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Fenrir, il gigantesco lupo nero nato dall'unione tra il dio dell'inganno Loki e la gigantessa Angrboda era una creatura che aveva la capacità di parlare e dotata di un'intelligenza straordinaria.

Eredità acquisita sicuramente dal padre.

Essendo figlio di Loki era molto temuto da tutti gli dei che venuti a sapere della sua nascita e di quella dei suoi fratelli Hel, la dea dei morti e Midgardsormr, un enorme serpente in grado di avvolgere il mondo intero con il suo corpo, decisero di portarli al cospetto del padre di tutti perché decidesse cosa farne.

Odino, preoccupato per le profezie che vi erano su queste creature, si convinse che mai avrebbero potuto restare ad Asgard.

Costrinse Hel a regnare negli inferi, Midgardsormr fu recluso nel profondo degli oceani e Fenrir invece, fu allevato nella foresta di ferro e li, accudito da una strega che si prenderà cura persino dei suoi figli.

Più passava il tempo e più la grandezza e la ferocia di Fenrir crescevano.

Nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi a lui poiché era talmente grande che quando spalancava la bocca, la mandibola inferiore toccava la terra e quella superiore il cielo.

Solo il dio della guerra Tyr, osava dargli da mangiare.

Sebbene non avessero intenzione di ucciderlo gli æsir vollero comunque neutralizzare Fenrir e così presero la decisione di incatenarlo.

Fu un'impresa molto ardua, in un primo momento tentarono di legarlo con due catene forgiate da Thor, Laedingr e Dromi ma il lupo riuscì a spezzarle con molta facilità e così, capendo che la sua forza non aveva eguali, mandarono un messaggero dai signori della terra, nati dalla roccia e abili nel modellare i metalli, i nani.

Gli dei chiesero di creare una catena magica indistruttibile e i maestri nani forgiarono Gleipnir, una catena all'apparenza sottile come un nastro di seta ma più forte di qualsiasi altra catena sia mai stata creata, impossibile da rompere, creata con sei cose:
il rumore di passi di gatto, la barba di una donna, le radici di montagna, i tendini di un orso, il respiro di un pesce e il latte di un uccello.

È per questo infatti che da quel giorno alle donne non crebbe più la barba, il balzo del gatto non fece più alcun rumore e non vi furono più radici sotto le rocce.

Ultimata la catena gli dei andarono sull'isola di Lyngvi e dissero a Fenrir di raggiungerli per metterlo nuovamente alla prova.

Il lupo vedendo una catena così fragile si insospettì, temeva di essere ingannato e accettò di essere legato con Gleipnir solo ad una condizione: il dio Tyr avrebbe dovuto mettere la mano tra le sue fauci e pur sapendo che l'avrebbe sicuramente persa, quest'ultimo accettò.

Fenrir una volta legato cercò con tutte le sue forze di liberarsi ma furono sforzi vani perché più si dimenava cercando di rompere la catena più Gleipnir si stringeva intorno al suo corpo.

Accecato dalla rabbia per essere stato ingannato mozzò la mano di Tyr e tentò più volte di uccidere i suoi carcerieri tanto che per fermarlo gli fu infilata una spada tra le fauci in modo da non poterle più chiudere.

Il grande lupo segregato sull'isola circondato da acque velonose, dalla rabbia ululava e sbavava e dalla sua saliva si venne a creare un fiume di nome Van (attesa).

Le profezie dicono che Fenrir riuscirà a liberarsi durante il ragnarok, dove per vendicarsi divorerà il padre di tutti gli dei e il mondo sprofonderà nel buio, nel gelo e nel caos poiché inghiottirà anche il sole per far scomparire la luce dal creato.

WULFGAR - The land of snowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora