6

4.3K 147 25
                                    

*IL CAPITOLO CONTIENE DELLE SCENE DI SESSO DETTAGLIATE. NON SEGNALATE, SE NON VI VA DI LEGGERE PASSATE AVANTI*


Veronica
I deboli raggi del sole entravano dalla finestra sbattendomi in faccia, il mio corpo era completamente avvolto da una fonte di calore massiccia e calda. Mi strinsi di più ad essa e ci montai sopra, letteralmente, mentre questa prese la mia vita attirandomi di più a se. Un mugolio usci dalla mia bocca mentre delle labbra soffici mi sfioravano la fronte.
Okay...momento momento momento...MOMENTO!
Da quando le fonti di calore danno i baci? Oh porca paletta!
<<Jack?>> Sussurrai.
<<Dimmi topolino>> oh no!
<<Abbiamo dormito insieme?>>
No! Guarda sei stesa sopra di lui ma lui ha dormito nel divano! Certo che avete dormito insieme se ci sei sopra!
Ma...la mia coscienza si fa sentire una volta tanto.
<<Si, ti sei addormentata in auto e ho pensato di non svegliarti bimba>>
<<Sei così caldo...ti va di stare ancora qui a letto per un po'?>> Domandai prendendo un suo braccio e mettendomelo nel fondoschiena.
<<Mmm...se me lo chiedi così si...>> Fece passare le sue mani sul mio didietro e mi sentii bruciare.
<<Cosa stai facendo?>> Domandai un po' elettrizzata.
Dai tesoro...facciamolo!
Ora?
No dopodomani!
Ah okay...
Stupida certo ora! Cosa aspetti! È li pronto per te! Svegliati!!
Va bene va bene...non so se le altre parlino così ma la mia è fastidiosamente irritante.
<<Tocco ciò che è mio, mi sembra giusto no?>> Ah è suo?
<<Tuo? Da quanto?>>
<<Diciamo da sei mesi a questa parte>> scusami? Sei mesi un paio di corna mafioso del cazzo.
<<Mafioso! Non mi dire queste cose! Potevi venire a parlarmi no?>> Ehehe! Tiè.
<<Ti ho detto, Sofia non voleva e poi->>
<<Quella di "Sofialasommatroia non voleva" è una scusa...sei un mafioso potente e spiegami perché non sei venuto>> ridacchiai mettendomi seduta sopra di lui.
Lo vuoi stuzzicare un po'?
Forse
<<E va bene...non è solo per quello ma volevo raccogliere delle informazioni su di te.>>
Meglio cambiare discorso, non so cosa dire.
<<Parlami di cosa dovrebbe fare una donna, nel tuo mondo>> dissi strusciandomi sbadatamente su di lui.
Si morse il labbro ma stette fermo, sarà un impresa.
<<Le donne non devono fare nulla. Devono stare a casa, badare ai bambini e prendersi cura di noi>> cura di loro? E della casa? Chi preprarerá la cena?
<<Cura di voi in che senso? E la casa e il pranzo scusami?>> Dissi strusciandomi poco più forte di prima su di lui.
Un ringhio gli uscì dal petto mentre si mordeva il labbro e girava indietro gli occhi.
Bella mossa ragazza!
Oh! Grazie!
<<Ci saranno le domestiche, per noi la donna non dovrebbe muovere un dito>>
Avvicinò la sua mano al mio viso, mi posò una carezza dolce per poi accarezzare le labbra col pollice, delicatamente lo presi tra le labbra e succhiai piano. Il mio gesto devo averlo scosso un poco visto la reazione incredula.
Mi stesi su di lui e piano lo baciai.
Le sue mani finirono una sul mio collo e l'altra nel mio culo.
<<Cosa vuol dire prendersi cura di voi?>> Spinsi la mia intimità più in basso e spinsi leggermente.
Le cose mani afferrarono il mio sedere e lo strinsero senza ritegno.
<<Amarci, coccolarci, essere fedeli e mai farci ingelosire. Soprattutto me Veronica.>>
Scesi sul suo collo lasciando una scia di baci mentre alternavo dolci morsi.
<<E non l'ho già fatto?>> Un forte schiaffo mi arrivo dritto sulla natica sinistra. Ansimai leggermente e graffiai il suo petto con le unghie.
In un battibaleno le posizioni si invertirono, finii sotto di lui mentre con una mano stringeva i miei polsi e il suo corpo schiacciato contro il mio. Ero sdraiata a pancia in giù ma non mi stava schiacciando anzi! Era leggero e stava attento a come muoversi.
<<Non provocarmi Nika...non giocare col fuoco o rischierai di->>
<<Bruciami Jackson>> soffiai contro le lenzuola.
<<Nika...io non sono->> spinsi il bacino verso l'alto e toccai il suo punto debole.
La sua mano prese i miei capelli e li tirò mentre con l'altra mano mi prese il collo schiacciando leggermente.
<<Non muoverti e non toccarmi, se lo fai partirò dall'inizio ci siamo intesi?>> Sussurrò lui Al mio orecchio.
Annuii con la testa.
<<Bene>>
Partì dal collo iniziando a baciarmelo, mi morse la clavicola e poi sollevò la maglietta, mi coprì gli occhi con essa.
Mi baciò la schiena per poi mordermi in fianco abbastanza forte che sobbalzai mugugnando.
Mi alzò il bacino, accarezzò una mia natica e poi ci diede uno schiaffo. Mugulai un poco, mi abbassò le mutande piano baciando ogni centimetro della mia gamba.
Mi aprì le gambe per poi fiondarsi con la bocca proprio li, ansimai dalla sorpresa il ragazzo ci sapeva fare.
Infilò delicatamente un dito dentro di me e gemetti per la dolce intrusione.
Mi voltò a pancia all'aria, salí su di me e mi baciò, la sua mano dolce nel mio collo mentre con l'altra mi teneva i capelli.
<<Se non mi fermi ti farò mia, tutta mia. Non voglio obbligarti a fare nulla che tu non vogl->> misi le gambe intorno alla sua vita e lo baciai.
Lui inspirò a fondo per poi staccarsi e attaccarsi al mio collo mordendo e succhiando un punto scoperto vicino alla sua mano, quando si staccò mi lasciò le mani e aprendo un cassetto tirò fuori delle manette un po' più grosse e larghe.
<<Adesso si fa come dico io Veronica.>> Mi ammanettò i polsi e poi agganciò le manette a una catena che era attaccata alla testiera del letto. Ma chi mette una catena la?
Lui può
Ebbeh.
Si tolse i boxer e si avventò sulla mia bocca, le sue labbra erano così morbide che sembrava di baciare una nuvola.
Con un colpo di reni entrò dentro di me, soffocai un piccolo lamento di dolore non essendo più abituata e non essendo abituata alle sue dimensioni.
<<Ora sei mia>> e poi si mosse.

