Capitolo 12

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Marco ed  io usciamo dal bar beandoci di quella sensazione  di pulizia  che  le  lacrime  ti danno, ti lasciano pulita, come  una  pagina  bianca.

Ed  è proprio così che mi sento, come se fossi all'inizio di un nuovo capitolo, il passato alle  spalle e il futuro davanti ai miei occhi.

Passeggiamo con calma  verso la  villa dei Ken e  nel tragitto Marco mi racconta  un po' della  sua vita  negli ultimi quattro anni, ragazze sedotte e abbandonate, lavori presi e persi e  una ed unica  grande  passione  nel cuore, la danza. Mi racconta che  ha provato a  farla diventare  il suo lavoro ma  che  nulla  è andato come  doveva e che  si è ritrovato a fare  il camerire  come  molti ballerini disillusi prima  di lui. 

Poi mi racconta  della  grande  novità della sua vita.

''Guarda  un po qua che splendore'' mi dice  porgendomi il telefono.

Guardo la foto incuriosita  un bambino di circa due anni con dei riccioli favolosi e due occhi scuri e  limpidi si regge  a malapena sulle  gambe  e sorride alla fotocamera.

'' E questo fantastico marmocchietto chi è?'' ha decisamente  il naso di Marco, e  pensandoci i suoi genitori non erano poi cosi vecchi da  non poter  avere  un'altro figlio.

'' I tuoi hanno deciso di non lasciarti figlio unico ?'' Marco scoppia a ridere reggendosi la pancia  con le mani, sembra davvero molto divertito.

'' cosa ho detto di così divertente eh ? '' sorrido anche io perchè la sua risata è così spontanea che  è contagiosa.

'' No , non è mio fratello , è mio figlio ''  

Rimango scioccata per  un momento e guardo meglio quello che  fino a due secondi fa  mi sembrava ancora  il ragazzino imbronciato della gara, poi riguardo la foto, effettivamente  la somiglianza  è palese, ma  non riesco ancora a crederci. 

''Che cavolo aspettavi a dirmelo idiota , hai un figlio, o mio dio sei padre, e  la madre  chi è ? dove  sono loro adesso ? devo conoscere la pazza che  deciso di farti diventare padre'' 

'' Bhè non credo che  questo sarà possibile, dato che sono un felicissimo ragazzo padre''

Mi rendo conto della  clamorosa gaffe  e  il sorriso mi scompare dal viso.

'' ah, emm e come  è andata spiegati meglio, mi dispiace  molto tesoro'' 

'' oh no tranquilla ormai, ho incassato il colpo e le cose  sono andate avanti. All'inizio giuro me la facevo sotto dalla paura, non avevo idea di come  si crescesse un bambino e   men che  meno un bambino senza madre. Lei se ne  è andata subito dopo averlo partorito, lei è una ballerina, mi ha accusato di averle  rovinato la vita, sono sicuro che se si fosse accorta  in tempo di Miguel avrebbe abortito, e  invece  non ne  ha avuto la possibilità, ma come  lui è venuto al mondo lei è sparita dalla nostra vita''

''Che stronza, cazzo! Comunque adoro il nome  del piccoletto, e quando me  lo farai conoscere?''

'' Sono qui appunto per  questo, voglio che  lui viva qui e mi sto attivando per il trasferimento''

Nel frattempo siamo arrivati alla villa, odio doverlo salutare, ma purtroppo il lavoro mi chiama.

Sospiro '' Odio doverlo dire  ma  io sono arrivata''

'' Wow che posticino bellezza, ti sei sitemata bene eh!?'' ridiamo di nuovo, di gusto.

'' Hai un posto dove dormire ?''

''Si ho visto un ostello poco lontano da qui'' 

'' Ahhh ma che  ostello tieni prendi'' tiro fuori dalla borsa  una chiave che  non vedevo da tempo, quella di casa mia.

Nell'arco di una vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora