Casa

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Jackie entra in casa e inizia a salutare contenta Ugo e Filippa, i miei due bassotti.

Sabrina, prima di entrare in casa, appoggia i bagagli sullo stipite della porta. Ha le mani indolenzite.

Ridendo, e facendo una cosa, del tutto innaturale per me, le metto una mano sotto la spalla e l'altro sotto le gambe. La alzo, esattamente come se fosse una sposa.

Sapevo che non ce l'avrei mai fatta, tremando e ridendo le faccio varcare la soglia così. Ma non facendocela, per il suo peso, cadiamo.

Rido con lei, mentre Jackie, abbaia e lecca Sabrina.

Le do una mano ad alzarsi
"Io te lo dico, te sei proprio matta, Mary" ride "poi peso più de te, mo te vien l'ernia io te lo dico eh" aggiunge.

《Sabrina》
"Se questo è l'inizio, non oso immaginare la fine... mammamia, che me toccherà sopportare con te".
Andiamo nella cabina armadio a sistemare le valigie. Estraggo una tuta, vado in bagno, l'indosso e metto l'abito nel cesto della biancheria.
Esco dal bagno, vado in salotto e la trovo a terra che gioca con i cani.
"Hai sistemato Peppe?" Le chiedo. Annuisce, vado a controllare in cucina... lo vedo abbastanza tranquillo, sembra che stia dormendo. Il suo potere ha calmato anche Peppe, quanto può essere potente quella donna.
Adesso me faccio due domande, adesso me chiedo davvero se sia pippa a letto, o lo dice tanto per deviare l'argomento.
"Sabriii" me chiama, ritorno in salotto.
"Che c'è? Dimme", mi avvicino a lei.
"Prepari la cena?" Mi chiede con il suo solito sorriso, proprio quando mi guarda è stampato li, sul suo volto... mi siedo accanto a lei.
"Hai fame?" Le chiedo, porgendole la mano, in attesa che l'afferri.
'Perchè io ho altre idee' vorrei tanto dirle questa frase, ma la trattengo. In attesa che lei mi risponda, dicendomi cosa vuole mangiare per cena.

《Maria》
Mentre lei è nell'altra stanza, io gioco con i cani. Amo gli animali, più degli uomini. Sono così innocenti, agiscono per istinto. Vorrei anche io agire come loro.
Tuttavia, lo stomaco inizia a farsi sentire. Annabelle viene domani mattina, non avendole detto nulla, non ha lasciato nulla da scaldare nel microonde. Devo per forza far affidamento a Sabrina.
"Sabrii" urlo
"Che c'è? Dimme" mi dice
Mi avvicino a lei, il suo profumo è inebriante, vorrei stringerla a me
"Prepari la cena" le domando sorridendo. Vorrei baciarla, farla mia. Ciò non è possibile.
"Hai fame?" mi chiede
"No, te l'ho chiesto perché non avevo nulla di meglio da fare. Sto morendo di fame"
"Okay, che vuoi che ti prepari?"
Stasera non ho voglia di guardare la linea.
"Pasta?" domando
"Aglio, olio e peperoncino, te va bene?"
"perché no?"
"una cena leggera"
Ridiamo e ci dirigiamo in cucina. Le sto dietro, le guardo il sedere. È la seconda volta in una serata.
'Sarà una convivenza lunga e difficile' penso.
In cucina, la guardo ammaliata. Sa bene dove mettere le mani, penso che vorrei le sue mani su di me.
Non ho mai pensato al sesso, ma con lei, Dio, me la vorrei fare seduta stante. Non importa che io sia una pippa. Non mi interessa. Se sono con lei, sono la donna più felice al mondo.

Apparecchio il tutto. Noto, con la coda dell'occhio che Sabrina, a volte, si affaccia sulla porta della cucina per osservarmi.

'Vorrà vedere come me la cavo ad apparecchiare' penso.
Non c'è altra ragione.

"Ferilli, i tuoi animali hanno già mangiato?" domando, mentre torno in cucina da lei.

"Sì, tranquilla" dice.

Tornando in sala da pranzo, noto Sole sul tavolo.

Lo lascio lì. So che a Sabry farebbe piacere se anche lui fosse con noi. D'altronde lo fa anche a casa sua.

Sono sulla porta della cucina.

"È pronto?" domando, sentendo il mio stomaco brontolare, mentre la osservo, affascinata da quella sua rara bellezza.

L'InfinitoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