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Pov. Jackson
Erano ormai le 23.30, Veronica era appoggiata al sedile e teneva gli occhi chiusi, in braccio teneva tre dei quattordici pupazzi che avevamo vinto oggi. Non avevo mai visto una persona felice per cosi poco, ma ormai sto imparando che non è il posto ma la persona che si ha affianco che conta.
<<Sai Jack, quando ero piccola ho sempre sognato di andare a un Luna Park. Sai ci andavano tutti i bambini, perché io non potevo? È sempre stata la mia domanda da quando avevo 6anni. All'inizio pensavo di non fare abbastanza la brava ma anche se mi comportavo bene non è mai cambiato nulla- fa una pausa e sospira- avrei solo voluto avere una vita normale, dove i miei genitori mi amassero, dove vedevo in loro un po' di amore...invece vedevo più amore negli occhi di mia madre e del suo amante che in quelli suoi e di mio padre, se si può definire così. L'unica persona che mi ha dimostrato amore oltre ai miei nonni e quel poco mia madre era proprio lui, Santiago, il suo amante. Quando veniva che ero a casa io, ero piccola non capivo, mi portava sempre una caramella oppure un gioco nuovo e giocavamo insieme mentre mamma cucinava o faceva le faccende. Avrei tanto voluto lui come padre...>> Concluse lei. Questo nome: Santiago mi sbatte nella testa come un mantra.
<<Ti darò io tutto l'amore di cui hai bisogno, anzi te ne darò il triplo. E grazie, per esserti aperta un po' di più>> le accarezzai dolce il viso.
Santiago...il miglior amico di mio padre!
Sapevo che aveva una figlia, dell'età di Veronica ma non l'avevo mai vista. Pensandoci la teneva nascosta da questo mondo insieme a sua moglie, ma allora...guardai la piccola creatura vicino a me e la trovai con gli occhi spalancati, Due smeraldi mi guardavano e io mi persi completamente.
Le strade erano deserte se non per qualche persona che tornava a casa da qualche locale, mancavano si e no 10minuti per arrivare a casa nostra, si nostra perché non riuscirei più a definirla solo mia.
Questa ragazzina ha sconvolto tutto, da quando l'ho vista la prima volta in libreria ad ora.
Pensavo fosse una cosa passeggera poi ho capito che era la donna giusta per me, penso veramente di amarla e questo un po'mi spaventa. Lo scapolo Jackson Bykov che esce dalla piazza, innamorato perso.
Vorrei che lei provasse lo stesso per me, ma credo di farle un certo effetto anche io, insomma si è concessa a me e mi parla di lei vorrá pur dire qualcosa no?
Nel più totale silenzio noto che sta dormendo, deve essere veramente stanca visto che dorme con la bocca aperta.
Fermo l'auto e scendo, la prendo come una sposa e senza svegliarla la poso nel nostro letto.
Delicatamente la spoglio e la copro con le coperte, resto a guardarla dormire come un maniaco, ma non mi sembra nemmeno vero averla finalmente tra le mie braccia.
Mi tolgo i pantaloni, la maglia, i calzini e resto in boxer, mi sdraio vicino a lei. Domani vorrei parlare a Santiago di Nika, magari è veramente suo padre e potranno riunirsi proprio come una vera famiglia.
Un messaggio dal telefono di Nika mi distrae, è li che vibra in continuazione così lo afferro e leggo dalla schermata il nome "Lucas" e poi "Papà"
So che non dovrei farlo ma è più forte di me:
Messaggio da: Lucas
Ti sei fidanzata col mafioso vedo, vuoi veramente passare la vita con una persona che ti chiuderà in casa? Si stancherà di te e ti lascerà proprio come hanno fatto tutti. Non sai in che guaio ti sei cacciata amore mio, ma verrò a tirarti fuori e a riportarti da me. Ho già avvertito tuo padre.

