30.

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Tornai a casa dopo essere andata da Joe e lanciai la borsa sul letto, filai dritta in doccia rilassandomi un pochino.
Uscii dopo un'ora buona e notai che erano quasi le 22, mi struccai e istintivamente afferrai il telefono, dritta sulla chat di Zulema.

MESSAGGIO A: zulema.
hey, possiamo parlare?

Mi mordicchiai il labbro nervosa e dopo alcuni secondi visualizzò, scrivendo.
Scattai in piedi bloccando il telefono e mi vestii giusto con una camicia lunga che mi lasciava le gambe scoperte.

MESSAGGIO DA: zulema.
okay, passo a casa tua.

Per poco non svenni.
Mi asciugai i capelli rendendoli mossi e sistemai alcune cose lasciando tutto in ordine, dopo una buona mezz'ora il campanello suonò e andai ad aprire.
Zulema era appoggiata nello stipite vestita in modo impeccabile e buttò la cicca, facendomi un semplice cenno per poi far vagare lo sguardo in tutto il mio corpo snello, in particolare sulle gambe.
"Ciao, accomodati." dissi lasciandola passare e l'istinto era quello di baciarla, entrò con la mascella contratta e si guardò attorno rilassandosi un minimo.
Le piaceva casa mia, tanto.
Si tolse il capotto e mi sedetti nel divano, incrociando le mie gambe snelle, mi raggiunse anche lei e sospirai.
"Arriva dritta al punto, per favore." disse con un tono di voce apatico e sussultai arrossendo appena, la mia camicia era leggermente sganciata e nel muovermi si vide la mia scollatura che l'araba si affrettò a squadrare.
"Ho esagerato oggi, mi dispiace se ho allungato troppo le mani. Sto sbagliando tutto con te e spero che, accetterai le mie scuse." dissi farfugliando velocemente e arrossii abbassando la testa.
"Va bene, fa niente." disse la mora facendo spallucce e sbuffai, perché era maledettamente fredda.
Aveva solo questo da dire? Assurdo.
"Non ti toccherò più Zulema, l'ultima cosa che voglio è quella di oltrepassare troppo la tua linea." dissi alzandomi di scatto e lei non si scompose, aprii il frigorifero e le domandai se voleva qualcosa da bere.
", quello che prendi tu. Ho già bevuto abbastanza prima, ero in un locale non distante dal centro." disse alzandosi ed era vestita veramente da dio, come al solito.
In un locale.
Ah.
Non le risposi e le diedi semplicemente un bicchiere di birra, mi appoggiai nel bancone provando una gelosia assurda e feci dei respiri profondi, calmandomi.
"Ti sei divertita?" le domandai con un tono di voce infastidito e appoggiò il bicchiere, facendo un sorriso divertito.
"Molto, ero in buona compagnia." disse rimanendo al suo posto e annuii, non riuscendo a parlare dal fastidio.
"Sono felice per te." sibilai a bassa voce e mi diressi in bagno, afferrando della crema per mettermela sul viso.
Sentii i suoi tacchi impeccabili e mi raggiunse ridendo appena, si guardò attorno e sorrise notando le luci a led della mia camera.
"Bambina, sei gelosa mhm?" sussurrò mordendosi il labbro nel squadrare il mio corpo mezzo nudo e misi il broncio.
L'araba rise e venne dietro di me, senza toccarmi però, la guardai tramite lo specchio e arrossii di scatto.
Mi intimoriva troppo, vederla in tutta la sua altezza e splendore dietro di me.
"Non sono gelosa." sussurrai finendo di mettermi la crema e spensi la luce uscendo, Zulema mi prese da dietro e gemetti mordendomi il labbro.
Era forte, troppo.
" invece." disse trascinandomi in camera e si guardò attorno incuriosita, mi lasciai guidare da lei e mi spinse nel letto.
Sgranai gli occhi e mi inchiodò i polsi, infilando il ginocchio tra le mie gambe.
I miei capelli biondi erano sparsi ed era così eccitante vederla dal basso, mi morsicai il labbro e Zulema si inchinò guardandomi con una autorità assurda.
"Se vuoi saperlo, una donna ci ha provato con me e stava per baciarmi." disse ad un centimetro dal mio viso e la guardai dritta negli occhi, seria.
Zulema mi fissò per alcuni secondi e il suo sguardo vagò in tutto il mio corpo, avevo i polsi bloccati e il mio capo sopra di me in tutto il suo splendore.
"Non l'hai baciata?" sussurrai estasiata e mi lasciò un polso, la sua mano andò nei primi bottoni della mia camicia e li sganciò molto piano.
Sotto non portavo nulla ed era incredibile come se n'era accorta.
Rimase ancora nella stessa posizione e i miei occhi verdi stavano guardando i suoi neri, che non si erano staccati dai miei.
"No, non l'ho baciata." sussurrò aprendo di poco la mia camicia e la sua mano fredda andò a contatto con la mia pelle bollente, ricoperta di brividi.
"Perché no?" dissi allargando le gambe e l'araba fece scorrere una mano lungo la mia coscia, arrivando ai miei pantaloncini che tolse facendoli scorrere lungo le mie gambe snelle.
O mio odio.
"Stavo pensando a come ti ho scopata oggi, sei stata brava a non fare nessun rumore biondina." sussurrò con voce sensuale e gemetti appena, ricordando ogni singola cosa.
Era stato bellissimo.
"Qui posso urlare, quanto voglio." dissi stuzzicandola e alzai di poco la testa per mettere i capelli all'indietro.
"Io l'ho detto che devi tenere a bada quella lingua che hai, Ferreiro." disse scuotendo la testa seria e si avvicinò al mio viso, con uno sguardo severo.
"Posso usarla in altri modi, lo sai." dissi a bassa voce e cercai di non provocarla troppo dopo quello che è successo, non volevo allontanarla.
La donna sopra di me rise e si allontanò dal mio corpo senza baciarmi, afferrò i miei fianchi e mi fece sedere nel bordo del letto.
"Sdraiati." sussurrò inginocchiandosi e tremai come una foglia, obedii e mi sdraiai nel letto chiudendo gli occhi.
"Sei stata brava in sala operatoria, stai imparando tanto no?" sussurrò con un pizzico di dolcezza nella voce per poi togliermi la camicia subito.
Avevo solo gli slip addosso e dei brividi si formarono sulla mia pelle non appena il suo sguardo percorse tutto il mio corpo.
"Sei bellissima, amo guardarti." disse inchinandosi sopra di me e mi lasciò un tenero bacio sulla mia spalla nuda.
Quanto volevo vederla scoperta anche io e baciarle ogni singolo millimetro di pelle.
"Anche tu sei bellissima Zulema, non hai idea di quanto sei perfetta." dissi arrossendo lievemente e volevo dirglielo già da un bel po' di tempo.
Mi sorrise autoritaria e si avvicinò al mio viso lasciandomi un bacio sulle labbra, ricambiai dolcemente e mi eccitava il fatto che lei fosse vestita mentre io ero quasi del tutto nuda.
Non avevo mai provato nulla di tutto ciò.
Erano nuove emozioni, letteralmente.
Incominciò a lasciarmi una scia di baci lungo il collo e chiusi gli occhi accarezzando i suoi lunghi capelli lisci, continuò il suo percorso e torturò il mio seno mordendo e leccando, forte.
Rilasciai dei respiri strozzati spalancando la bocca e Zulema sorrise contro la mia pelle nel sentirmi in questo stato.
Non riuscivo a tenere gli occhi aperti e mi morsicai il labbro estasiata, scese ancora lungo il mio addome e mi strinse la coscia per tenermi ferma.
Alzai di poco la testa e si inginocchiò a terra, accarezzandomi piano le cosce per poi aprirle delicatamente.
Stava facendo tutto lei.
Baciò il mio interno coscia facendomi gemere e le mie mani finirono sui suoi capelli che afferrai saldamente in pugno, spingendola assolutamente tra le mie gambe pronta a sentirla.
Questa cosa sembrò non disturbarla e la vidi leccarsi le labbra, leccando tutta la lunghezza del mio inguine, molto piano.
"Porca troia." sussurrai inarcando la schiena e strinsi il lenzuolo non appena l'araba baciò il mio punto sensibile tramite il tessuto dei miei slip, fradici.
"Sei sempre così pronta per me." mugugnò mordendomi un lembo di pelle non troppo forte provocandomi uno spasmo, a dir poco estasiato.
"Vieni a letto con me." sussurrai eccitata e Zulema alzò la testa dalle mie gambe, riprendendo a baciare il confine con baci umidi e caldi, ansimando.
Stavo impazzendo.
Era una stronza del cazzo.
Si alzò in tutto il suo splendore e il suo corpo aderì con il mio, solamente che io ero praticamente nuda e lei vestita.
"Con quante donne sei stata?" le domandai di punto in bianco e rise, inchinandosi per poi mordicchiarmi il capezzolo ormai turgido.
"Non sono affari tuoi, bambina." sussurrò facendomi gemere ed era così bella vederla ad un centimetro dal mio viso, infilata tra le mie gambe.
" dal momento che mi hai scopata e poi, ci siamo baciate." dissi con un tono di voce infastidito e Zulema inarcò un sopracciglio confusa, severa.
"E quindi?" disse arricciando le labbra guardandomi dall'alto e l'attirai per la nuca baciandola con passione.
Ricambiò subito e intrecciò la lingua con la mia, facendomi rilassare.
Amavo i suoi baci, erano perfetti.
"Voglio solamente sapere alcune cose di te, conoscerti e provare a capirti." le sussurrai dopo vari secondi dolcemente e le carezzai la schiena molto piano.
Stavo provando ad andarci piano.
Molto molto piano.
Infatti il calore nel basso ventre diminuì e quello che volevo era parlare con lei, non mi interessava andarci a letto quando si trattava di conoscerla per davvero.
"Okay, sono andata con tante donne." mi rispose tornando a baciarmi il collo.
"E tu, invece?" aggiunse dandomi un piccolo bacio sulla spalla nuda e sorrisi, amavo quando lo faceva.
"Kayla, e basta." sussurrai mettendomi le mani sul viso, imbarazzata.
"Che? Davvero, santarellina?" disse la mora ridendo appena e annuii, le sue mani strinsero i miei fianchi e mi tolse le mani dal viso, baciandomi sulle labbra.
"Molto bene, quindi non devo neanche competere con chissà quante ex." mormorò sensualmente stringendo piano il mio seno e sussultai.
Ero sua, tutta sua.
"Io invece ho un esercito pronto ad uccidermi se ti voglio, non è così?" dissi borbottando e la mora rise, baciandomi il collo lentamente.
"Esattamente, un esercito molto vasto di ex sociopatiche che non volevo." disse ridendo e annuii tristemente, ero così piccola e insignificante.
Mi vennero le lacrime agli occhi e dopo vari secondi spinsi l'araba, piano.
"Che?" sussurrò confusa e mi misi seduta, afferrai la camicia da terra e mi coprii letteralmente rossa in viso.
"Scusami, non me la sento." mormorai togliendo l'elastico che avevo nel polso e mi legai i capelli in uno chignon.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" disse Zulema sbuffando appena e scossi la testa, non aveva fatto niente.
Avevo paura, di essere usata.
"È solo che, non voglio essere come loro quindi mi domando se tutto questo lo fai per divertimento o altro." incominciai facendo spallucce e volevo che lei fosse sincera con me.
Diamine, aveva rifiutato un'altra donna perché stava pensando a me, doveva pur significare qualcosa nel profondo.
Volevo la verità, nient'altro.
Quindi rimasi immobile come una statua e incrociai le braccia al petto, volevo le mie risposte e Zulema lo capì subito.

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