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New York? Io? A fare cosa?
<<New York? Perché?>> Chiesi sbalordita.
<<Io abito li e vuoi dirmi che non ti piacerebbe andarla a visitare?>> O cavoletti! E allora cosa ci faceva qui?
<<E cosa ci fai qui a Portland?>>
<<Affari e te>> ah wow.
Montammo in auto e raggiungemmo casa mia, salimmo e Appoggiai la spesa davanti la cucina.
<<Cristo sono distrutta!>> Annunciai.
Jack mi prese in un abbraccio mentre depositava un bacio sulla mia fronte.
<<È meglio se ti misuro la febbre!>>
<<Vado a mettermi un pigiama...torno tra poco tu intanto mettiti comodo>> corsi in camera a mettermi il mio unicorno. Andai in salotto e lo trovai in boxer, o mamma ora sento terribilmente caldo!
<<Ehm...hai detto di mettermi comodo>> ammise passandosi una mano dietro la nuca.
<<Oh si va benissimo...ma quanti tatuaggi hai?>> Cristo santo ne è ricoperto!
<<Un po', li vuoi conoscere tutti?>> Perverso o era una domanda tranquilla?
Non vuoi conoscere tutti i suoi tatuaggi, vuoi conoscere l'intero corpo suo tu!
Ma che cazzo penso?
<<Se ti va di spiegarmeli...solo alcuni però>> lui sorrise tranquillamente e mi andai a sedere vicino a lui.
<<Da quale vuoi iniziare?>> Mmm...se gli tocco un pettorale?
Se gli tocchi il cazzo?
Meglio il pettorale!
<<Questo qui>> indicai la rosa con un pugnale e un serpente attorno nel pettorale destro.
Lui mi guardò serio in volto, molto serio forse quel tatuaggio era qualcosa di importante.
<<Tu dimmi una cosa: ti piace? Te lo faresti mai se, che ne so, ti portassi a farlo?>> Oh cristo! Si mi piace ma non ho i soldi!
<<Si, mi piace e infatti ti ho chiesto questo per primo. Comunque se aspetti tipo due mesi vado a farmelo hahaha>> risi io.
<<Domani ti porto a farlo allora! È un amico che fa questo tatuaggio>> rispose sorridendo.
<<Okay...cosa vuole dire?>>
Si fece di nuovo serio, ma io volevo vederlo sorridere! Argh!
<<È il simbolo della mia casata, un simbolo di famiglia più o meno>> o cazzo. Casata?
<<Allora non è giusto che me lo facc->>
<<Tu devi fartelo. Assolutamente.>> Okay ma che problemi tieni?
<<Ma è della tua famiglia e poi che cos'è una casata? Sei un nobile?>> Sorrise leggermente, sono ignorante?
<<No, sono molto peggio.>>
<<Chi sei Jackson Bykov?>> Voglio sapere! Chi ho davanti? Un pazzo? Uno psicopatico? Un mostro? Un assassino? Un unicorno travestito dal più bell'angelo dell'inferno?
<<Sono un imprenditore, sono molto importante e pericoloso. Sono il classico lupo cattivo delle favole e tu, mia piccola cappuccetto Rosso, mi hai attirato a te. Sono molto pericoloso -mi prese per le anche e mi fece sedere a cavalcioni su di lui- potrei far del male a delle persone - si avvicinò a me di più- potrei rapirti e nessuno lo saprebbe. Ma ti sto dando la possibilità di sceglirmi, scegliermi come amico, migliore amico, ragazzo, fidanzato, conoscente e amante. Il mio carattere è come quello della mia gente: gelosi, ossessivi e possessivi con la nostra donna. Tu, sei la mia donna. Unicamente mia!>> Come scusa?
<<Scusami? La tua donna? Ma se non ci conosciamo nemmeno come fai a dirlo?>>
<<Ti ho scelto e ti sceglierò sempre.>>
<<Cosa sei?>> appoggiò le sue mani nel fondo schiena e mi attirò più vicino a lui. La mano libera andò a prendermi Il mento alzandomi il viso per guardarlo negli occhi.
<<Il re della mafia Russia e Messicana>> detto questo non riuscii a rispondere perché le sue labbra furono sulle mie. Delle scariche elettriche colpirono il mio corpo e un fuoco ardente espose nel mio basso ventre.
Cristo! Ma stiamo scherzando? Sto baciando un mafioso!
La sua lingua accarezzò le mie labbra e gli concessi l'accesso.
Le nostre lingue si scontrarono dolcemente, misi le mie mani nel suo collo e lui spostò la sua nel mio mentre l'altra mano scese verso il mio sedere che strinse forte.
Ansimai nelle sue labbra, la stretta nel collo si intensificò leggermente e quella nel mio didietro si fece più ferrea.
<<Jackson...>> Sussurrai staccandomi da lui leggermente.
<<Dimmi topina>> sussurró dolce al mio orecchio.
<<Mi faresti mai del male?>>
<<No, non ti sfiorerei nemmeno con un dito. Per un mafioso la sua donna è sacra, è la luce dei suoi occhi e la sua dea. Siamo fedeli a loro, io per primo lo sarò con te>> ma perché proprio io?
<<Perché proprio io?>>
<<Perché quando ti ho vista dentro quella libreria e ti ho guardata negli occhi ho visto in te una persona degna di amore e con un grande cuore. Oltre a essere bellissima fuori lo sei anche dentro. Ti ho osservata molto in questi mesi e non potevo fare scelte migliore.>>
<<Quindi per te sono bellissima eh?>> Chiesi ridendo sotto i baffi.
