aspetto che mi ringraziate per il capitolo lungo ;). buona lettura.

sono seduta in bagno con la testa appoggiata alle mie ginocchia.
sono cinque minuti che sono qui e ho intenzione di rimanerci per molto tempo.
qualcuno bussa alla porta. "occupato"
"amo posso entrare un secondo?". è jenny.
"sì". apre la porta e si blocca, vedendomi in terra e giù di morale.
si siede accanto a me e mi guarda. "che succede? perché sei triste?". faccio spallucce e sospiro.
"è per arianna?". mi giro di scatto verso di lei e assottiglio gli occhi. "perché lo pensi?"
"perché ti conosco e riesco a riconoscere quando sei a disagio, quando sei triste, quando sei arrabbiata o quando sei tutto insieme".
sorrido, perché mi fa ridere il fatto che sia così ovvio per lei.
"già, hai azzeccato" ammetto. "quindi è ufficiale? ti piace". resto in silenzio e sospiro profondamente. "secondo me piaci anche a lei"
"ma se..."
"no, non le piace alessia"
"ma ci prova continuamente con lei"
"tu ci provi con giulia!"
"non ci provo con giulia".
scoppia a ridere e, vedendomi seria, smette. "scherzi, vero?"
"non ci provo proprio con nessuno"
"vabbè, comunque sono sicura che abbia occhi solo per te". sorride e mi fa l'occhiolino.
"smettila jenny, per piacere"
"non fare la negativa, scommettiamo che ti sta sotto?"
"sì, ok".
si alza in piedi e mi prende la mano, aiutando ad alzare anche me.
"ora io ti chiamo, tu rispondi, poi io prendo da parte arianna e le parlo di te, ok?"
"dovrei ascoltare?"
"sì, mutati e basta"
"non so jenny, ci devo pensare".
il mio telefono inizia a squillare e non esito a rispondere. non ho nulla da perdere.
esce dal bagno velocemente, chiama arianna e la porta in cucina.
"c'è un certo feeling fra te e alessia"
"ma che, me sta pure sul cazzo".
ridacchio e scuoto la testa, è un caso perso.
"seriaa?"
"ma sì, ma sì"
"ah allora ho capito tutto". cala il silenzio, poi arianna scoppia a ridere. "cosa hai capito?"
"ti piace la mar"
"no, siamo solo amiche". come immaginavo.
"ma sei scema?"
"perché?"
"boh, è fantastica ed è ovvio che ti piaccia"
"cioè è carina, ma non so, non penso che io le piaccia"
"e che ne sai? a te piace o no?"
"non credo?"
"non credi, arianna? quindi non togli la possibilità che..."
"ma che è sto interrogatorio?"
"dai! io vi amo, non riesco"
"ma smettila. a proposito, ma sta bene? è da un po' che sta in bagno, sarà uscita?"
"no amo, ha detto che sta male, le fa male la pancia"
"noo, poverina"
"vai da lei, così magari capisci se ti piaccia o meno"
"ma tu vuoi morire?"
"dai, vai da lei, sta male".
cala il silenzio e sento dei passi, poi jenny si avvicina al microfono e sussurra un "suca, buona fortuna eh".
chiude la chiamata e, esattamente in quel momento, qualcuno bussa alla porta.
"mar, tutto bene?"
"sì" mento.
"posso entrare?"
"sì". apre, entra e si chiude la porta alle spalle. si siede dov'era prima jenny e mi da un bacino. "come stai? davvero"
"una merda" ammetto. "e che hai?"
"mi fa male la pancia, anche la testa, penso sia il freddo" non è vero niente.
"non può essere il freddo"
"lo so". mi prende la mano e me la bacia. "dai, piccina, vieni di là?". annuisco e usciamo dalla stanza, tornando dai nostri amici.
mi fa sedere accanto a lei e mi fa appoggiare la testa alla sua spalla.
"stai bene?" chiede sergio, vedendomi strana.
"no, sta un po' male" dice arianna. jenny ci guarda con occhi a cuoricino, quindi la fulmino subito.
dopo un po', finiamo per parlare di trucchi.
"non prendete niente da quel negozio, ho comprato un rossetto che mi sono messa letteralmente venti minuti fa, sa di merda"
"posso sentire?" chiede ari. "amo, la borsa è su"
"dammi un bacino".
non me lo faccio ripetere due volte, mi attacco alle sue labbra in meno di un secondo.
inizia a ciucciare il mio labbro inferiore, poi si stacca e assapora meglio. "fa schifo"
"sì, decisamente". jenny e sergio, nel frattempo, sono scoppiati a ridere, marco e carlo fanno finta di nulla, alessio sorride e la sua ragazza ha la bocca spalancata.
alessia, intanto, ci guarda come se fosse una cosa normale, infondo arianna tratta così anche lei. giulia, invece, non stacca gli occhi di dosso a marco.
"perché ridete?" chiede la ragazza. "no, così".
"perché ridono?" sussurra al mio orecchio.
nel frattempo carlo accende la musica.