Alcune ore più tardi
<<Ti avevo detto che si mangiava bene qui!>> Dissi io ingozzandomi col mio panino da strada.
<<Sei strana, potresti andare nei migliori ristoranti e invece siamo al bordo della strada, con te seduta sulla mia auto che mangiamo un panino da 2 soldi. Sei strana forte!>>
<<In realtà sono solo umile, non mi sembra di essere di grandi pretese signor Jackson!>> Ribattei.
<<Assolutamente no! Ma troppa gente ti guarda con quei cosi addosso>>
<<Embeh? Che problemi! Posso vestirmi come voglio e loro possono solo guardare>> vuoi toccare questo argomento con me tesoro?
<<Ma potrebbe succederti di tutto! Pensa se ti toccano o peggio!>>
<<Al posto di dire a me come non mi devo vestire cerca di dire alle teste di cazzo che non si stupra. Non venire da me a farmi la morale mafioso!>> Mi agitai mentre mi pulivo le mani con un tovagliolino.
<<Va bene topolina, ma la faccenda non finisce qui! Comunque che ti va di fare?>> Domandò
<<La conversazione finisce qua e ora andiamo a prendere un gelato. Avanti! Alza il culo e cammina!>> Mi alzai e lo presi per mano, misi gli occhiali da sole e con fierezza camminai per le vie della città in cerca di una gelateria.
<<Ma come fai a mangiare il gelato al melone! Fa schifo!>> Affermò lui.
<<A me piace! Cosa posso farci?>> Feci spallucce.
<<Andiamo al luna park sta sera?>>
Mi voltai di scatto, lo guardai sbalordita e nulla...i ricordi si fecero vivi.
<<Papá! Andiamo al luna park?! Ti prego!>> Mi guardò con i suoi occhi così diversi dai miei e mi rispose <<una bambina come te non si merita nulla! Nemmeno andare la. Ora andiamo!>>
<<Davvero? Mi porteresti?>>
<<Non ci sei mai andata?>> Negai con la testa, sentivo gli occhi pizzicare.
<<Posso chiedere perché?>>
<<Non sono pronta...>> Distolsi lo sguardo.
<<Allora andiamo adesso e stiamo fino a sera tardi?>>
I miei occhi si spalancarono e lo baciai.
E nulla mano nella mano ritornammo bambini.

you are mineWhere stories live. Discover now