24 aprile 2013

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È l ultimo giorno di gita, e la tristezza profuma l aria quando rifacciamo le nostre valigie, quando diciamo 'l ultima colazione, l ultima mattina, l ultima uscita'.
Ci sforziamo tutti di sorridere, perché anche se non lo ammettiamo è stata una gita fantastica, che rimarrà sempre nel nostro cuore.
Appena chiusa l ultima valigia, io e le mie compagne di stanza scendiamo nella hall pronte per mettere la nostra roba in pullman.
Ridiamo e scherziamo prima di andare a consumare l ultima colazione.
Stavolta Luca è due tavoli più in la, e non si gira nemmeno una volta.
Sono a metà colazione quando lo vedo alzarsi e andarsene.
Più tardi sono sul pullman che ci porta nell ultima tappa del nostro viaggio: le cascate della Marmore.
Non penso di aver visto qualcosa di uguale bellezza.
Fotografo ogni particolare, respiro profondamente per tenere tutto a mente, non dimenticare nulla.

Mentre saliamo i gradini che arrivano fino a una terrazza artificiale, io e Giada contiamo i gradini. È un passatempo stupido lo so, ma noi ci divertiamo così. (Sono ben felice di dire che ne abbiamo contati più di 200!)
Arriviamo su questa terrazza che si affaccia sulle cascate. Il panorama mi lascia senza fiato, e inizio a scattare foto.
Il gruppo di Luca è arrivato prima di noi, quindi lo cerco e lo trovo a parlare con degli amici. Anche qui non mi degna di uno sguardo. Ma che gli ho fatto?
Inizio a sentirmi abbastanza stupida.
Stamattina ho letto il messaggio che mi ha inviato nella notte inoltrata.
"È stato bruttissimo vederti così sorellina.
Sappi che io tifavo per te, tiferò sempre per te! Sappi anche che ci sarò sempre per te, potrai piangere sulla mia spalla tutte le volte che vorrai.. come ieri sera.
ti voglio bene sorellina!"

Sono le 14.35 siamo appena scesi dal pullman per una sosta all autogrill. Luca mi aveva scritto 'Dopo ci salutiamo eh'.
Entro nell autogrill e vado in bagno con Giada. Appena esco lo vedo con Matteo.
Non si avvicina e io non mi avvicino, mi lancia solo delle occhiate.
Chissà cosa gli frulla in quella testolina.

Sono tornata in pullman, e lo vedo che ride divertito con l altro Luca dall altro pullman. Classici ragazzi belli e stupidi.

Dopo altre due ore ci fermiamo per un ennesima sosta (il prof ci spiega che per legge i guidatori devono sostare 45 minuti in viaggi lunghi), scendo con Bea per sgranchire le gambe che ormai non sento più.
Vedo Luca che parla con Chiara. E mi giro desolata, devo avere una faccia proprio abbattuta perché il prof viene qui vicino a me.
"Sharon"
"Si, prof?"
"Rispondimi a una domanda: perché c'è Chiara a parlare con lui e non ci sei tu?"
"Non lo so prof.. Non lo so proprio."
Guardo nella direzione di Luca e lo vedo sorridere alle parole di Chiara.

Sono appena arrivata in Piazza Borella, il punto da dove sono partita e sono le 23 passate.
Scendo, recupero la mia valigia e vado verso mia mamma.
"Mammmaaaaa!"
"Ciao amore, guarda chi ho portato"
In braccio ha Fortunella, il nostro cane, e me la porge.
"Fortunellinaaa, quanto mi sei mancata!" La bacio sulla testolina.
Vedo il prof che saluta mia madre e tutte le madri felici di vedere i propri figli.
"Vieni, è qui!" Sento la voce di Giada dietro di me.
Mi giro e la vedo, con Greta, Bea e Luca.
Mi sorride e io ricambio imbarazzata, e inavvertitamente mi abbraccia di slancio.
Prima di andarsene mi schiocca un bacio sulla guancia con la promessa di scrivermi l indomani.
Io rimango lì confusa e stordita.
Io non so cosa mi fa questo ragazzo.

Il richiamo dell'angelo.Where stories live. Discover now