<<Oh no! Sei una meravigliosa dea>> mentre ci stavamo per baciare suonarono il campanello.
Chi cazzo è?
<<Vado ad aprire, aspetta un attimo>>
Andai ad aprire la porta di casa e indovinate un po'chi era?
<<Lucas>> dissi fredda appoggiandomi allo stipite della porta.
<<Nika>>
<<Non chiamarmi così, cosa vuoi? Qual cattivo vento ti ha portato davanti casa mia?>> Chiesi indifferente.
<<Volevo vederti e chiederti scusa...lo sai che non ero in me e io ti amo ancora>> bla bla bla tutte cazzate.
<<Stai zitto per cortesia! Faresti più bella figura, inoltre non devi scoparti Sofia?>> Lui sbiancò
All'improvviso delle braccia mi circondarono il corpo in una stretta ferrea ma dolce e possessiva.
<<E lui chi è amore?>> Amore? Oddio impalatemi!
<<Forse chi sei tu che chiami la mia ragazza "amore"?>>
<<La tua ragazza? Ma fottiti tu e tutta la tua stirpe!>> Dissi cercando di sbattergli la porta in faccia o meglio la faccia nella porta Ma lui prontamente cercò di tirarmi un ceffone ma Jackson lo fermò prima che la sua mano si scontrasse con la mia guancia.
<<Aspetta amore mio, ci parlo io>> disse lui spostandomi dietro di lui con fare Protettivo. Sentii solo un crack, un urlo e la porta Sbattere.
Mi aveva difesa?
<<Presumo sia il coglione del tuo ex vero?>>
<<Già, poco importa onestamente. È stato solo una perdita di tempo>> ammisi. Era vero, una perdita di tempo e troppo dolore.
<<Senti...ti andrebbe una pizza sta sera?>> Guardai l'ora: 13.30 fantastico!
<<Beh si! Ma ora guardiamo il film?>> Feci la voce da cucciolotta indifesa.
<<Ti andrebbe invece di conoscerci meglio?  Cioè io faccio delle domande a te e tu a me?>>
<<Mmm va bene! Inizia tu!>> Mi misi seduta a gambe incrociate davanti di lui.
<<Un qualcosa che già non sò...come primo viaggio dove vorresti andare?>> Tra tutte proprio quella domanda? E poi cosa sa di me?
<<Vorrei visitare mia nonna materna...lei è in Messico e non la vedo da quando ho 17 anni>>
<<Non sapevo fossi metà messicana! Se ti va potremmo partire domani! Sono il re li!>>
<<Si ma non credo che Acapulco sia una tua proprietà...lei vive li e sono così preoccupata!>> Non la sentivo da tre giorni, nonno era spesso via e a me mancava da morire.
<<Fa la valigia! Salteremo New York! Partiamo da 10 minuti per l'areoporto. Col mio jet entro cena saremo li! E, amore mio, Acapulco è la mia base! Avanti! Cose leggere ma non corte o scollate! Forza Nika!>> Urlò chiamando qualcuno.
Corsi in camera e misi costumi, pantaloncini, top, trucchi, intimo una felpa lunga, non si sa mai, il mio sombrero e presi le chiavi di casa di mia nonna.
Presi la valigia, rosa antico, corsi in cucina e afferrai le stecche di sigarette.
<<Sono pronta!>> Urlai.
<<Vieni, tra 15 minuti massimo saremmo all'aereoporto!>> Corsi a prendere le chiavi e lo spinsi fuori. Chiusi a chiave casa e notai che era già in ascensore con la mia valigia. Corsi dentro e poi mi catapultai in auto.
<<Ti cambi in aereo? Nessuno ti vedrà, entriamo nel jet con l'auto>> Oh merda...ho ancora l'unicorno!
<<Si! Perfetto!>>
Dopo 12minuti eravamo già sopra al jet. Scesi e frugai nella valigia per trovare l'occorrente, un top nero e un pantaloncino beige. Prendo pure i trucchi e il sombrero.
Andiamo dentro e il caldo mi avvolge. Decido di aspettare per prepararmi, anche se la temperatura è abbastanza stabile.
Dopo circa tre ore decido di andare a prepararmi, però non saprei proprio dove...quindi...
<Jack, dove posso cambiarmi?>> Lui si alza dal sedile e mi prende la mano, mi guida fino ad una stanza matrimoniale, molto bella direi, dove si fermò alla porta.
<<Potresti uscire? Dovrei cambiarmi>> ammisi imbarazzata.
<<Tu hai visto prima me...ora tocca a me vedere te>> sorride furbo.
<<Per favore Jack..>> feci gli occhioni e uscì.
Iniziai a spogliarmi, mi misi il top e i pantaloncini, mi truccai leggermente con una linea sottile di eyliner, matita nera e troppo, forse veramente troppo, mascara. Pettinai i miei capelli e li lasciai lisci, indossai il sombrero e mi diressi da Jackson.
<<Eccomi!!>> Urlai.
<<Troppo corta, troppa pelle esposta>> ringhiò.
<<Come scusa? Sono vestiti che uso praticamente sempre, non mi cambierò se è questo quello che vuoi ordinarmi>>
<<Se tu credi che lascerò la mia donna andare via così ti sbagli di gros->>
<<Signore, stiamo atterrando>> lo interruppe un signore sui 55 anni.
Beccati questo mafioso dei miei stivali!
Andai a sedermi vicino a lui e sistemai la cintura.
<<Non credere sia finita qua, tesoro>> bisbigliò al mio orecchio.
<<Io credo proprio di si>>

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