Capitolo 86

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La palla vola dalle mie mani, salendo alta verso il cielo.
《Vai!》urlo verso l'altro ragazzo presente qui con me nel piccolo campo pubblico.
Quello la prende al volo, schiacciando e realizzando quello che, in partita, sarebbe stato un punto meraviglioso.
《Bravo Asahi!》esclamo, avvicinandomi e battendogli il cinque.
《Solo grazie a te e alle tue alzate. Sei migliorato un sacco》si complimenta a sua volta.
Sorrido.
《Modestamente》

Prendo un sorso dalla mia borraccia, per poi guardarmi intorno.
《Torniamo a casa ora? Si sta facendo tardi e io sono esausto》constato.
Quello sembra d'accordo.
È già quasi buio, dopotutto, e noi siamo qui da ore.
《Concordo》

Prova a bere a sua volta, ma trova la sua bottiglia vuota.
Gli porgo la mia.
Mi sorride riconoscente, iniziando a dissetarsi.
《Ma questi baci indiretti?》lo prendo in giro.
Quasi si affoca.
Mi scappa un sorriso.
《B-beh, possiamo fare anche diretto s-se vuoi》balbetta imbarazzato.
Scoppio del tutto a ridere, per poi dargli una spintarella amichevole.
《Però, coraggioso》quello si gratta la testa.
Apro le braccia.
《Vieni qui》

Quello esegue, facendosi stringere in quello che è un contatto decisamente troppo lungo e serrato per due solo amici.
Cosa che infatti non siamo.
Mi scusi signora vecchietta inquietante che ci sta fissando.
Sarà per la prossima.
Ma vabbè.

Mi piace stare così con lui, ma dopo qualche momento noto qualcosa che non va.
《Asahi?》lo chiamo.
La sua testa è completamente abbandonata sulla mia spalla, ma non in modo tranquillo.
《Mh?》mormora.
C'è qualcosa che non va, oggi in modo più palese che nei giorni precedenti.

《Tutto okay?》sussurro, iniziando a accarezzargli i capelli.
Sembra apprezzare.
Non riesco a vederlo in faccia.
《Si...》no, non penso proprio.
Gli lascio un piccolo bacio sul capo.
《Sicuro?》quello si prende qualche secondo prima di rispondere, sospirando piano prima di farlo.
Il suo alito mi solletica il collo.
《Domani devo andare in un posto. È... difficile》il suo tono è davvero triste.

《Vuoi che venga anche io?》decido sul momento.
Se posso, voglio poterlo aiutare.
《Penso sia il momento di presentartelo per come si deve》sussurra, la voce così bassa che la sento a stento.
Resta stretto a me ancora parecchio, prima di riuscire a rialzarsi.
Non lascio andare la sua mano neanche un secondo nel tragitto verso casa.

《Siamo arrivati》comunico alla fine.
Anche questa volta sono riuscito a convincerlo ad accompagnare prima lui.
Porto le mie dita sulla sua guancia, lasciandogli una carezza.
《Ehi》lo chiamo, non spezzando il contatto.
《Andrà tutto bene》gli sorrido.
Riesce, anche se non molto, ad imitarmi.
《Grazie》mi alzo sulle punte, dandogli un piccolo bacio.
《A domani》

☆☆☆

Raggiungo casa Azumane, portandomi davanti alla porta sul retro, quella che non attraversa il negozio, ora chiuso perché domenica pomeriggio.
Suono al citofono.
《Chi è?》mi rispondono quasi subito.
È la voce di Eriko.
《Nishinoya》ma, esattamente, perché hai l'ansia anche al citofono?!
Sei strano.
《Asahi sta scendendo》mi comunica  subito.
《Grazie》e poi la sento posare la cornetta.

Mentre aspetto le figure di Yumi e Hitoshi si avvicinano a me.
《Noya, ci sei anche tu?》si introduce il secondo, sorridendomi.
Annuisco, salutando con la mano.
《Ciao ragazzi》

La porta si apre.
《Sono qui》annuncia Asahi uscendo.
Il suo sguardo e quello della ragazza si incrociano.
Sono spenti come mai li avevo visti.
Incontro quello di Hitoshi.
Anche lui sembra capire la gravità della situazione.
《Partiamo?》domanda la sua ragazza, abbozzando un sorriso meno luminoso del solito e prendendo delle chiavi da una tasca.
《Guidi?》domando sorpreso.
Ogni tanto dimentico che siano più grandi di noi.
《Già》emette fiera.
Okay, punto per te.
《Figo》

Behind your smile 2 ~AsanoyaOnde histórias criam vida. Descubra agora