E così voleva portarmi via la mia piccolina? Molto coraggioso da parte sua, ma son sicuro che non arriverebbe nemmeno a sfiorarla con un dito. Da domani, che ritorneremo a casa, starà con me a New York, nessuno potrà mai portarmela via.
Decisi di non leggere quello di suo padre, erano cose veramente personali e volevo si fidasse di me al 100%.
La abbracciai ma a quanto pare la sfortuna era dalla mia parte, si era scoperta e gran parte del suo corpo nudo era un invito troppo dolce per rifiutarlo.
Mi abbassai delicatamente e presi in bocca quel bocciolo rosa, la sentii sospirare, andai sempre più in basso e vi trovai il paradiso.
Le tolsi piano le mutande, le aprii dolcemente le gambe e iniziai a baciare ogni angolo di quel fiore.
La vidi contorsi e sentii ansimare, le sue mani si spostarono sulla mia testa e mi premette giù forte. Dio la amo.
<<Jackson...>> È la mia morte.
Riemergo dalle coperte e vado ad abbracciarla, lei si accoccola su di me e io mi sento in paradiso.
Quando sto per chiudere gli occhi il mio telefono squilla, fantastico!
<<Spero sia importante!>> Tuono deciso.
<<Capo, mi spiace chiamarla così ma è successa una cosa grave: due uomini sono entrati in casa della vostra ragazza e hanno sfasciato l'appartamento.>> Cazzo.
<<Si sa chi sono? Le telecamere hanno dato qualcosa?>> Si, ho fatto mettere delle telecamere nascoste nel suo appartamento 5mesi fa.
<<Era un solo uomo, ha lasciato un messaggio inciso sul muro: "sarai di nuovo mia!">>
<<Jackson...che è successo a casa mi->> non la lascio finire che urlo:
<<Portatemi quel Lucas adesso. Tra poco partiamo.>> Attacco il telefono.
<<Partiamo per andare dove? Jack che sta succedendo!?>> Mi urla lei contro.
<<Succede che verrai con me, vivrai con me a New York.>> Mi guarda sconvolta.
<<Cosa!? Ma io voglio tornare a casa mia!>> Urla.
<<Guarda il tuo telefono, poi ti mostro il tuo appartamento.>> Risposi più calmo.
Lei prese il telefono e si mise le mani davanti la bocca, le lacrime stavano scendendo copiose e girò lo schermo del telefono.
Papá:
Hai scelto un mafioso, sei identica a tuo padre. Preparati perché quando ti prenderò ti farò fare la fine di tua madre. Una puttana.
Prendo la mia piccola e l'abbraccio forte. Singhiozza forte, ora so e sa chi è suo padre.
<<Ti proteggeremo noi.>>
<<Ma i miei nonni...sono qui e magari in pericol->> la interrompo con un bacio.
<<Metterò uomini della sicurezza con loro. Ora andiamo, dobbiamo andare>> le bacio la fronte.
Prende la sua valigia e si veste un velocità con un jeans nero strappato, un top che mostrava la pancia e una giacca senza maniche sempre corta.
Prendiamo le valigie e andiamo in auto.
<<Ora cosa succederà Jackson?>>
<<Staremo insieme, vivremo insieme e tu potrai adattarti a me. Imparerai anche ad ascoltarmi, in più se vuoi potresti seguire il tuo sogno di scrivere un libro. Ora avrai tutto il tempo a tua disposizione>>strabuzzò gli occhi.
<<Pensi che me ne starò in casa senza fare nulla!? Io voglio prendermi cura della mia casa e cucinare. Sappilo.>>
<<Ma potresti fare ciò che vuoi! Faresti la bella vita e cavolo Nika! Le altre farebbero la fila per questo.>>
<<Esatto le altre! Non io! Voglio la casa mia non che altre persone ci mettano le mani!>> Urlò veramente incazzata. Cazzo è bella pure così.
<<Va bene...ma nulla di più okay!?>>
sbuffa ma annuisce, non avrò vita facile.

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