Il ritorno a casa

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Il sole tramontava e le ombre degli alberi sembravano volersi stiracchiare le membra intorpidite, allungandosi lungo il viale di quella periferia poco illuminata.

In una delle casette a schiera tutte uguali, Lizzie Thompson guardava fuori dalla finestra, in attesa che i genitori andassero a letto.

Erano le vacanze estive e lei era tornata a casa nella speranza di alleviare lo stress da studio. Inoltre se fosse rimasta al college anche per la pausa avrebbe sicuramente incontrato OIiver.

No, se voleva essere davvero onesta era tornata in quel buco di città solo perché non voleva incontrare il suo ex fidanzato. Non per altro.

Erano bastati due giorni a casa con i suoi genitori, però, per farle rimpiangere la decisione.

Sua madre aveva saputo della rottura e l'aveva accolta, nella sua saggezza troppo moderna di chiodo scaccia chiodo, con una lista esageratamente lunga di potenziali nuovi fidanzati.

Lizzie non poté fare a meno di notare che questi proci erano tutti originari di quella zona della città. Aveva rastrellato tutti i figli dei vicini, in pratica!

"Mamma! Hai messo in lista anche il piccolo Luke! Ma quanti anni avrà? Dodici? Lo sai che è illegale, vero?"

La madre alzò gli occhi dal pentolone di salsa che stava cucinando e strinse gli occhi nella sua direzione, "Luke ha diciotto anni, mia cara! Ed è diventato un giovinetto davvero ben educato! Ha anche una borsa di studio per non so quale scuola in Europa!" ribatté con fervore, "Povero caro, partirà questo settembre e sua madre è distrutta. Mi ha raccontato che ha rifiutato tutti i college americani."

"Chissà perché il povero caro Luke se ne vuole andare da questa andare da questa cittadina sperduta tra i boschi? Non ne vedo proprio il motivo! " borbottò ridacchiando Lizzie, mentre scorreva con gli occhi il resto della lista.

La madre sbuffò sonoramente decidendo di non cedere alla provocazione.

Lizzie lesse tutti i nomi solo per fare un piacere alla madre, ma non era intenzionata a proseguire quella farsa. In realtà, dopo OIiver, non aveva alcuna intenzione di farsi coinvolgere di nuovo in una relazione. Troppa ansia, pensò mentre lasciava la lista sul tavolo della cucina e saliva in camera sua.

Era tornata in quella città per prendersi del tempo per se stessa e questo è quello che avrebbe fatto.

Voleva andare a correre un po' fuori, per salutare la sua vecchia città che non vedeva da quasi due anni, ma fuori era già buio e i suoi erano persone apprensive. Non sapevano che la corsa serale era ormai un'abitudine per lei, anche se si limitava sempre a rimanere dentro il perimetro del campus.

Si avvicinò alla finestra per guardare fuori. Quando era al liceo aspettava sempre che i suoi genitori andassero a letto per uscire dalla finestra e calarsi lungo la canaletta.

Una volta fuori andava a ballare con le sue compagne di classe, bevendo come una spugna.

Adesso se Lizzie toccava anche solo un bicchiere di vino le girava la testa.

Era invecchiata molto in questi ultimi due anni, se lo sentiva nelle ossa, ma questo non le avrebbe impedito di correre un po' nell'aria frizzante della sera. Le temperature certo erano molto più basse di quelle che trovava al campus, ma si sarebbe riscaldata con il movimento.

E non sarebbe scesa dalla canaletta, questo era sicuro.

Avrebbe lasciato un post-it e sarebbe uscita di casa, come le persone normali.

Il legame tra di noiWhere stories live. Discover now