14.

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"Buon anniversario a te!" urlarono i miei amici alzando i bicchieri e li facemmo scontrare, ridendo a crepapelle.
Oggi erano esattamente due mesi che mi trovavo in questo posto, ero felice.
E avevamo deciso di festeggiare nel locale affianco all'ospedale giusto perché anche oggi, il turno era stato devastante.
"Ho sentito che la Zahir é tornata ieri, era a Barcellona sapete?" disse Lexie sorridendo e tremai sul posto, ecco perché non l'avevo vista per quasi una settimana.
Ogni qualvolta che ci avvicinavamo lei si allontanava tantissimo da me, mi mancava la sua presenza e mi bloccai con il bicchiere a mezz'aria notandola entrare nel locale.
Per poco non mi andò l'alcool di traverso per la sua eleganza e tremai sul posto, indossava un tubino stretto che le arrivava al ginocchio e la sua scollatura era bene in vista.
Mi leccai le labbra davanti a tutto quel ben di Dio e Lexie mi diede una gomitata ma io stavo ancora fissando l'araba.
Stivali altissimi che la rendevano assai alta e i capelli li aveva sciolti, con il suo solito trucco perfetto che rendeva i suoi occhi penetranti al massimo.
Saray le spostò la sedia facendola sedere nel tavolo affianco al nostro e Zulema la ringraziò sorridendole, dolcemente.
Si tolse il suo capotto elegante portandosi i capelli all'indietro e boccheggiai fissando il suo seno in mostra, aveva dei gioielli impeccabili addosso e si rilassò guardandosi attorno.
Distolsi lo sguardo non appena mi vide ma io stavo già andando a ordinare nuovamente un'altro drink.
Mi appoggiai contro di esso reggendomi con un gomito e osservai la band suonare nel locale, le luci erano assai basse e alcune lucine appese creavano un'atmosfera unica.
Stavo bene, per un attimo mi sembrava di essere spensierata.
"Se avessi continuato a guardarmi così probabilmente mi avresti sciupata, abbi almeno la decenza di non farti beccare da me." disse Zulema dopo alcuni minuti al mio fianco e sussultai, mordendomi piano il labbro.
"Chi io? Non la stavo guardando." dissi ironica con le guance leggermente arrossate dall'alcool ma avevo solamente iniziato, ero lucida al 100%.
"Vuoi davvero usare il sarcasmo quando davanti a te hai la regina dell'ironia? Sei incredibile bionda." disse sbuffando e si appoggiò nel bancone facendo scorrere lo sguardo lungo il mio corpo snello, fasciato da dei pantaloni a vita alta eleganti con una camicia un po' aperta.
Ma io stavo guardando la sua di scollatura e mi morsicai il labbro inferiore.
Stasera era veramente bellissima.
Non avevo più fiato in corpo a causa sua.
"Il prossimo giro lo offro io." disse la mora facendo un cenno al barista e mi avvicinai un pochino facendo rumore a causa dei tacchi che portavo.
"La ringrazio." dissi bevendo la vodka che avevo sul mio bicchiere e il barista me ne diede un'altro.
Mi massaggiai il collo sotto lo sguardo attento della mora e la tensione che stavo provando addosso era sublime.
Forse non riuscivamo a stare lontane.
"E di che? Non mi sono dimenticata il fatto che oggi è l'anniversario di quando ti ho assunta, biondina." disse ridendo appena e avevo il suo braccio vicino alla mia mano, non riuscii a vedere il suo tatuaggio ma presi a farle delle piccole carezze che la fecero irrigidire.
Come sospettavo.
A volte mi domandavo se ne valeva la pena provarci con una come lei, volevo scioglierla un pochino.
Provare non mi costava nulla.
"Hey, ci sono gli altri." disse spostando il braccio dopo mezzo secondo e sbuffai una risatina guardandomi attorno.
E mi venne in mente un'idea.
"Beh, se vuole venire.." sussurrai con un tono di voce sensuale finendo di bere e appoggiai il bicchiere vuoto nel bancone dirigendomi in un corridoio.
Dai su, seguimi figlia di puttana lurida.
Zulema si leccò le labbra divertita e mi guardò tramite il suo bicchiere, la fissai quasi implorandola.
Mi era mancata troppo, tantissimo.
Fece un cenno alla gitana toccandosi i capelli e si alzò raggiungendomi nel mentre che l'aspettavo in bagno.
Bingo.
Fortunatamente non c'era nessuno e le luci erano soffuse, precisamente a led.
"Che? Sorpresa di vedermi qui?" disse una volta arrivata e i suoi tacchi facevano un rumore impeccabile, ero appoggiata nel lavandino e la mora ovviamente aveva chiuso la porta per non creare nessun sospetto.
"Un pochino lo sono, a dir la verità." dissi sentendo caldo e mi sbottonai un'altro bottone facendo intravedere il mio intimo in pizzo che lei si affrettò a guardare, appoggiandosi nel muro.
"Ti piace quello che vedi?" disse notando il mio sguardo vagare nel suo corpo e questo tubino le faceva risaltare ogni sua curva perfetta, ero senza parole.
"Vorrei testarlo." dissi avvicinandomi e lei diventò maledettamente tesa.
"Povera illusa, bambina." disse ridendo appena e arrivai ad un centimetro dal suo corpo, si mise dritta e mi guardò dall'alto essendo più alta di me.
"Intanto lei è qui." dissi alzando una mano sfiorandole la spalla nuda ma subito mi afferrò il polso, invertendo le posizioni sbattendomi al muro.
"Quindi?" disse furiosa per come la stavo stuzzicando e quasi sorrisi per averle fatto perdere il controllo.
Volevo toccarla ma ovviamente la figlia di puttana me lo impediva sempre.
"Quindi le interessa un minimo." dissi sorridendo e non appena feci per toccarle il fianco mi diede uno schiaffo sulla mano.
"Non sono tua." sussurrò aderendomi meglio nella parete e tremai non appena abbassò lo sguardo sulla mia scollatura.
Sorrise divertita e si leccò il labbro, mi spostò piano la camicia coprendo la mia scollatura e il suo viso era concentrato.
Incredibile quanto fosse bella, così maledettamente glaciale e autoritaria.
"Beh, posso almeno ricevere il mio regalo?" dissi con un tono di voce basso e i suoi occhi neri mi scrutarono seri.
"Regalo? Dovresti farlo tu a me per averti assunta anche se avrei dovuto spedirti fuori a calci in culo non trovi?" disse nervosa e arrossii di colpo, abbassai la testa come mio solito ma la mora mise due dita sotto al mio mento.
"Ho un regalo in mente." sussurrai non appena mi guardò con quei suoi bellissimi occhi e inarcò un sopracciglio.
"Dimmi." disse posando lo sguardo sulle mie labbra e non potevo crederci che ero rinchiusa in un bagno con Zulema Zahir.
Che situazione assurda.
"Un bacio, lo vuole provare di nuovo?" le sussurrai mordendomi il labbro inferiore nell'averla così vicina e inspirai piano il suo profumo meraviglioso.
Scoppiò a ridere per la mia affermazione ma non sapevo cos'altro fare dato che volevo baciarla da un bel po'.
"Ti ho già baciata, biondina." disse staccandosi e andò a lavarsi le mani, sbuffai alzando gli occhi al cielo quasi piagnucolando, perché la volevo.
"Quindi?" dissi serrando la mascella e si asciugò le sue mani perfettamente curate, misi la testa di lato ma dopo mezzo secondo mi afferrò per la vita.
Mi inchiodò contro al lavandino con una forza unica e stavo per svenire nel riavere il suo viso vicinissimo al mio.
"Hai capito la bionda." disse affondando piano le unghie nei miei fianchi e mi vennero i brividi.
Ero affascinata dalla sua potenza.
Mantenni lo sguardo fisso sul suo e mi avvicinai sfiorandole le labbra con le mie.
"Mhm." mugugnai sensualmente gemendo piano per il suo profumo e si avvicinò, pericolosamente a me.
"I tuoi sono baci rubati, odio i ladri." disse ad un centimetro dalla mia bocca e soffocai una risatina incredula.
"Odia i ladri però l'ultima volta, quella attaccata contro al muro ero io." dissi ribattendo sottovoce e Zulema mi lanciò un'occhiata enorme.
Bingo.
"Quella lingua, devi tenerla a bada." disse alzando di poco la testa per guardarmi con autorità e sogghignai.
"Sono sicura che lei potrebbe consigliarmi una terapia perfetta." mormorai non riuscendo a trattenermi e a quel punto Zulema, si infuriò.
Odiava quando ribattevo così, era una cosa che non sopportava purtroppo.
Le sue labbra si infransero con le mie e ricambiai subito il suo bacio, dato che lo stavo bramando con tutta me stessa.
Circondai timidamente il suo collo con le mie braccia per stringerla un pochino e la prima cosa che fece fu quella di mordermi la lingua, forte.
Mi staccai gemendo dal dolore e un sorriso soddisfatto spuntò sul suo viso.
Che grandissima figlia di puttana.
"Merda." mugugnai gemendo dal dolore ma non appena l'araba fece per staccarsi dal mio corpo, l'attirai piano a me.
Chiusi gli occhi leccandomi le labbra e alzai la testa per baciarla ancora sulle labbra, ma non ricambiò subito.
"Ancora." sussurrai contro la sua bocca e percepii un sorriso divertito, accarezzai piano il suo collo e le mie mani scesero lungo i suoi fianchi nel mentre che le rubavo altri baci, casti.
"Stai calma." mormorò la donna davanti a me, mettendo poi la testa di lato facendomi aderire ancora di più contro a quel misero lavandino.
"Quando si tratta di lei, col cazzo che sto calma." sussurrai sensualmente e la vidi sorridere per poi chinarsi e baciarmi nuovamente con passione.
La sua lingua si intrecciò con la mia ed era bellissima l'atmosfera dato che si sentiva la musica in sottofondo.
Accarezzai i suoi fianchi e non appena le mie mani scesero per stringere i suoi glutei fasciati dal suo tubino perfetto mi bloccò schiaffeggiandomi le mani.
"Non toccare quello che non è tuo." disse autoritaria mordendomi piano il labbro e sbuffai leggermente.
"Se fosse mio, apprezzerebbe assai." dissi accarezzando piano il suo braccio e mi alzai sulle punte catturando ancora le sue labbra perfette che stavo amando.
"Mhm, apprezzo poche cose bionda." disse col fiato corto e mi stavo eccitando nel vederla così addosso a me.
Il suo tono di voce era sensuale e succhiò il mio labbro inferiore, facendomi uscire letteralmente fuori di testa.
"Voglio scoprirle tutte quante." sussurrai mordendomi il labbro piano e le sue mani andarono nella cintura dei miei pantaloni, spingendomi verso di lei.
I nostri bacini si scontrarono e gemetti spalancando di poco la bocca per questo gesto così inaspettato.
"Non illuderti." disse stringendo la mia vita stretta saldamente e volevo tanto farla mia.
Il suo tocco non era possente come speravo ma era normale dato che ci stavamo baciando dopo tanto tempo.
Volevo di più con lei, tanto.
Ma il suo fuoco non lo sentivo bruciare totalmente su di me, volevo andare in cenere insieme a lei.
"Sono abituata a ricevere delusioni." le confessai timidamente e le mie guance stavano andando a fuoco.
"Mi consideri una delusione?" disse l'araba aumentando la stretta e sussultai percependo dei brividi assurdi.
Scossi la testa imbarazzata e infilò piano la sua coscia nuda tra le mie gambe, chiusi gli occhi con un calore nel basso ventre e la baciai ancora.
Mi diede il consenso e cercai la sua lingua intrecciandola piano con la mia facendo dei movimenti lenti e sensuali.
"Con me non resisteresti neanche una notte, ti porterei allo sfinimento." disse tra un bacio e l'altro e aprii gli occhi notando le sue labbra gonfie a causa dei miei baci e morsi.
"Mi sta mettendo alla prova?" dissi ridendo appena e una mano si appoggiò nel mio gluteo destro che lei si affrettò a stringere lievemente per testare il terreno.
"Mhm mhm." disse guardandomi dritta negli occhi e il suo ginocchio si appoggiò sulla mia intimità dove fece una leggera pressione facendomi gemere piano.
"Cosa farebbe con me?" le domandai chiudendo gli occhi muovendo di poco il bacino cercando un minimo di piacere ma non si mosse apposta, facendomi piagnucolare sottovoce.
Sembravo una disperata talmente la volevo sentire dentro di me.
"Tante cose, ma non reggeresti." sussurrò contro le mie labbra ansimandomi contro apposta e socchiusi gli occhi aumentando la presa sui suoi fianchi, si portò i capelli all'indietro e mi porsi per morderle il collo ma mi spinse nuovamente contro al lavandino.
"Io penso che reggerei benissimo." dissi sfidandola e al solo pensiero di vederla nuda mi faceva tremare.
"Tu, sotto di me, non penso." mormorò scrutandomi autoritaria e i suoi occhi neri ebbero una scintilla di eccitazione.
"Quindi non si fa alte aspetta-" dissi serrando la mascella ma spalancai la bocca di scatto, il suo ginocchio si mosse appena strappandomi un gemito e portai la testa all'indietro.
Strinsi il bordo del lavandino con una mano ansimando ad alta voce e le vene del collo mi pulsavano all'impazzata.
Se avesse continuato a stuzzicarmi così sarei venuta talmente questa donna era sensuale e maledettamente eccitante.
"Dicevi?" disse divertita e le aprii le gambe per far sì che il suo ginocchio continuasse a premere contro la mia intimità che stava pulsando a causa sua.
"Io.." tentai ingoiando il grosso groppo che avevo in gola ma non appena la guardai mi scappò un gemito, eppure non stava facendo assolutamente nulla.
Inarcai la schiena per questa posizione e presto le sue labbra furono sul mio collo scoperto, le appoggiò appena e incominciò a darmi dei baci umidi e caldi.
"Tu cosa?" la sentii dire spostando di poco la mia camicetta e affondai le unghie sul suo braccio tonico.
Tirò fuori la lingua leccandomi un lembo di pelle giusto sotto la mia mascella e ansimai cercando di recuperare fiato.
"Guardati bambina, ti sto a malapena toccando e sei totalmente in estasi. Se ti portassi a letto cosa faresti?" sussurrò lasciandomi un lieve morso e alzai la coscia per cingerle la vita.
Misi la testa di lato e incominciò a baciarmi piano la gola, facendo scorrere poi la lingua in tutta la sua lunghezza.
Maledetta provocatrice.
"Con lei, farei tantissime cose." dissi gemendo appena e per quanto mi riguardava poteva farmi sua anche ora.
Sopra a questo lavandino del cazzo.
"?" disse baciandomi la mascella e me la morsicò lentamente apposta perché sapeva che era un mio punto debole.
Mi stava prendendo in giro anche ora.
Incredibile il suo autocontrollo.
Cercai di afferrarle il viso ma me lo impedì, volevo le sue labbra e mi accontentò baciandomi con passione.
Incominciò a fare dei lievi movimenti con il suo ginocchio e si prese tutti i miei gemiti con la sua bocca, ero in estasi.
Letteralmente in un'altro mondo concentrandomi sul movimento del suo ginocchio contro la mia intimità.
"Non oso immaginare quanto tu sia bagnata ma, pensami stanotte quando cercherai di appagarti da sola." sussurrò ad un certo punto dopo l'ennesimo gemito e si staccò da me.
Spalancai la bocca incredula e la vidi guardarsi allo specchio con un sorriso sulle labbra, togliendosi il rossetto che le avevo sbavato lievemente.
I suoi capelli erano perfetti mentre io ero sconvolta con un'eccitazione addosso incredibile, che stronza del cazzo.
Abbassai lo sguardo non avendo il coraggio di guardarla e rise appena con la sua solita autorità.
Uscì dal bagno facendo rumore con i suoi tacchi altissimi e mi morsicai il labbro chiudendo gli occhi per poi sistemarmi la camicia abbassata.
Cazzo, come baciava bene e ormai sapeva farmi impazzire tantissimo.
Si sarebbe divertita eccome con me.
Mi voltai verso allo specchio lavandomi le mani con l'acqua gelida e passai una mano sul collo per calmarmi, sentendo ancora le sue labbra bruciarmi viva.
Gemetti leggermente percependo un dolore assurdo e sgranai gli occhi incredula, non potevo crederci.
Sul collo avevo un segno violaceo abbastanza evidente e sicuramente non mi ero accorta di nulla per l'eccitazione.

Zulema Zahir mi aveva marchiata.

anatomyTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang