#12 Strengths And Weaknesses

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Aprii gli occhi e vidi tutte macchie intorno a me: colpa del sole. Mi alzai lentamente sentendo la testa di Yvette ancora sulla mia pancia e cercai di sollevare la mia schiena da terra il più possibile senza però svegliarla. Era ancora giorno, ed il campo era sempre lo stesso. Yvette, addormentata, sembrava avere uno sguardo di felicità espresso attraverso il leggero sorriso che si intravedeva sulle sue labbra: era così bella. Rigettai il corpo all'indietro ed afferrai il mio telefono dalla tasca del giacchetto: 2 chiamate senza risposta. Una di Dana ed una di Julia: avevo di sicuro dimenticato lì qualcosa.

Yvette cominciò a muoversi e, infastidita dal sole, mise i suoi occhi contro la mia maglietta grigia. Sorrise ed aprì lentamente gli occhi:

"Ciao ragazza dei gamberetti."

Risi e le diedi un bacio sulla fronte. Yvette cercò di alzarsi più volte ma, ancora un po' stordita dal sonno, si accasciò su di me una seconda volta. Le accarezzai i capelli e le infilai gli occhiali da sole che tenevo tra le mani.

"Ho due chiamate da Dana e Julia."

"Avrai sicuramente dimenticato qualcosa."

"Si, sicuramente."

Si alzò dalla mia pancia e si sedette accanto a me dandomi un bacio sul viso.

"Vuoi andare a vedere?"

Mi voltai verso di lei sorridendo. Le afferrai un braccio e mi ristesi con lei avvinghiata a me:

"Magari dopo."

Yvette sorrise felice e mostrò negli occhi tutta la sua allegria. Vidi che mi guardò meglio, e, arrivata ai miei occhi, smorzò il sorriso. Sospirò e mi strinse più a lei abbassando lo sguardo.

"Che hai?"

Le chiesi.

"Sono preoccupata."

"Per le chiamate? Ma no, vedrai che avr..."

Mi interruppe guardandomi fissa negli occhi:

"No, non per le chiamate."

Mi sedetti confusa:

"E per cosa?"

"Per te."

Scossi la testa e guardai altrove strappando qualche ciuffo d'erba.

"Non devi essere preoccupata per me, Yvette. Sono qui adesso, e non vedo altro modo migliore di passare la giornata se non stando qui insieme a te."

"Come farai con Katie?"

Sospirai e la guardai quasi per cercare la risposta nei suoi occhi:

"Io..." Mi rassegnai. "Io non lo so."

Yvette si tolse gli occhiali e li buttò a terra. La guardai e mi misi di fronte a lei:

"Io non credo ci sia un modo preciso per sopravvivere a questa storia; quindi non lo so. Non so se devo salutarla e tantomeno se ignorarla del tutto: io non ne ho idea. Ma so che non voglio sprecare la mia vita correndo dietro ad una persona che se n'è già andata da un bel pezzo. Non voglio vederti in pena per me e tantomeno buttare via le giornate con te pensando a questa cosa. So che sei preoccupata, e lo ammiro davvero molto. Ma ho bisogno che tu mi creda e che possa fidarti di me."

"Ma io mi fido di te, più di quanto io abbia mai fatto con qualcuno."

"E allora stai tranquilla. Ci siamo io e te, no? Non siamo la cosa più bella che ci sia mai capitata?"

Yvette rise ed io feci lo stesso.

"Basta preoccupazioni, okay?"

"Okay"

Woah.I know.Where stories live. Discover now