26 aprile 2013

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Non ho praticamente voce, non l ho ancora recuperata dopo tante urla in gita.
Oggi torno a scuola, chissà come sarà, come saranno i rapporti con gli amici, i professori.
Un fulmine attraversa la mia mente.
Luca.
Ogni mattina ci vediamo, ci abbracciamo, e così all intervallo e all uscita, ormai è un abitudine, non riusciamo a stare l uno senza l altra.
Ma stamattina non sarà così. Gli addii sono addii. Niente saluti, niente messaggi, niente abbracci. Mi ha deluso.

7.30 sono a prendere Bea per andare a scuola.
7.38 sono già qui.
Intravedo Luca con Dami, gli vado incontro.
"Ciao Dami!" Lo abbraccio di slancio.
"Ciao Sha!" Mi sorride.
"Ciao" Saluto Luca, anche se non vorrei.
"Ciao" Si gira e a quel punto lo vedo.

Ha gli occhi lucidi di chi sta per piangere. Mi affretto ad andare via verso la mia postazione, non posso vederlo così.

È l intervallo e di Luca non c'è traccia. Con in bagno con la scusa per passarci davanti. Lo vedo seduto sul porta ombrelli che si massaggia la mano, e appena mi vede i suoi occhi si riempiono di nuovo di lacrime, come i miei appena entro in bagno.
Mi sciacquo la faccia ad esco al suono della campana, quando so che è già entrato in classe.

Al secondo intervallo non vado un bagno ma ci va Giada.
Al ritorno ha un biglietto per me.
"2/2/13-25/04/13, sono un coglione.
Ps: non te ne andare, ti prego"
"È di Luca" dico, con il cuore in gola.

13.35.
Sto uscendo da scuola, scendo le scale e attraverso la porta.
Vedo una sagoma familiare. Mi sta aspettando.
Senza pensarci due volte gli salto addosso e lo abbraccio forte, come per paura che possa scomparire da un momento all altro.
"Non mi lasciare" sussurra.
"Sono ancora qui, fratellone!"

Mi stringe ancora più forte.

Il richiamo dell'angelo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora