19

1.1K 50 11
                                    

Le giornate passavano veloci, mancavano due settimane al matrimonio e io non reggevo quella pressione.
L'organizzazione però procedeva bene: segnaposti, centrotavola e menù erano fatti, la torta era stata ordinata e la lista degli invitati era completa. 200 invitati, 140 pranzavano con noi e il resto veniva dopo cena.
<<Devi stare calma, non fa bene al bambino!>> Mi dice mio cugino, cugino al quale vorrei solo staccare le palle.
<<Come faccio a stare calma!? Tra due settimane mi sposo, sono incinta e ho due guardie fuori casa che non mi fanno nemmeno scendere! Sono relegata in casa da tre settimane! Abbiamo spostato il matrimonio di poco, io sono in crisi e ho una voglia matta di pizza! E tu, testa di cazzo, mi dici di stare calma!?>> Urlo. 
<<Vuoi un abbraccio?>> Dice solo. In meno di un minuto sono tra le sue braccia, sfocio un pianto liberatorio che trattenevo da troppo tempo. Le cose sono assai degenerate, la gelosia di Jackson è opprimente e credo di non meritarmela.
<<Devi parlarne con lui tesoro, questo non ti fa bene. Se stai bene tu starà bene anche il fagiolino che aspetti, devi dirgli tutto quello che senti siete una coppia e in una coppia serve il dialogo.  Me lo hai sempre detto: i silenzi creano muri e, molte volte, alcuni sono troppo alti per essere scavalcati. Butta fuori tutte le palle che hai e affrontalo. Vi amate, non rovinate tutto così>> annuisco ancora stretta tra le sue braccia.
Mi stacco dopo circa 10 minuti, entrano dentro la stanza i nostri rispettivi fidanzati.
<<Ehi bambolina, cosa succede?>>
<<Dobbiamo parlare Jack.>> Dico sicura. Sicuramente ho gli occhi rossi, il naso rosso e le labbra torturate.
<<Herm, andiamo tesoro>> saluto Herm con un abbraccio e fisso la porta, questa si chiude ma non prima di vedere mio cugino sorridermi e farmi un pollice in su.
<<Di cosa vuoi parlare?>>
<<Ci sono cose che non riesco più a sopportare e mi fanno stare male.>> Inizio. Lui si siede e mi prende le mani, non parla sta in attesa che io continui.
<<Le guardie la fuori non mi fanno mettere il naso fuori dalla porta, sono tre settimane che sono qui dentro e mi sento oppressa. Mi sta soffocando tutto questo e non so nemmeno se ti piacciono i centrotavola, i segnaposti e tutto quanto. Mi sento soffocare, vorrei solo tornare normale, che noi tornassimo come prima. Ho capito che credi abbia sbagliato, ne sono consapevole, ma per me non era sbagliato. Sono incinta e ho gli ormoni a palla, voglio una cazzo di pizza e quelle due scimmie non vanno a prendermela. Non chiedo molto solo na passeggiata e una cazzo di pizza. Tu quasi non ci sei, torni la sera tardi e te ne vai al mattino presto. Mi sento sola, sola in questo appartamento e in tutto. Sono tre settimane che ci vediamo si e no due ore prima di dormire, ti svegli prima di me e trovo solo Dally e Brugola con me, loro mi sono vicino ma io ho bisogno di te. Ho bisogno dell'uomo che amo, di mio marito e padre del mio bambino.>> Butto fuori tutto. Calde lacrime mi scorrono sul viso, finalmente dopo settimane butto tutto fuori.
<<Veronica ascoltami bene: i preparativi del matrimonio mi piacciono, li guardo sempre quando dormi al mattino...non te l'ho mai detto ma, per me, è ancora irreale il fatto di sposarti. Esco presto e torno tardi per il lavoro, sono pieno e è tutto un casino, questa sera sono uscito prima appunto per stare con te. Le guardie fuori sono perché ho una terribile paura di rietrare e non trovarti. Ho paura di perderti, una terrificante paura di trovare tutte le luci spente e non vederti sbucare dalla cucina con le braccia spalancate per me! Mi dispiace se ti senti sola e mi dispiace se non posso esserci sempre...io non...>> Lo abbraccio di slancio, incastrando la mia testa tra il suo collo stringendolo a me. Perché non stavo soffrendo solo io ma anche lui.
<<Shh, basta parlare e risolviamo. Toglimi quelle scimmie e ceniamo mangiando una pizza?>>
<<Tutto quello che vuoi Nika. Anzi domani mi prendo un giorno di ferie così stiamo insieme, magari ti aiuto con le ultime cose per il matrimonio. Ti va?>> Annuisco mentre mi accoccolo su di lui.
<<Per quanto riguarda il scappare non lo farò più, te lo prometto>> lo rassicuro prendendogli il viso tra le mani.
<<Non ti farò scappare più! Te lo prometto. Però ora dimmi che pizza vorresti o vuoi il volan->>
<<Patatine fritte e salsiccia!>> Esclamo felice.
<<Va bene allora chiamo eh!>> Ride lui afferrando il suo cellulare.
<<Che nome vorresti dargli?>> Mi guarda un attimo come per dire "che stai a di?" Ma dopo sorride subito.
<<Se è femmina Elizabeth se è un maschio Jack>>
<<Elizabeth mi piace ma Jack mi sembra molto americano...Alexey mi piace molto invece>> bofonchio.
<<Vada per Elizabeth e Alexey!>>
Lo abbraccio mentre accendo la tv sintonizzandola su Netflix.
