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chiamerò Piccolo così perché non riesco a chiamarlo per nome

io e arianna stiamo camminando velocemente verso il ristorante, dove mangeremo insieme a dei nostri amici.
lei sembra molto tranquilla, al contrario mio.
non ho ansia di mangiare con i miei amici, anche se alcuni vengono da lontano, un po' come me, ma sono arrabbiata con la mia amica. lei non lo sa e non penso che lo abbia capito, ma non importa. meglio così.
cammino velocemente, mentre lei prova a starmi al passo. "oh placati".
aumenta il passo e mi prende la mano, in modo da farmi rallentare un po'.
"non siamo in ritardo". sospiro e annuisco, provando a non levare la mano per non farla rimanere male.
non ci vediamo da un sacco di tempo, sono venuta a roma per tre giorni. dopodomani mattina parto, mi dispiace dirlo ma non vedo l'ora.
appena arriviamo al ristorante, troviamo alessio, la sua fidanzata nonché mia migliore amica e huda. gli altri arriveranno più tardi.
credo che marco sia andato a prendere Piccolo in stazione. ci sediamo a tavola e il cameriere inizia a farci il terzo grado. lo avvertiamo di tornare più tardi.
"come state belle?" chiede alessio. "bene" risponde lei con nonchalance, mentre io mi limito ad annuire poco convinta.
iniziamo un po' a parlare delle nostre vite movimentate. parlo soprattutto con huda.
"sì, io e Piccolo ci siamo conosciuti qualche mese fa in modo divertente. ero venuta a roma per due giorni, dovevo fare delle cose, quindi mi incontrai con arianna, giustamente. solo che lei doveva partire per milano e mi affidò a Piccolo. la prima volta in cui ci siamo visti è caduto sul marciapiede di faccia".
huda scoppia a ridere, mentre arianna accenna un sorriso divertito, un po' spento.
"siamo diventati subito amici. siamo entrambi toscani, infatti sono salita ad empoli recentemente, c'eri pure tu. la riccia annuisce, si ricorda bene.
"ammetto di essere venuta qui solo per lui" dico ironicamente. sento arianna sbuffare e giro la testa.
"pensavo che fossi venuta per me".
se fossi stata in me avrei cercato di farle capire il mio tono ironico, eppure, essendo arrabbiata con lei, mi uscii un semplice "eh mi dispiace".

è tutta la sera che arianna non mi parla, ha il broncio e sono sicura che se la sia presa per la cosa di Piccolo.
lui intanto è arrivato, insieme ai suoi amici e marco.
la riccia continua a mandarmi occhiatacce, facendomi notare il suo strano comportamento.
io, invece, continuo a fregarmene.
proprio quando inizio a parlare più col mio amico, si alza e dice "scusate, vado in bagno".
a quel punto, la fidanzata di alessio si mette al suo posto e si avvicina al mio orecchio.
"porca puttana ma ci vai o no?"
"perché dovrei?"
"perché è presa a male ed è colpa tua" dice ad alta voce.
"ha ragione" afferma huda.
scuoto la testa e continuo a mangiare la mia carbonara.
"che hai fatto?" chiede il roscio.
"niente"
"l'ha fatta rimanere male"
"lei lo ha fatto con me"
"perché?" mi domanda la mia migliore amica.
"non importa, comunque è una stronza"
"non vorrai rovinare la vostra amicizia così!"
"Piccolo, non ti ci mettere anche tu, se volete andate voi da lei, ragazze".
huda si alza e va in bagno da arianna. il senso di colpa inizia ad alzarsi, ma faccio finta di nulla.
"sta arrivando" sussurra Piccolo dopo cinque minuti. huda si siede al suo posto, davanti a me, e sgrana gli occhi. non capisco cosa voglia dirmi.
intanto arianna è tornata accanto a me e si è messa a parlare con marco.
"ma che sta succedendo?"
"non lo so". mi sbatto una mano sulla fronte.
non riesco più a mangiare, sono piena.
tocco la mano di ari sotto al tavolo e si gira. "vuoi finirla tu la pasta?"
"no, grazie" si rigira.
abbasso la testa e ignoro le voci dei miei amici.
mi sono decisamente rotta il cazzo.
"arianna, non mi sento bene, mi dai le chiavi? vado a casa"
"che hai?"
"niente". si avvicina per non farsi sentire dagli altri. "che hai?"
"mi gira la testa"
"vengo anche io, aspetta che vado a pagare"
"no, resta. vado io, prendo un taxi"
"non ci pensare nemmeno". mi accarezza la mano e sbuffa. "vuoi andare in bagno?"
"no, preferisco tornare"
"andiamo"
"ma non voglio rovinarti la serata"
"non vedo l'ora di andarmene da qui, stai tranquilla". annuisco.
avvertiamo i nostri amici e andiamo a pagare.
la obbligo a dividere il conto, nonostante abbia insistito perché voleva pagare lei.
mentre aspettiamo il taxi, stiamo distanti. probabilmente ce l'ha ancora un po' con me, io anche d'altronde.
quando arriva, è lei che da al ragazzo l'indirizzo. io, pensandoci, non me lo sarei nemmeno ricordata. come sarei potuta tornare da sola?
mi avvicino un po', lei sembra non capire. le prendo la mano e appoggio la testa alla sua spalla.
sembra rilassarsi, mi cinge il fianco col suo braccio e chiudo gli occhi, provando a non addormentarmi.

arriviamo a casa e la prima cosa che faccio è stendermi sul divano.
"vuoi qualcosa?"
"nulla nulla". si avvicina e si abbassa in ginocchio per arrivare alla mia altezza.
"sicura? per il mal di testa?"
"tranquilla".
si alza e inizia a girare. "beh? com'è andata con piccolo? vi siete fidanzati?"
"ma co-"
"eh boh non vedevi l'ora di vederlo". rido il silenzio e scuoto la testa. "ok e?"
"boh così, sai. sei venuta qui solo per lui"
"ma smettila"
"o no?"
"cosa ti da così tanto fastidio?"
"te l'ho fatto conoscere io"
"e allora? non posso avere un amico?"
"sì, ma se lo mangi con gli occhi"
"potrebbe essere mio padre"
"e la madonna, che hai due anni?"
"sì, ok, ma lo vedo da tale. poi parli tu"
"in che senso scusa?" chiede confusa.
"stai sempre con quella tua amica e fai finta che non stiate insieme, fammi il favore"
"a parte che non stiamo insieme, poi quale problema ti causerebbe?"
"e a te invece?".
sbuffa e alza gli occhi al cielo.
"torna a fare la innamorata con lei, io domani torno a casa"
"che fai tu? ma stai scherzando? te ne devi andare giovedì"
"vabbè, lo cambio"
"ma non dire cazzate, non stiamo insieme"
"ok" dico solo.
prendo la giacca e esco di casa. "per favore" sento dire in lontananza. "non te ne andare".
non mi giro.
arrivata in hotel, mi butto sul letto.
chiudo gli occhi e provo a far calmare il mio battito cardiaco.

comunque se volete che continui qualcosa ditemelo, lo faccio con piacere

one shot // arieteWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu