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1 settimana dopo
le giornate passarono con una noiosa monotonia, ogni giorno ripetevo sempre le stesse azioni, allenamento e cartelle su cartelle e poi la sera mi ritrovavo a svuotare i miei pensieri in camera di cinque con la paura che un giorno di questi gli potessero fare qualcosa, il suo "piano di fuga" aveva qualche dettaglio in più ma quando apriva il diario scriveva solo equazioni, in compenso domani sarebbe stato il mio primo giorno di eliminazione, le cartelle segnavano 2 anni completi con tutti  i nomi, per qualche cambiamento improvviso venivano mandate segnalazioni tramite i tubi a un killer temporale.
era ormai sera e decisi come al mio solito di andare in camera di cinque e stavolta a mia sorpresa non c'era, iniziai a cercare ovunque dai campi di allenamento alle mense ormai chiuse, ritornai in camera mia distrutta, ma durante il tragitto sentii delle voci, e vidi una luce accesa nell'ufficio della Handler, decisi di entrare...

Handler

avevo convocato Cinque nel mio ufficio per prepararlo al suo primo giorno di domani, con questa scusa lo tenni occupato più a lungo nel mio ufficio, con mio dispiacere  non mostrava tanto interesse nei miei confronti, e mai e poi mai avrei permesso che quella donna si avvicinasse a lui, a qualsiasi costo...
stavamo discutendo su tecniche di uccisione rapida quando , suonò l'allarme nel mio ufficio, da quando quell'insulsa aveva provato a entrare nel mio ufficio, ho fatto installare rilevatori di calore con allarme incorporato. Cinque  iniziò ad aggitarsi cercando di capire il perché di quell'allarme
-" che cos'è? cosa sta succedendo?"- disse guardandosi intorno
-"rilevatore di calore, sta tranquillo"- dissi sincera, se volevo che funzionasse, almeno con lui dovevo cercare di essere sincera , almeno dove era possibile, ovviamente
-"calore umano? ma non c'è nessuno oltre a noi due, vero?"- forse non dovevo essere troppo sincera, Cinque non è stupido anzi è una delle menti più brillanti che abbia mai conosciuto
-"esatto, ma quegli incompetenti non sanno montare nemmeno un'impianto e ogni tanto suona da solo"- mentii  per il  suo bene, o  forse per il mio...

Cinque

so di non essere del tutto lucido dopo l'apocalisse, ma fortunatamente sono ancora in grado di riconoscere se una persona sta mentendo o no, e in questo caso dai movimenti del volto della Handler qualcosa non andava, era turbata, ma non riesco ancora a capire... sento che la verità è così vicina ma quando provo a prenderla sparisce nel nulla , sento come se ci fosse una specie di angelo custode al mio fianco, lo sento, riesco a percepirlo...
-"Cinque tutto bene?"- disse Handler e solo in quel momento mi accorsi di esseremi perso nei miei pensieri
-"tutto perfetto"- dissi serio
-"credo che ti sia preparato abbastanza per domani"- disse Handler guardandosi intorno
-"Certo, grazie per i consigli "- dissi alzandomi e chiudendo la porta dietro di me , iniziai a camminare nei corridoi bui per arrivare nelle camerate, durante il tragitto potevo giurare di sentire un'altra persona camminare, mi guardai attorno più  e più volte, e quando mi fermavo per sentire meglio cessava ogni rumore, Credo di essere pazzo e non me ne  meraviglierei, mi manca la mia famiglia, mi manca Dolores, ma quello che più mi manca di più è l'amore, l'affetto. Avvolte penso come può mancarmi una cosa che non ho mai provato o ricevuto, tutto quello che ho sempre desiderato era una carezza, un'abbraccio... tutti questi sentimenti mai provati hanno creato una corazza che mi impedisce di provare queste sensazioni, nessuno ha mai pensato a quanta sofferenza c'era dietro un carattere menefreghista, tranne Vanya, Vanya era l'unica che come me  sapeva come ci si sentiva ad essere sempre esclusi, ha trovato il buono in me... ho giurato che sarei ritornato per lei, per riabbracciare la mia sorellina, anche se siamo stati adottati per me Vanya è mia sorella, la mia vera sorella. Non pensavo che mi sarebbero mancate certe  cose, persino l'umorismo pessimo di Klaus, ho sempre amato quando mi dava fastidio con la speranza che lo degnassi di una parola, anche se in quel momento lo odiavo, amavo che qualcuno mi  ricordasse che esisto...mi venne in mente il piccolo Ben...oh Ben cosa hai passato, vorrei solo ritornare indietro per dirti quanto ti volevo e ti voglio bene, darti uno di quegli abbracci da farti mancare il fiato, uno di quelli che hai sempre cercato di darmi, mi manchi, mi mancate tutti voi...

SPAZIO AUTRICE
scusate  gli eventuali errori, ci vediamo subito al prossimo capitolo

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