Sequel 𝐋'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞:𝐋𝐚"𝐌𝐚𝐠𝐢𝐚"𝐩𝐢𝐮 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐚

Capitolo 25-Vivaci giornate

Il limpido cielo color blu acceso fece spazio al magnifico color blu della notte, accompagnato dalla luna color bianco misto al color marroncino simile a quello della sabbia e, dalle brillanti stelle: 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘴𝘢𝘱𝘦𝘷𝘰𝘭𝘦 che la Torre di Astronomia rappresentasse il 𝘮𝘢𝘨𝘪𝘤𝘰 𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰 di lei e della 𝘴𝘶𝘢 𝘴𝘦𝘳𝘱𝘦 𝘮𝘢𝘭𝘷𝘢𝘨𝘪𝘢, Kate si diresse proprio li per ammirare la stella più brillante, nonché quella che raffigurava il 𝘴𝘶𝘰 𝘥𝘦𝘧𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘢𝘥𝘳𝘦 Sirius. Ma, voltandosi dalla parte opposta vide il 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳 𝘚𝘦𝘷𝘦𝘳𝘶𝘴 con indosso la sua tunica da professore color nero come il buio con sotto una camicia bianca di lino e, dei pantaloni del medesimo colore della tunica, osservare con aria 𝘮𝘢𝘭𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘪𝘤𝘢 le stelle.
𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘶𝘪? 𝘌 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘴𝘰𝘧𝘧𝘦𝘳𝘦𝘯𝘵𝘦? 𝘊𝘩𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘨𝘭𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘢𝘴𝘴𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘥𝘦𝘧𝘶𝘯𝘵𝘢 𝘮𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦? 𝘗𝘦𝘯𝘴ò: 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘳𝘪𝘰, 𝘚𝘦𝘷𝘦𝘳𝘶𝘴 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘢 𝘭𝘦𝘪.

Non capendo il perché si stesse interessando troppo all'uomo, accidentalmente fece rumore con i suoi stivaletti dal tacco a spillo, poiché questo si intricò a qualche fessura del pavimento; e, voltandosi Severus riconobbe la 𝘴𝘶𝘢 𝘴𝘤𝘪𝘰𝘤𝘤𝘢 𝘨𝘳𝘪𝘧𝘰𝘯𝘥𝘰𝘳𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘮𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘴𝘰 𝘴𝘰𝘳𝘳𝘪𝘴𝘰 e, anche se quest'ultima non voleva il suo aiuto, lui l'aiutò comunque, come aveva sempre fatto.
𝗦: 𝗦𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗞𝗮𝘁𝗲, 𝘀𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗮 𝗺𝗲.
𝗞: 𝗡𝗼! 𝗟𝗲 𝗵𝗼 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗮, 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝗮𝗶𝘂𝘁𝗼!
𝗦: 𝗟𝗮 𝘀𝗺𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝘀ì 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝗿𝗱𝗮! 𝗣𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗳𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗺𝗮𝗹𝗲, 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝘀𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗮 𝗺𝗲.
𝗞: 𝗢𝗿𝗮 𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗲? 𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗺𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗮 𝗻𝗲𝗴𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲, 𝗼𝗿𝗮 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲?! E, prendendole delicatamente la mano, Severus disse: "𝗜𝗼 𝗺𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗼 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲𝗶; 𝗹𝗼 𝘁𝗲𝗻𝗴𝗮 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝗮 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲. 𝗢𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲, 𝘀𝗶 𝘁𝗲𝗻𝗴𝗮 𝗮 𝗺𝗲." Sentendo quelle sue parole Kate spalancò gli occhi e, seppur contraria alla cosa, poggiò il suo braccio sulla spalla sinistra di Severus.
Tirando con cautela la scarpa, Severus riuscì a rimuovere il tacco dalla sottile fessura e, dolcemente sollevò Kate: e, quando quest'ultima alzò il viso, incrociò lo sguardo di Severus e perdendosi in quei 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘮𝘢𝘭𝘦𝘥𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘰𝘤𝘤𝘩𝘪 𝘤𝘰𝘭𝘰𝘳 𝘯𝘦𝘳𝘰, non notò che i loro visi si trovavano a pochi centimetri di distanza.., come se le loro labbra potessero quasi sfiorarsi.
Senza mai distogliere lo sguardo da 𝘴𝘶𝘢 𝘮𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦, Severus la strinse a sé quel poco che poteva: 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘶𝘵𝘰 𝘣𝘢𝘤𝘪𝘢𝘳𝘭𝘢.., 𝘣𝘦𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘤𝘢𝘳𝘦𝘻𝘻𝘦.. 𝘮𝘢, 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘥𝘰𝘷𝘶𝘵𝘰 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦.
𝗦: 𝗠𝗶 𝘀𝗰𝘂𝘀𝗶.. . 𝗕𝗲𝗻𝗲, è 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮𝘁𝗼. 𝗟𝗲 𝗵𝗼 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗺𝗮𝗹𝗲? Disse facendola scendere e, mentre Kate stava per rispondergli, si massaggiò le tempie poiché si ricordò di un uomo simile al 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳 𝘚𝘦𝘷𝘦𝘳𝘶𝘴, ma con indosso un elegante abito da cerimonia che, la prese in braccio e baciandola si diresse nella loro stanza: 𝘤𝘰𝘮'𝘦𝘳𝘢 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦? 𝘊𝘩𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵'𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘵𝘰𝘳𝘮𝘦𝘯𝘵ò 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦? 𝘊𝘩𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘚𝘦𝘷𝘦𝘳𝘶𝘴 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘦𝘪?
𝗦: 𝗦𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗞𝗮𝘁𝗲, 𝘃𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗯𝗲𝗻𝗲?
𝗞: 𝗢𝗵 𝘀𝗶𝘀𝗶, 𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼. 𝗚𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹'𝗮𝗶𝘂𝘁𝗼 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿 𝗦𝗲𝘃𝗲𝗿𝘂𝘀: 𝗺𝗮 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗮. Disse con tono orgoglioso.
𝗦: È 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝗿𝗱𝗮, 𝘀𝗮?
𝗞: 𝗘 𝗹𝗲𝗶, è 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝘂𝗻 𝗮𝗿𝗿𝗼𝗴𝗮𝗻𝘁𝗲. 𝗟𝗼 𝘀𝗮? Disse provocandolo ma, con decisione Severus le strinse le mani e, disse: "𝗦𝗲𝗻𝘁𝗮 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗞𝗮𝘁𝗲, 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗰𝘂𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝘃𝘂𝘁𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗮𝗻𝗶: 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗺𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝗮 𝗰𝗮𝗽𝗼. 𝗜𝗼 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲𝗶 𝘁𝗲𝗻𝗴𝗮 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 𝗲, 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗿𝗹𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗮 𝗹𝗲𝗶, 𝗱𝗮𝗻𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗹'𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗲 𝗹'𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲. 𝗟𝗲 è 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗼?!" A quelle parole, Kate accennò un piccolo sorriso: 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘦 𝘭𝘰 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘷𝘢.. 𝘮𝘢, 𝘧𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘶𝘯 𝘱ò 𝘴𝘪. 𝘓𝘰 𝘯𝘰𝘵ò 𝘥𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘥𝘶𝘦 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪: 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭'𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘰𝘯𝘥𝘦𝘷𝘢 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘦 𝘧𝘳𝘢𝘨𝘪𝘭𝘪𝘵à 𝘦 𝘶𝘯 𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘰𝘭𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦, 𝘤𝘦𝘭𝘦𝘷𝘢 𝘥𝘪𝘦𝘵𝘳𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘶𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘳𝘢𝘻𝘻𝘢.
𝗞: 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗻𝗼𝗻 𝗹'𝗵𝗮 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮?
𝗦: 𝗟𝗲𝗶 𝗺𝗶 𝗵𝗮 𝗮𝘁𝘁𝗮𝗰𝗰𝗮𝘁𝗼.
𝗞: 𝗟𝗲𝗶 𝗻𝗼𝗻 è 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗺𝗲𝗻𝗼.
𝗦: 𝗞𝗮𝘁𝗲 𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗴𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗺𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼.. .