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Veronica

Il tempo sta passando lento, non ho bevuto molto ma Jack non si scolla dal mio fianco. Ho bisogno di parlare con Herman, devo parlarci assolutamente perché solo così butterò fuori i miei dubbi.
<<Jack vado a parlare con mio cugino un attimo! Torno subito!>> Mi afferra la mano e mi fa sedere sulle sue gambe prendendomi possessivamente per i fianchi stringendoli leggermente.
<<È tutta la sera che sei pensierosa, perché non mi dici che cosa c'è che non va?>> Sussurra al mio orecchio.
<<Nulla Jack, ho solo bisogno di parlare con Herman di una cosa. Tutto qui amore>> la sua presa aumenta e io cerco di non sussultare.
<<Vieni con me>> dice solo. Entriamo nel bagno, rifugio pecatorum insomma, noto che chiude la porta a chiave.
<<Perché siamo qui?>> Chiedo.
<<Perché tu hai qualcosa e non me lo dici. Cosa succede bambolina? Sai che puoi parlarmene.>>
Si ma lasciami respirare! Ho bisogno di esporre i miei dubbi al mio cugino gay!
<<Lo so amore che con te posso parlarne! Non ti preoccupare che non è nulla di preoccupante o altro!>> Gli sorrido rassicurante, almeno spero di averlo fatto.
<<Bambolina, cosa ti ha detto Jasmine?>> Lo guardo un attimo per capire chi è sta ragazza.
<<La rossa che è venuta in bagno insieme a te praticamente>>
<<Ah la troia rossa che ti scopavi!>> Penso. Lo vedo sbiancare e solo allora, purtroppo, mi rendo conto di averlo detto a voce alta.
<<Te lo ha detto lei?>>
Avanti Nika! Hai tenuto testa a una vacca da bordello puoi farlo anche col toro senza corna!
Molto spiritosa.
<<Si, mi ha detto diverse cose in realtà. Ma non mi preoccupano più di tanto.>>
Bugiarda!
Mi urla la coscienza.
<<Che ti ha detto?>>
<<Che non ti rendo felice nel sesso perché tu hai un modo che, a quanto dice lei, non usi con me>> tanto vale essere onesti.
<<Ciò che dice in parte è vero...non voglio essere ciò che ero con lei. Il problema però, prima di farti paranoie, è che ho paura di farti male...lei è una puttana abituata a certe cose tu invece sei mia moglie, la mia piccola donna per la vita. Ho sempre avuto paura che vedendomi in quel modo tu te ne andassi...>>
Non è colpa nostra se mentre Dio distribuiva i corpi normali noi eravamo in fila per il culo.
Non so cosa dire, sinceramente, mi ripeto che non è colpa mia, tutto si ferma.
<<Perché dovrei farlo Jackson?>>
<<Perché non è il Jackson che conosci Veronica! Cazzo è tutto diverso e tu non ti->> non lo lascio finire che lo interrompo.
<<Io ti amo pur sapendo chi sei. Non so nulla di quello che fai, in parte mi va bene così, ma ho una testa che funziona e non sai cosa posso immaginare. Io ti amo per il vero te ma non puoi nascondermi chi sei veramente, prima o poi la maschera crolla ed è meglio crolli ora che troppo tardi>>
<<Quindi mi ameresti anche così?>> Chiede abbracciandomi.
<<Ti amerei anche se ti trasformassi in un facocero zuccone!>> Risposi ridendo.
Mi prende di scatto la mascella con una mano alzandomi il viso verso di lui, con l'altra mi stringe forte al suo petto e mi bacia avidamente.
Preme leggermente, una pressione quasi rude ma che non fa male, mentre l'altra mano scende ad afferrarmi il sedere stringendolo forte.
<<Ora andiamo, abbiamo degli ospiti!>> Dice mentre mi molla.
Annuisco solo, ancora frastornata dal bacio irruento.
Usciamo dal bagno mano nella mano, cavolo c'è davvero molta gente!
<<Jackson ti posso fregare un attimo la donna? Dovrei far due parole con mia cugina se non ti dispiace!>> Dice Herman ad un metro da noi abbastanza imbarazzato.
<<Solo un attimo però!>> Dice lasciandomi un altro casto bacio.
Seguo Herman e indovinate dove andiamo? Ovviamente in bagno!
Entriamo dentro e chiude a chiave, oggi a quanto pare il bagno è il nostro confessionale!
<<Cosa succede?>> Chiedo vedendo lo stato d'agitazione in cui è.
<<Un grandissimo fregno Nika! Un grandissimo pezzo di manzo mi ha baciato!>> Mi strozzo con la mia saliva.
<<E questo chi è?>>
<<Non lo so! Ha detto di chiamarsi Marcus! Lo avevo adocchiato mentre parlava con tuo marito e da allora non mi ha scollato gli occhi di dosso!>> Interessante! Vedi che non sono la sola ad aver attirato l'attenzione di un mafioso?
<<E dove sta il problema?>>
<<Che quello vuole che stia con lui! Cioè che io lasci Acapulco e venga qua a New York con lui! Non ci conosciamo nemmeno e lui già vuole andare a convivere?!>> Ma..a cosa esattamente assomiglia?
A un criceto con gli occhi a palla Vero!
Scoppio a ridere di gusto mentre mi rendo conto che è vero...assomiglia a un cricepalla!
<<E ora che hai da ridere!?>>
<<Sembri un cricepalla!>> Mi guarda basito.
<<Comunque è normale credo sai...tra di loro...io sono andata a star da lui dopo essere tornata a casa quando sono scesa. Penso sia più o meno normale che->>
<<Però con me non ci sei venuta a casa subito vero Nika?>> Mi volto mentre sento la voce di Oscar venire da un bagno.
<<Oscar cosa ci fai qui?>>
<<Dovevo fare i miei bisogni non posso? È un bagno mica una sala gossip! Ah fratello son felice tu ti sia sistemato!>> Ride lui. Odioso spomposo di un citrullo. Spero non mi rovini questo giorno.
<<Grazie, ma ora puoi pure andartene>> risponde educatamente Herman.
<<Oh no! Credo invece che starò qui, magari solo con Veronica così magari può cambiare idea su chi sposare non trovi?>>
<<E sentiamo cosa vorresti esattamente fare per farmi cambiare idea a riguardo?>> Sfottei un po'.
<<Non ci metterei nulla a metterti in ginocchio, sei così fragile. Una sola sveltina con me e vedrai come potresti goder->>
<<Peccato che se continui la frase potresti non farla veramente più la sveltina>> interviene Jackson. Oh insomma! Uno viene in bagno per spettegolare e ci entrano tutti.
<<Jack, calmati. Stava andando via vero?>> Intervengo quando vedo la vena del mio fidanzato ingrossarsi.
<<Oh si! Sia mai che rovini questo giorno!>>
Che razza di cugino abbiamo cazzo!
Non lo so sorella, non lo so.
<<Herman, Amore ora vi lascio soli>> dice solenne mio marito andando fuori dal confessionale.
<<Dicevo: credo sia normale no? Perché non puoi dargli un opportunità? Magari poi usciremo ogni giorno insieme!>> Ammisi felice.
<<Magari potrei provare un po'di giorni...si credo che farò cosi.>> Disse ad entrambi.
Gli sorrisi felice e uscimmo dal bagno.
Presi dall'angolo bar un calice di vino, ho sempre amato il prosecco a dir la verità, mentre cercavo con lo sguardo Jackson. Lo trovai intento a parlare con mio padre, fa strano dire "padre" a chi pensavo fosse l'amante di mie madre, riguardo un non so cosa gesticolando.
Decido di avvicinarmi e, quando sono vicina a Jack, appoggio una mano nel suo avambraccio.
Lui si volta a guardarmi e mi sorride, stessa cosa fa Santiago.
<<Tesoro, sei veramente incantevole>> mi dice con occhi commossi.
<<Ti ringrazio... papà>> la scena che si presentò dopo fu abbastanza iconica, Santiago preso dalla commozione mi abbracciò di slancio stringendomi forte, sussurrandomi un infinità di volte "grazie" e "ti amo così tanto" mentre ricambiavo la stretta abbastanza goffamente.
Jack intanto ci guardava sorridenti, forse intenerito dalla tenera scena venutasi a creare.
Dopo questo episodio ci furono un susseguirsi di "congratulazioni! Che bella che sei Veronica" e via dicendo.
Erano quasi le 04.00 quando entrammo nella suite, con nonchalance mi tolsi i tacchi buttandoli in un angolo abbastanza remoto della camera e feci per andare al bagno ma, a quanto pare, Jackson non era molto d'accordo.
Con uno scatto rude mi schiacciò alla parete e, come ogni sacrosanta volta, mise la mano sul mio collo come a voler tenermi ferma li.
La sua bocca si impossessò della mia, un bacio assai rude, territoriale, passionale e assolutamente destabilizzante.
La mano libera passò dalla mia schiena al mio sedere in pochissimi secondi, lo strinse forte da farmi alzare sulle punte mentre le sue labbra erano ancora incollate alle mie.
Tolse la mano dal mio posteriore e bloccò i miei polsi in alto, avventandosi nel mio collo mordendolo e baciandolo, succhiando e leccarlo con la punta della lingua per poi soffiarci sopra.
Il mio corpo reagì a tali attenzioni infatti, dopo aver avuto delle scosse di brividi, i miei capezzoli si fanno duri e si intravidero dal vestito.
Con una lentezza disarmante Calò una spallina, accarezzandomi una spalla lentamente,  abbassò anche l'altra E prese a baciarmi le clavicole.
Il vestito cadde a terra, la sua bocca si impossessò del mio seno sinistro mentre io mugulai sommossamente.
Con uno scatto mi fece girare schiacciandomi alla parete, mi tirò indietro il bacino per poi tirarmi uno schiaffo sulla natica. La sua mano passò sulla mia entrata, già bagnata, penetrandomi con un dito velocemente. Continuò in maniera rude mentre venivo come non mai.
<<Okay, bimba, ora ci siamo. Adesso ci divertiamo>>

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