Pandora

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Maria
Dopo aver terminato  una giornata  intensa in ufficio. Passeggio per le strade della città, che inizia ad assumere le sembianze delle festività natalizie.
Guardo le vetrine, entro in vari negozi, quello che mi piace di più sono le bancarelle. 

In questo periodo così allegro e freddo, sento una mancanza,  ora più che mai si fa più insistente e profonda.

Mi dirigo a casa sua, ho bisogno di abbracciarla... anche se non posso. 

Sabrina

Ogni mattina mi alzo dal letto, vado in cucina, preparo il caffe' e scelgo la tazzina da utilizzare, ne ho diverse, amo sceglierle in base al mio umore e Flavio sa riconoscerle, comprende dal mio modo di bere il caffe' se e' giusto fermarsi a parlarmi o andare via senza interrompermi. Negli ultimi tempi questo avviene anche di sera, lui torna stanco ed io non preparo la cena, non perche' desideri uscire, ma per uno stato emotivo. Sono pesante, negli ultimi anni ho sempre consigliato alle persone di vivere in maniera leggera, io non vivo cosi da quando il mio matrimonio e' in crisi. 

Maria

"Ora sei qui? Ma la vuoi smettere di farti del male? Sta con Flavio, tu dovresti stare con Maurizio. Non qui al parcheggio, a guardare la sua casa, il suo balcone e immaginare cosa stia facendo, Maria, evitalo" mi rimprovero mentalmente.
Mi passo le mani fra i capelli. Prendo il cellulare, la chiamo, non risponde.
Sospirando mi volto e mi dirigo a casa.
Maurizio mi tiene sott'occhio per tutta la cena.
"Maria, a Natale vado a Milano da Gabriele, tu e Sabrina potete stare qui" sussulto. Lo guardo e sento gli occhi bruciare per le lacrime. 

 "Non posso chiederti una cosa del genere, Maurizio e lo sai. Lei starà con Flavio, come minimo, ma ti ringrazio del pensiero" dico prendendogli la mano.
Mi guarda e sorride, in tono compassionevole. Si alza da tavola, si rinchiude nel suo studio.
Mi alzo di conseguenza e mi dirigo al divano. Le lacrime sono impossibili da fermare.
"Dovrei prendere esempio da lei, stare con la mia famiglia, e non immaginare qualcosa che non accadrà mai".
Mi tolgo gli occhiali, che sono diventati appannati. Vado in camera e mi spoglio di ogni minima parte di me. Mi guardo allo specchio
"Ciao Maria" mi dico. Finalmente in queste mura, sono me. Non Maria De Filippi della televisione, non Mery di Sabrina, non Maria di Maurizio, non Maria la mamma. Semplicemente Maria.
Guardo il telefono "Sabrina"
Rispondo, asciugandomi gli occhi. Mi sdraio sul letto "Pronto" dico sembrando naturale
"Mery, ascolta, ho litigato de nuovo con Flavio, non è che potrei venire lì da te, per qualche giorno?" mi chiede, dalla voce sembra stare davvero male.
"Nessun problema" le dico, rincuorata.
"Sono giù, me apri?"
Appena la vedo apparire alla porta, la abbraccio, sa di casa.
All'improvviso appare Maurizio. E' deluso, saluta Sabrina. Non ho il coraggio di incrociare i miei occhi con i suoi, ci vedrei solo dolore...
"Sabrina dormirà nella stanza degli ospiti" dico più rivolta a me stessa che agli altri due. Lo sguardo interrogativo che Sabrina mi rivolge, fa male. 
"Va bene" dicono. Maurizio si offre di accompagnarla.
La notte stessa, non dormo.

Sabrina

Mi alzo dal letto, prestando attenzione a non fare troppi rumori, peche' per quanto volessi considerare questa casa, anche mia, non posso. Mi avvicino alla porta della sua camera, la vedo girata di spalle, avanzo fino al punto di comprendere che e' ancora sveglia.

"Posso?", dico sussurrando.

Lei annuisce, siedo al suo fianco. Porto una mano dietro alle sue spalle, accarezzando la schiena. Mi avvicino al suo viso, la bacio.

"Desideravo farlo da tutta la sera", le dico sorridendo.

"Stenditi", dice spostandosi per farmi spazio. Mi distendo accanto a lei, appoggio la testa sul suo petto.

L'InfinitoWhere stories live. Discover now