<<Cosa vorresti vedere principessa? Comunque la pizza arriverà tra un ora, prima non avevano posto. Che ne dici di farci una doccia?>>
<<Oh ti faccio compagnia, mi sono lavata prima>> lo vedo annuire sorridente.
Saliamo nel bagno della nostra camera, ammiro come la prima volta Central Park dall'alto è maestosto, afferro l'accapatoio pulito e glielo porto in bagno, non voglio faccia impronte ovunque.
Entrando lo trovo come mamma lo ha fatto, sento terribilmente caldo e le guance a fuoco.
<<Tutto bene bambolina?>> Domanda con un sorriso perverso.
<<Oh-si! Sto bene grazie! Tieni l'asciugamano!>> Glielo tendo. Lui però afferra il mio braccio e mi attira a sé.
Nemmeno il tempo di metabolizzare il gesto che mi alza il viso e mi bacia, mi bacia avido e con violenza. Porta una mano sul mio collo e fa una pressione leggera che mi porta a stringere le gambe.
Ha un totale potere sul mio corpo quest'uomo da sapere ogni mio punto debole.
Notando quel gesto strappa, con la mano libera, la maglietta e il reggiseno lasciandomi a petto nudo con dei brividi che mi attraversano la schiena.
Dal fondoschiena mi attira a lui schiacciandomi al suo corpo, emetto un sospiro quando sento il suo petto caldo appoggiarsi al mio.
<<Ti voglio Nika>> sussurra roco.
In pochi secondi vengo presa in braccio, mi schiaffeggia il culo mentre si sposta nel nostro letto.
I pantaloni e le mutandine fanno la stessa fine della maglia, strappati con forza e gettati in angoli diversi della stanza.
La sua mano e la sua bocca si posano sul mio collo, la mano fa pressione e la bocca succhia quei posti scoperti lasciandoci, credo, dei succhiotti belli evidenti. Con l'altra mano tocca il mio seno, massaggiandolo e stuzzicandomi il capezzolo fino a farlo diventare turgido e duro fino a quando non lo prende in bocca. Getto la testa all'indietro farfugliando un "Jackson" sconnesso e, forse, udibile solo a me.
La sua mano va a toccare la mia femminilità infiammandomi, tocca e sfrega il mio clitoride con energia mentre sento l'orgasmo salire sempre di più.
A tradimento infila due dita dentro di me, da fastidio essendo un po'che non lo facciamo ma il piacere supera ogni cosa, mentre mi dimeno come una matta.
<<Jack...ci sono>> ansimo ma lui smette. Lo guardo con occhi persi mentre lui si avventa su di me baciandomi ancora.
<<Non verrai così>> mi comunica con sguardo maligno.
Afferra le due catene legate al letto e mi ci lega i polsi, come la prima volta, mentre lui si abbassa soddisfatto tra le mie gambe. Inizia a succhiare, leccare e penetrarmi con le dita creando un libo di piacere quasi surreale. Penso di poter svenire.
<<Jack... ma anche io voglio farti qualcosa>> gli comunico.
Sono stanca di non potergli mai fare nulla io.
Come non detto si mette a cavalcioni sopra di me puntandomi la sua asta davanti.
<<Allora apri la bocca>> faccio come dice e lui, come mi aspettavo, ci infila il suo amico fino a dove riesco a tenerlo.
Chiudo di scatto la bocca, come per dirgli fermo così, iniziando a creare vortici con la lingua attorno alla sua asta.
<<Nika mi fai morire così>> sussurra mentre io continuo il mio operato.
Faccio avanti e indietro con la testa, simulando il su e giù, mentre cerco di farlo bene.
Mi arriva uno schiaffo nel centro della mia femminilità che mi fa ansimare, lui prende l'occasione per togliersi dalla mia bocca e spostarsi.
Mi alza le gambe e lentamente affonda dentro di me.
<<Sei così stretta Veronica Dio!>> Geme lui iniziando a spingere da subito abbastanza violentemente.
Afferra il mio collo tenendomi premuta giù mentre l'altra mano mi tiene le gambe unite sopra la sua testa.
Improvvisamente esce e mi gira a gattoni, prende il mio collo da dietro costringendomi a piegare solo la schiena, lasciando il culo in alto bello per lui.
<<Questa sera anche questo diventerà mio>> mi informa prima di lasciarmi una sonora sculacciata.
Prima che potessi rispondergli rientra dentro di me con un colpo che, vista l'intensità che ha creato e la potenza, mi fa stringere le lenzuola con forza.
Sento una leggera carezza in quel piccolo buco e mi irrigidisco subito, ho tanta paura.
<<No Jack-no>> bofonchio solo. Lui però piazza un suo dito nel mio clitoride e ricomincia a spingere forte.
<<Dopo vedremo piccola!>> Risponde lui.
Ormai sono allo stremo, Tra Jack e la sua mano manca veramente poco che arrivi al mio limite.
<<Jack..amore...posso venire?>>
<<Vieni con me tu>> ruggisce mentre ci da ancora più dentro. Il tutto dura circa 3minuti quando insieme, come deciso da lui, veniamo come un vulcano.
Cerco di risprendere fiato, lui ha la testa appoggiata alla mia schiena e ansima mentre continua il suo "avanti e indietro".
<<Ora la doccia te la vieni a fare poi mangiamo in accappatoio. Non ho ancora finito con te>>

you are mineOnde histórias criam vida. Descubra agora