> 5 settembre 2013

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Oggi pomeriggio uscirò con Alessandra, Samuele, Dami e naturalmente Luca.
La mamma dell Ale mi viene a prendere alle 15.15, e considerando che sono le 14.02 direi che devo sbrigarmi.

Mi vibra il cellulare. "Scendi"
Saluto veloce mia madre e scendo veloce per le scale.
"Ciao a tutti", saluto entrando in macchina.
"Ciao" mi saluta calorosamente la mamma di Alessandra.

Siamo a Saronno e stiamo andando a prendere Samuele in stazione, Luca e Dami ci stanno già aspettando alle panchine.

Una volta raggiunti li salutiamo con due baci sulle guance, e Dami mi rivolge un sorriso che sembra nascondere qualcosa, glielo leggo in faccia.
Qualcosa non quadra.

Siamo tutti e cinque seduti su una panchina a cazzeggiare e parlare, chiaramente io intrattengo la conversazione perché sono tutti molto zitti se non parlo io. (Viva il fenomeno da baraccone che sono!)
"Ci facciamo un giro?" Dice Ale alzandosi.
"No raga, zero sbatti" Rispondono i ragazzi.
"Sfaticati, vengo io con te amo", dico.

Stiamo passeggiando sotto i portici, quando io me ne esco con la frase "Perché non gli facciamo uno scherzo? Diciamogli che andiamo a Cislago da Raffaele perché qui ci annoiamo."
"Ci sta amooo!" Mi batte il cinque.

Sono in piedi davanti Luca. "Raga noi ce ne andiamo, ci viene a prendere sua mamma e andiamo a Cislago, ho chiamato Raffa, ci sta aspettando."
Dico tutto d un fiato.
Luca mi sta guardando malissimo, il
suo sguardo mi gela.
Si alza e se ne va senza neanche salutare, ma gli vado dietro e lo prendo per il braccio.
"Oh scemo scherzavo, sto qui"
"Vai da quello, fanculo!"
E se ne va accelerando il
passo.
L'ho fatta grossa.

Damiano, Ale e Samuele sono alla panchina.
Li raggiungo. "Se n'è andato."
"Corrigli dietro!" dice Damiano.
"L'ho fatto, mi ha mandato a fanculo! Cosa dovrei fare?!"

Dami lo chiama ma è tutto inutile.
Mi scrive. "Vieni alla Leonardo, da sola."
"Raga devo andare alla Leo."
"Veniamo con te", Dice Alessandra.
Le sorrido e ci incamminiamo.

Lo vedo, si gira e mi sorride.
Mi rilasso.
Gli vado vicino e lo guardo con tenerezza.
Ci sediamo e iniziamo a parlare, prima di cazzate, poi parliamo della sua ex e gli chiedo scusa per prima.
"Ti ricordi quando dicevi a So che nel futuro saremo vicini di casa? Be chiaramente vivrò da sola, però visto che ho paura dei temporali mi ficcherò nel vostro letto"
"Che ne sai, magari vivrai tu con me."
Gli sorrido, mi abbraccia.
Mi stacco dal suo abbraccio, abbiamo le fronti attaccate.
Mi accarezza la guancia e mi bacia.

Il richiamo dell'angelo.Where stories live. Discover now