da un cappello con la visiera, ancora una volta di quel colore scuro che il minore amava. I piercing argentati delle orecchie erano messi in risalto dall'insolita mancanza dei ciuffi di capelli corvini che vi ricadevano generalmente sopra.
«Vogliamo andare?» domandò il corvino non spegnendo quel raggio di luce che illuminava il suo volto, quel sorriso da coniglietto che lo distingueva dagli altri
