Capitolo 6

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Sono le 20:00 in punto, è ora di servire la prima cena con il nostro ospite.

Prendo i magnifici piatti da portata, regalati ai signori da chissà quale celebre personaggio per il loro matrimonio, quando ancora i capelli di Arthur erano folti e nerissimi in netto contrasto con gli occhi color smeraldo della signora, adesso di quei due splendori non è rimasto molto anche se si nota molto bene che, ai loro tempi, devono essere stati entrambi bellissimi.

Entro nella grande sala da pranzo e noto che il signorino ha preso posto sul lato sinistro del tavolo, in modo da avere la parete alla spalle e le magnifiche vetrate di fronte, siede esattamente a metá tra la signora e il signore.

Mi pongo di fronte ai tre commensali e inizio a servire le portate, ovviamente, prima la signora. Arrivata al signor Alexander questo non mi degna di uno sguardo, lo servo nel religioso silenzio della cena, ma quando faccio per ritirarmi questo afferra il mio polso.

Rimango lievemente scioccata ma ritorno subito in me, la presa non è così forte da farmi male, ma è decisa e quel tocco inaspettato fa bruciare il mio polso come se fosse a contatto con il fuoco.

Poi il signor Alexander mi attira leggermente verso di sè e avvicina le sue labbra al mio orecchio 《 Ragazzina quando mi alzeró di qui voglio fare un bagno caldo, assicurati che tutto sia al suo posto e che l'acqua si calda al punto giusto per quando saró lí》 poi mi lascia il polso e mi congeda con un gesto della mano.

Entro in cucina con le gambe molli e il viso rosso fuoco, quasi non stavo ascoltando le sue parole presa com'ero dal respiro bollente di quel ragazzo tra i miei capelli.
Wow. Penso. Come puó avere una voce cosí sensuale, sembra un balsamo per l'anima. Wow . Ripeto dentro di me. Ma l'ammonizione di Carla mi torna subito alla mente, facendo svanire come fumo quel pensiero.

Rientro in me e tolto il grembiule da servizio mi dirigo al piano di sopra per sistemare il bagno di Alexander.

Arrivo in camera, prendo gli asciugamani e tutto il necessario per un bagno confortevole : sali, bagnoschiuma profumato, non so cosa preferisca il signorino quindi prendo un po di tutto.

Dopodichè mi siedo un po' sul letto  decisa ad aspettare dieci minuti precisi prima di iniziare a riempire la vasca, dato che ai signori dovrebbe essere stato servito il secondo proprio in questo momento e non vorrei far trovare l'acqua fredda a quel damerino, ho davvero paura che darebbe di matto.

Cosí mi siedo un attimo in attesa, ma non passano tre minuti che sento aprire la porta della camera e mi si gela il sangue.

《 Cosa ci fai lí seduta?》 Mi gela con l'acciaio dei suoi occhi, 《 s-scusi》 balbetto in preda al panico 《ma credevo che avrebbe finito di cenare con i signori》 tento di giustificarmi in vano 《 è pronto il mio bagno?》

《 vado subito a riempire la vasca, aspetti solo un minuto》

Corro nel bagno e lo sento sbuffare  spazientito

《 Muoviti ragazza non ho tutto il tempo del mondo》

Accendo l'acqua e controllo la temperatura, dopo u paio di tentativi credo di aver trovato quella giusta, tappo lo scarico della vasca e subito il bagno inizia a riempirsi di vapore caldo, infilo di nuovo una mano nell'acqua per essere sicura e faccio appena in tempo a voltarmi per vedere un dio greco piegato sulla vasca di fianco a me.

Rimango inebetita di fronte allo spettacolo, Alexander senza maglietta è di fianco a me e sta infilando una mano nell'acqua per testare la temperatura poi soddisfatto si volta verso di me e sorridendo sussurra un 《 very well girl.

Ha un fisico spettacolare, evidentemente vive in palestra, ogni muscolo è delineato alla perfezione ma non esageratamente sviluppato, tutto ha una sua armonia e poi i suoi occhi, che adesso sembrano una fusione perfettamente riuscita tra  cristallo e argento,  i capelli e la pelle inumiditi dal vapore fanno il resto. Mi sento avvampare e riesco solo a sussurrare un 《 i-io allora vado, m-mi chiami se ha bisogno di me》 a queste parole il suo viso si apre in un malizioso sorriso che dá il colpo di grazia ai miei neuroni ormai completamente nel caos.

Mi ritiro in buon ordine e quasi fuggo dalla camera mentre sento il signorino Alexander che se la ride beatamente.

Una volta riprese le mie attivitá cerebrali sono una furia, quel riccone viziato si è divertito a prendersi gioco di me, solo perchè il mio sistema nervoso simpatico ha qualche problema comportamentale e fa si che io arrossisca ad ogni parola da parte di uno sconosciuto.

Basta quello sbruffone non si prenderá mai piú gioco di me !

Scendo in cucina dove trovo le mie comari preferite , ma stasera non ho molta voglia di chiacchierare cosí le liquido dicendo che sono stanca e chiedendo a Meggie se per stasera puó sostituirmi nel lavaggio dei piatti, tra noi non ci sono mai stati problemi di questo tipo e come giá sapevo accetta senza lamentele con la promessa che poi toccherá a me per due sere di fila.

Appena mi trovo sotto le coperte il mio pensiero va a mio padre, oggi avrei voluto tanto andarlo a trovare ma per colpa di quel viziatello non ho potuto, domani pomeriggio sará la prima cosa che faró appena uscita da qua dentro.

Mi addormento quasi subito dopo questa riflessione.

Non so se sto sognando o se sono sveglia.
Sento bussare alla porta.
Guardo l'orologio.
Le quattro di mattina?
Ma stiamo scherzando?

Nell'arco di una vitaWhere stories live. Discover now