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Veronica pov.
Un mese dopo....
<<Jack! Posso andare a mangiare!?>> Urlai Sfinita, è una settimana che sono a casa e lui non mi fa fare assolutamente nulla. È una noia e io potrei muovermi, cosa assolutamente necessaria per la riabilitazione, ma il mio ragazzo non vuole.
<<Ora ti porto da mangiare!>> Urla lui. Sbuffo sonoramente, caccio le coperte e infilo le pantofole. Mi alzo e inizio a camminare seguita dalle mie due pesti, vado verso la cucina e quasi urlo vedendo le condizioni pietose in cui si trova.
<<Jackson Bikov! Hai cinque secondi per portare il tuo cazzo di culo in cucina!>> Strillo come una furia.
Passi pesanti si muovono e la faccia incazzata del mio quasi marito mi fa ancora più incazzare.
<<Perché ti sei alzata!?>>
<<Perché serve la riabilitazione! Testa di cazzo! Guarda qua questa cucina! Ti sembra vivibile!? È un fottuto letamaio!>> Se tu sei incazzato io lo sono di più.
<<Beh...sai...>> Si gratta la testa.
<<Beh sai un bel nulla! Cerca di iniziare a sistemare insieme a me. Mi fa ribrezzo questa cucina!>>
Lui sbuffa quindi in un impeto di rabbia, stress, luna storta e ciclo prendo la ciabattarazzo e gliela tiro dritta sul piede, scalzo, forse troppo forte.
La scena è esilarante: un capo mafioso, grande, grosso, crudele e burbero che saltella su un piede come un bambino.
Initile dire che sto ridendo come una matta ad ogni salto e imprecazione.
<<Tu sei cattiva, più cattiva di me! Ecco perché le chiami "ciabatte razzo"!>> Io cattiva!?
<<Certo Bikov, io sarei cattiva ah?>> Domando iniziando a sistemare. Odio la cucina così.
<<Comunque hanno previsto una bufera tra qualche giorno, nevica bene anche ora quindi sarebbe meglio andare a fare la spesa per essere preparati. Non sanno quanto può durare.>> Annuncia lui.
<<Bene, tu sistema questo disastro mentre io faccio la lista della spesa va bene?>> Dico io mentre mi avvicino a lui e gli lascio un bacio dolce. Ogni tanto sono dolce anche io.
<<Forza mogliettina!>> E mi da una piccola pacca sul sedere. Io rido mentre salgo in camera per andare a vestirmi, rifaccio velocemente il letto e afferro una tuta adidas grigia. Ehi! Devo andare a fare la spesa mica andare ad una sfilata.
Ad un certo punto però mi blocco, un flashback mi assale...spesa, Lucas e spari.
Cerco di non pensarci e mi caccio le pantofole per scendere.
Prendo un figlietto bianco e una penna mentre entro in lavanderia: detersivo serve, ammorbinente anche, candeggina gentile pure, tabs anche. Mentre resto esterrefatta noto la montagna di cose da lavare, questo mi fa incazzare da matti.
Sbuffo e vado in cucina trovandola, stranamente, quasi in ordine.
Presi a scrivere cosa serviva e cosa meno ma che per precauzione scrissi, non si può mai sapere quanto durerà una bufera, presi pure altre cose e credo prenderò anche altri sgrassatori.
<<Amore sei pronto!?>> Chiesi non vedendolo.
<<Sto scendendo amore!>> Mentre lo disse scese le scale con una tuta grigia uguale alla mia. Che romantico ma sono un po'gelosa.
<<Ti guarderanno tutte con quella tuta>> dissi sorridendo.
<<Bambolina sai che io ho occhi solo per te>> si certo "bambolina"....hai come fidanzata la bambola assassina altroché!
<<Tu si ma le altre no>> dichiaro un poco stralunata.
Lui mi si avvicina, mi prende per i fianchi e mi da un lungo e dolce bacio.
