seconda parte
consegno le chiavi della stanza ad una donna e esco dall'hotel in preda al panico. arianna mi chiama esattamente in quel momento, appena metto piede fuori dalla porta.
"cosa vuoi?"
"buongiorno, ci vediamo?"
"sì, tra quattro mesi". resta in silenzio.
"non dirmi che sei partita"
"non ancora"
"ci vediamo?"
"no, devo andare in stazione, tra un'ora parte il treno"
"io giuro che prendo un biglietto"
"ma sei un accollo" sussurro, anche se mi sente comunque.
"non puoi andartene oggi"
"e invece è proprio quello che sto facendo"
"e invece te lo impedirò". chiude la chiamata e resto immobile a fissare il telefono.
è proprio strana quella ragazza.
continuo a camminare verso Termini e, appena arrivata, mi sento bloccare per un braccio. "ciao, ho corso, sto sudando, hai dell'acqua?". sembra che stia per morire. la faccio sedere su uno scalino e mi abbasso al suo livello. le accarezzo i capelli, sta provando a prendere fiato. "ma stai bene?"
"no, fumo troppo"
"allora te ne accorgi pure tu".
improvvisamente, scoppia a piangere. non so perché, non so come, ma la abbraccio immediatamente.
"ari"
"eh"
"ari"
"eh"
"che hai?"
"no, nulla, sto provando a farti perdere il treno.
non ho mai corso, ero qui all'angolo, stavo facendo finta di stare male. dici che ho un futuro da attrice?"
"bastarda, dai arianna". sbuffo e d'un tratto inizio a correre anche io, per davvero.
"dove vai?"
"a casa". inizia a correre, veloce, così tanto che riesce di nuovo a bloccarmi.
appena mi volto, non aspetta a prendermi il volto e baciarmi.
le farfalle nello stomaco? o semplicemente sbocco?
mi stacco e rimango immobile a fissarla. "non è questo che volevi?"
"sì" ammetto. "anche io lo volevo"
"ma tu stai con-".
mi tira uno scappellotto. "ti rendi conto che sei veramente stupida, vero?".
stavolta la bacio io.
"se mi prometti che non sarai più gelosa di piccolo non parto"
"te lo giuro, te lo prometto"
"ok, sposto il biglietto per la prossima settimana".
FINE
