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Jackson pov.

È li, ferma, stesa e fredda su quel letto. Dopo aver subito 7 ore di intervento è ancora qui: dormiente, bianca, debole e indifesa. Il mio compito era proteggerla, era il mio unico dovere e invece mi ha protetto lei.
<<Amore...svegliati...>> Sussurro baciandole la mano fredda.
Nessuna risposta ancora, ma un piccolo cenno della mano mi ridesta.
Forse mi sente, forse si sta svegliando.
Il mio telefono suona, è un messaggio da un mio uomo fidato "lo stronzo è sveglio"
Rispondo con "tenetelo la, appena si sveglia verrò"
Non lascerò più il suo fianco, nemmeno quando dovrà dormire.
La porta della stanza si apre e vedo sbucare mia madre, mia sorella e mio padre.
Mia madre è una bella e forte signora, ha i capelli marrone scuro e gli occhi verdi, mio padre è la mia fotocopia solo con qualche capello bianco, mia sorella è la fotocopia di mamma, solo un po'più alta.
<<È lei?>> Annuisco a mia madre, lei si avvicina e fa per toccarle il viso ma la fermo. Non voglio che nessuno oltre me adesso la tocchi.
<<Non dovete toccarla>> ringhio severo.
<<Iniziavo a domandarmi quando avresti iniziato a essere geloso, ero curiosa se come mamma o come papà. Ora non ho più dubbi, assomigli a papà>> ride mia sorella per smorzare la tensione. È vero, mio padre è uguale a me, con mamma era sempre una litigata perché lei è proprio come Veronica.
<<Ma lei assomiglia a mamma, è molto testarda... pensate che->>
<<Io non sono testarda...>> Sussurra una voce dolce al mio fianco tenendomi la manica della camicia.
<<Nika ti sei svegliata finalmente>> esclamo con occhi lucidi, non la faccio parlare e la bacio, ho avuto paura di perderla.
<<Lasciala respirare Jack! Si è appena svegliata cavolo! Vado a chiamare un medico!>> Così tutta la mia famiglia esce fuori e io continuo indisturbato a baciarla.
<<Amore...era la tua famiglia?>> Chiede dolce sorridendo.
Annuisco e le bacio la fronte, la mano, il polso, le labbra e il viso.
Sono passati quasi due giorni ma a me sembrano anni.
<<Il medico sta arrivando, Jack forse è il caso di uscire non trovi?>> Annuncia mia sorella.
<<Io resto qui. Voi andate pure a casa!>> Ordino. Da quando mio padre mi ha lasciato il suo posto comando io.
Fanno per ribattere ma dopo annuiscono guardandomi in faccia. Escono ed entra un ragazzo di circa la mia età, la guarda e lei sorride leggermente stringendomi la mano. La guardo e la vedo guardarmi regalandomi un suo sorriso dolce.
<<Okay, Veronica ora devi girarti che ti devo slacciare il camice e controllarti okay? Però prima mettiti seduta grazie al telecomando del letto e guardami.>> Cosa spogliare?
Lei obbedisce, magari lo facesse anche con me!
Il ragazzo si avvicina e punta una lucina nei suoi bellissimi occhi.
<<Gli occhi sembrano apposto, i riflessi sono buoni, ora per cortesia girati.>> Piano la aiuto a girarsi a pancia in giù, faccio per slacciarle il camice ma vedo che è già praticamente aperto dal tipo. Lo fulmino con lo sguardo ma lui sembra nemmeno badare a me o al corpo di Veronica. Controlla le ferite e i punti, le spalma una crema e, insieme, la aiutiamo a girarsi di nuovo.
<<Allora sembra andare tutto bene, lei si è ripresa molto bene e credo che tra un paio di giorni tu possa tornare a casa. Signore, magari potrebbe portarle un pigiama e qualcosa di comodo. Ora vado, se hai bisogno basta che premi il pulsante rosso nel telecomando>>
<<Grazie dottore!>> Diciamo insieme io e la mia cucciola.
Lui prende e esce, mentre io la guardo solo.
<<Potresti...mmm...aiutarmi a fare pipì?>> Domanda rossa in volto.
<<Hahahaha sei tutta rossa!>> Scoppio a ridere io.
<<Haha non è divertente!>> Incrocia le braccia lei.
La prendo in braccio e la porto nel piccolo bagno della stanza. Fa i suoi bisogni e poi la riporto a letto.
<<Va bene se chiamo mia sorella? Così non stai da sol..>>
<<Veronica! Amore mio! Cosa ti hanno fatto?>> Una donna dai capelli biondi e gli occhi color smeraldo entra come una furia.
<<Amore non toccarla adesso...>> Santiago.
<<Mamma? Cosa diavolo ci fai qui?! Oh ciao Santiago>> sputa quasi acida.
Santiago abbassa la testa e si trattiene dal versare lacrime. Fa male non sentirsi chiamare padre vero?
<<Mi hanno detto che mia figlia è in ospedale perché il coglione del suo ex le ha sparato. Cosa dovevo fare?>>
<<Centra pure il tuo ex se non lo sapessi!>> Sbotta gelido Santiago.
<<Fare come in questi anni?>>
<<Veronica, adesso non ti lasceremo più. Saremo la famiglia che hai sempre meritato...>> Annuncia sua madre.
<<In che senso?>>
<<Veronica..bambina mia..io sono tuo padre.>>
Dopo queste parole la vedo sbiancare, passare gli occhi troppo velocemente da una parte a un altra. Tento di avvicinarmi ma sviene subito dopo.
<<Potevi dirglielo con delicatezza lo sai vero?>>
<<Giovanotto sai benissimo quanto io sia delicato>> lo guardo sorridente.
<<Vieni con me da Lucas? Così dopo passo a prendere dei vestiti a Nika?>> Sorride sadico e annuisce.
La madre è di fianco al letto che le tocca il viso candido.
<<Signora, eviti di toccarla.>> Ringhio.
<<È mia figlia pallone gonfiato. La tocco finché voglio.>> Ribatte guardandomi in cagnesco. Ora ho capito da chi ha preso il caratterino.
<<Non la tocchi troppo, saranno guai altrimenti.>> Mi avvicino e do un bacio sulla fronte alla mia piccola.
Usciamo dalla stanza nel più completo silenzio.
<<Non credevo reagisse così.>> Annuncia dopo essere saliti in auto, cosa ti aspettavi? Che ti saltasse in collo e urlasse "evviva ho un papà"?
<<La posso comprendere, ne ha passate tante. L'unica cosa che mi chiedo è perché ora?>>
<<Avevo paura, non volevo che accadesse qualcosa a entrambe. Invece mi sono reso conto di averle fatte stare male, sono stato così stupido...ma ora so che starà bene, è in buone mani!>> Lo guardo serio mentre sfreccio verso la nostra base.
<<Ci sposiamo, tra un po' di mesi sai?>> Lo vedo tossire e girarsi con occhi sgranati.
<<Dici davvero? Le ho appena detto di essere suo padre e ora mi porti via la mia bambina... raccontami di lei, delle sue abitudini, delle sue fissazioni>>
<<È una ragazza maniaca dell'ordine, usa contenitori per il frigo e il detersivo, legge, scrive, bada ai nostri animaletti e ogni tanto se ne esce con qualche pianta nuova>> rido pensando che ha fatto una piccola serra in una camera e le varie piante in appartamento.
<<Tra tre giorni è il suo compleanno, ricordo che quando era piccola le portavo una torta, rigorosamente al cioccolato, con tantissime candeline e un peluche come regalo...>>
Fermi tutti! Tra tre giorni è il suo compleanno!?

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