<<Possono pure guardare ma non avranno nulla da me>> si ma intanto ti guardano!
<<Va bene amore andiamo?>> Chiesi.
<<Prima però voglio fare una cosa>> cosa vuole fare?
Mi inizia a baciare in modo rude, una sua mano va sui miei capelli che stringe avvicinandomi di più a lui, la mano libera scende sul mio fondoschiena schiacciandolo mentre un ringhio di apprezzamento esce dalle sue labbra.
Si stacca quando non abbiamo più fiato, il bacio mi ha scombussolato abbastanza tanto che resto spaesata.
<<E questo per cos'era?>>
<<Per ricordarti che sei mia>> Vichingo!
<<Sei un vichingo Jack!>> Urlettai dandogli una piccola sculacciata sul sedere.
<<Avanti donna! Andiamo a prendere le cose da mangiare!>>
<<E per pulire e di natale!>> Eh già! Tra nemmeno un mese era natale.
Il primo natale insieme, il primo natale dove non sarei stata sola...
<<Che ne dici di passarlo tutto in famiglia? Magari potremmo chiamare i tuoi nonni e tuo cugino qui. Potremmo farlo a casa nostra se ti va>> mi fermai a pensare, ovviamente si!
<<Lo faresti davvero?>> Lo vidi annuire e nel giro di poco gli fui addosso. Lo baciai con le lacrime agli occhi, solitamente passavo da sola ogni festa perché "non saresti la benvenuta"...ma ora è completamente diverso.
Misi le scarpe e afferrai la borsa per portare i nostri mostriciattoli con noi, ormai erano figli nostri.
<<L'albero potremmo ordinarlo da internet non trovi?>> Annuii, sarebbe stato troppo grande da portare a casa in auto.
<<Allora andiamo vichingo?>> Risi per la sua faccia mentre aprivo la porta di casa.
Prendemmo l'ascensore e andammo nel posto auto, entrammo nella mia Jepp ormai ferma da tempo.
<<Prima fermiamoci all'emporio, così prendiamo qualcosa per i cuccioli e le decorazioni...e altri contenutori>> ammisi piccola piccola.
<<Tutto quello che vuoi!>> Rise lui della mia faccia.
Arrivammo subito ai "Grandi magazzini!", scesi dall'auto e afferrai un carrello piazzandoci dentro allo spazio dei bambini, con delicatezza, i miei due tesori.
Afferro i contenuti che mi servivano, addobbi di natale, nastri rossi e bianchi, palle di natale, strisce luccicose, luci in abbondanza, ghirlande e altre cose...oh anche gli stampi per i biscotti!
Dopo aver passato circa due ore li dentro ci dirigiamo verso l'auto, io con due borse leggere e Jack con le restanti 6.
<<Che forzuto che è il mio uomo!>> Ridacchio quando dei flash ci colpiscono.
<<Che bel sedere ha la mia donna! Ma ora sbrigati, la neve viene giù più forte e rischiamo di non trovare nulla al supermercato!>> Annuisco imbarazzata e, dopo aver caricato le borse, sfrecciamo per il supermercato più vicino.
Adoro fare la spesa. Nel giro di pochi minuti siamo davanti all'edificio, prendiamo due carrelli, non si sa mai, caricati i piccoli iniziamo le compere.
Sono queste piccole che mi rendono felice: fare tutto insieme.
Due ore dopo
<<Jack! Sbrigati che a breve inizierà una bufera!>> Urlo da dentro l'auto.
Porca puttana sta iniziando a nevicare forte e lui non vuole un aiuto.
Monta in auto e parte veloce, prende stradine secondarie e in 15 minuti siamo a casa.
Scendiamo nel garage mentre penso: e la roba come la portiamo su?
A mano scema?
Scaccio via la mia vocina.
<<Amore, come le portiamo su?>> Chiedo.
<<Ci penseranno i miei uomini. Vedi? Stanno già arrivando.>>
Ammazza....che lusso.

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