Capitolo 108

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Il tempo dopo la partenza di Asahi scorre in modo... strano.
Mi sembra di vivere dentro un film velocizzato.
Tra meno di mezz'ora prenderò il diploma, e quest'ultimo anno è stato forse uno dei più importanti che abbia mai vissuto.
È successo letteralmente di tutto.

La mia custodia è finalmente passata del tutto a papà, anche se è servito per poco dato che ormai sono maggiorenne.
Fa strano pensarlo.
Sono stato così tanto in tribunale che spero mi basti per tutta la vita.
Dopotutto sono anche stato un testimone nel processo contro Saryuu.
Il bello è che di quelle giornate non ricordo quasi niente.
Non il processo, non la condanna, niente di niente.

Solo qualche vaga immagine confusa di me che piango dopo che tutto era finito, accanto a me un ragazzetto mingherlino nelle stesse condizioni.
Era un'altra sua vittima.
Non riesco a ricordare il suo nome.
Non penso però che dimenticherò altrettanto facilmente la sua faccia.
Era un ritratto di pura gioia.
Deve essere stato un Inferno anche per lui.

Piuttosto.
Un Inferno è stato tutto questo anno.
La distanza con Asahi è stata tremenda, soprattutto nel primo periodo.
Ci chiamavamo spesso, ma non era come averlo qui.
In quel frangente sono di nuovo peggiorati gli attacchi di panico, e ho anche quasi avuto una ricaduta.
Era stata una giornata orribile per colpa del processo contro Saryuu, ed ero finito per scatenare un litigio con Asahi.

Per fortuna papà è tornato a casa in tempo.
L'ho spaventato a morte.
Non volevo che succedesse mai più, così mi sono finalmente fatto convincere ad andare da una psicologa.
Ho trovato la dottoressa Fumikage, aveva aperto una sua clinica da un po'.
Non mi ci è voluto molto per aprirmi con lei.
È stata la mia salvezza, mi sta aiutando a migliorare sotto tanti punti di vista.

Per vedere Asahi, invece...
Abbiamo approfittato di ogni occasione, ogni minima possibilità per poter correre uno dall'altro.
Non sarò mai grato abbastanza a Tokyo per essere tutto sommato vicino a questa città maledetta.
Ma tanto tra poco me ne andrò anche io.
Ho deciso di fare il coach, alla fine.
O qualcosa del genere.
Non ho grandi pretese.

L'unica cosa che non vedo l'ora fare è vivere finalmente a Tokyo con il mio ragazzo.
Ma per farlo devo superare questo maledetto diploma.
Dai Yuu.
Devi solo riuscire a non addormentarti durante il discorso e non inciampare mentre ti danno quel maledetto foglio di carta.
Puoi farcela.

Raggiungo il cancello della scuola, vedendo Ryu in lontananza.
Lo chiamo, per poi corrergli incontro.
《Pronto per la cerimonia?》mi domanda dopo avermi abbracciato.
Mi metto in posa.
《Non si vede?》e do un colpetto al mio nuovo e meraviglioso ciuffo appena sistemato.
Quello sbuffa, anche se è evidente il sorriso che tenta di trattenere.
《Quei capelli sono pacchianissimi》mi prende in giro.
Intendi le due nuove saette sui lati?
《Oh, lo so》sorrido.

Quello sospira, alzando gli occhi al cielo e facendomi ridere di nuovo.
《Beh, l'importante è quello》emette.
Annuisco, per poi però mettere su un'espressione scaltra.
《Oggi viene Kyoko, vero?》gli domando a bruciapelo.
Il suo rossore appena apparso potrebbe bastare come risposta, ma quello fa finta di niente.

《Ti sei lasciato crescere la barba》indico il suo viso.
Se la gratta con un dito.
《Beh, ce l'ho, perché non farla vedere》lo guardo con un sopracciglio alzato.
Dopo qualche secondo si arrende.
《Si, oggi viene Kyoko》ammette finalmente.
Gli do una pacca sulla spalla, iniziando a camminare verso la sala della cerimonia.
《Sei un figo bro》

Non facciamo nemmeno in tempo ad arrivare alla sala che notiamo Ruri in un angolo.
Faccio per andare a salutarla, ma Ryu mi ferma.
Mi rendo conto solo in questo momento della presenza di Yachi.
Le due si abbracciano stretto.
So cosa si stanno sussurrando, anche se non le sento.
Ho avuto una conversazione del genere anche io, l'anno scorso.
Questo anno di distanza è crudele.

Behind your smile 2 ~AsanoyaWhere stories live. Discover now