"non lo so" rispondo, facendo finta di essere confusa.
"senti, ti va di fumare, fuori?". annuisco e ci alziamo.
arrivate sul balcone, mi fa sedere e inizia a guardarmi. "cosa?"
"ti piaccio, vero?". so che questa cosa non è adatta alla situazione, ma mi scappa una risata nervosa. "ma che cazzo dici"
"mar". torno seria e sbatto la testa sul tavolino.
"mica ti magno, dai dimmelo"
"ma perché dovresti piacermi?"
"jenny mi fa l'interrogatorio su di te, poi scoppia a ridere con sergio quando ti do un bacio"
"jenny ti ha fatto l'interrogatorio anche su alessia, non solo su di me"
"come fai a saperlo, scusa?". sbatto ti nuovo la testa sul tavolo.
"dammi il telefono, forza". glielo passo e lo sblocco. va su whatsapp e torna a guardarmi.
"adesso io cerco il mio nome nella barra di ricerca, vediamo cosa dici di me ai tuoi amici"
"arianna, non ci provare"
"a...ri..."
"ok sì hai vinto, mi piaci, felice? ora dammi il telefono". me lo passa e sorride. "non ci voleva tanto"
"ci voleva tanto eccome"
"ma perché?"
"come perché, arianna? me lo chiedi pure? siamo amiche da tanto, ho paura di rovinare il rapporto, di fare casini anche con gli altri, poi probabilmente ti piace alessia, non volevo che tra noi finisse, tutto qui, felice?"
"non si incasinerà nulla fra di noi"
"chi lo dice?"
"te lo prometto. io non sono pronta ad una relazione, per ora, voglio stare un po' da sola per pensare, prima di tutto, a me stessa, ma ciò non significa che il nostro rapporto cambierà". annuisco, anche se non sono molto convinta di ciò.
qualche giorno dopo...
"corri" dice arianna. stiamo pulendo la sala, perché tra meno di due ore verranno qui i suoi genitori e non ha alcuna intenzione di fare una figura di merda.
spolvera i mobili, mentre io passo lo straccio in terra. prendo un po' troppo seriamente il "correre" di arianna. inizio a darmi davvero una svelta, ma alla fine del mio lavoro cado addosso ad arianna, facendo cadere entrambe in terra.
"scusa" dico sopra di lei. mi prende per il collo e inizia a baciarmi con foga.
"arianna, fra due ore arrivano i tuoi"
"ci mettiamo poco a rivestirci". non ci vedo più. le sfilo la felpa e finiamo per farlo in terra.
"cosa abbiamo fatto?" chiedo in preda al panico sul divano. casa sua è come nuova, ma io e lei siamo sul divano, vestite, con le mani tra i capelli.
"vabbè, è successo, non ti preoccupare, non ricapiterà più, ok?" dice.
"tra letteralmente un'ora arrivano i tuoi, come farò a guardarli in faccia?"
"vattene prima"
"poverini, mi dispiace"
"dai, vai, ci risentiamo stasera tanto, ti chiamo, ok?".
non mi chiamò.
due giorni dopo...
"arianna, quante volte ti devo dire che la carta igienica..." la trovo senza maglia. mi copro gli occhi e faccio due passi indietro.
"che cazzo fai?"
"mi sto cambiando, no? mi hai già vista, smetti un po'".
tolgo la mano dai miei occhi e resto a fissarla.
"oh, fanculo". butto in terra la carta igienica e mi fiondo su arianna. sono sicura che lo voglia anche lei. inizia a slacciarmi i pantaloni mentre mi bacia. lo rifacciamo, ma questa volta sul letto.
questo va avanti altre quattro volte, fino a quando non mi stanco.
"sono settimane che va avanti questa storia, mi chiami solo per il sesso?"
"ma no, è che voglio dimostrare che sono capace di resisterti, ma poi non riesco" afferma, sedendosi sul divano.
"tu non mi resisti?"
"devo capire se sono pronta o meno ad avere una relazione" ammette abbassando la testa.
"allora prenditi tempo". mi alzo e me ne vado, solo dopo averle lasciato un bacio sulla fronte.
"ti chiamo stasera".
non lo fece.
tre giorni dopo...
"ma ti giuro, non è normale" dico a giulia. "insomma, a me piace tantissimo, sta giocando coi miei sentimenti, non ce la faccio più"
"è ovvio che le piaci, zi, è solo che non è capace"
"è stata con un sacco di ragazze, come fa a non essere capace?"
"sarà il periodo". suonano alla porta, quindi mi alzo e la apro.
"arianna" sussurro. è felice, sta sorridendo. "ci ho pensato e..."
giulia appare dalla stanza accanto, arianna la vede e cambia totalmente espressione.
"e... non voglio stare con te, mi dispiace" gira i tacchi e se ne va, lasciandomi alla porta.
"non ci credo, ha mentito, è stata solo colpa mia, non può essere" dice giulia. "stava sorridendo e appena sono apparsa..".
qualche ora dopo, giulia mi convince di scriverle.

one shot // arieteWhere stories live. Discover now