capitolo 4

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Stavo camminando per quelle strade tristi della città, gli unici che riuscivano a renderle delle strade uniche, e non le semplici strade monotone e solitarie, eravate noi, io e miei amici, per me gli amici sono tutto e senza di loro mi sentirei perso. Stavo portando lo skate sotto braccio mentre camminavo osservando quella via, che ormai conoscevo a memoria, mi ricordai di quando ero piccolo e passavo di qui per andare a trovare il mio migliore amico,Ettore, passavamo le intere giornate a giocare con le carte dei pokemon o a calcio, ritornano a casa e sulle mie ginocchia si trovavano sempre vari graffi e tagli, diciamo che mi piaceva giocare a giochi un po' violenti ed Ettore era come me.

Sono arrivato all'ingresso di casa mia, ormai vivo da solo da un anno, ma la casa non labpago io, ma i miei, con loro vado d'accordo anche se è da un anno che si sono trasferiti in America per il lavoro, certe volte mi mancano le loro grida per l'orario del mio ritorno a casa, anche se da soli si vive bene, lasciando stare il dover pulire, farsi da mangiare e ricordarsi le chiavi per non rimanere fuori.

Apro la porta di casa ed entro, dirigendosi verso la mia stanza mentre chiudevo la porta alle mie spalle

"Allora Michele come ci vestiamo? Conoscendo praticare nulla della festa prenderò una camicia nera ed un paglio di jeans a caso" mi guardai allo specchio dentro l'armadio e dissi

"Forse una doccia non mi farebbe male, con sti capelli di merda non posso uscire" andai verso la doccia, aprendo l'anta ed accendendo l'acqua, posizionandola sul tiepido/freddo, mi spogliai ed entrai dentro.

Sentivo l'acqua scorrermi sulla colonna vertebrale, per poi passare alle cosce, i polpacci ed infine ai piedi, i brividi che mi crea l'acqua al contatto con la mia pelle asciutta è la sensazione di rilassamento assoluta.

Presi lo shampoo e ne versai un po' sulla mia mano e poi sui capelli, massaggiando l'acute coi polpastrelli, e infine risciacquando, poi passai al bagno corpo, appena levato tutto il sapone di dosso sono uscito dalla doccia prendendo un asciugamano bianco e legandomelo alla vita.

Mi diressi nella mia stanza ed aprii l'armadio prendendo i vestiti che prima avevo adocchiato, mi vestii per poi tornare in bagno e mettermi il profumo, il deodorante e i vari accessori, di solito non ne mettevo molti, due anelli e una collana, quello a cui piacevano anelli e collane era Nicola, ne aveva per tutte le situazioni.

Guardai l'ora, le 19:8, la festa iniziava alle 21:00, ma io dovevo ancora mangiare, e di certo con me si sarebbero uniti anche Nicola ed Alex. Chiamai Alex che di certo mi avrebbe risposto, Nicola era più tipo da richiamo dopo, non sempre, ma chiamarlo non era un aver risposta certa. A rispondermi fu la voce di squillante ed inconfondibile del proprietario del telefono

"Pronto"chiese Alex

"Alex sono io, Michele, vi volevo chiedere se veniate a mangiare qualcosa con me prima della festa?"

"Ah vero, dobbiamo anche mangiare, comunque si veniamo. Ma dove?"

"Di a Nicola di venire in motorino, andiamo al mc"

"Uh si, bono il mc. Arriviamo" e riattacco

Feci una leggera risata per l'ultima affermazione di Alex, e uscii di casa per prendere il motorino e andare al mc con quei due.

insieme nelle peggio cazzate-PiadinaTobbiWhere stories live. Discover now