Lizzie, Lizzie, Lizzie

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Xander stava urlando. Stava sfogando tutta la rabbia degli ultimi due giorni sui suoi amici, ma una volta che aveva incominciato non riusciva più a smettere.

"COSA CAZZO SIGNIFICA CHE NON SAPETE DOVE È?"

Un ragazzo ricciolino di fronte a lui fece un passo indietro, "Xander, per favore, calmati! Lo sai che ci stiamo provando! I ragazzi non si sono fermati un attimo!" disse, in tono ragionevole.

Accanto a lui, Lyna, una ragazza dai tratti asiatici teneva le mani sui fianchi, un'espressione di gelo sul volto.

"Xander, adesso basta!"

Xander le rivolse uno sguardo di morte, "Come osi dirmi basta? Sono il tuo alpha!" ruggì e afferrando la tavola vicino a lui la prese e la lanciò contro il muro, come se fosse stata di carta.

Nessuno dei due licantropi di fronte a lui si scompose.

"E noi siamo i tuoi beta!" ribatté la ragazza, rabbiosa quasi quanto Xander, "E stiamo facendo di tutto per aiutarti, Xander! Quindi cerca di darti una calmata, adesso!"

Xander si girò verso di lei, senza più la ragione. Erano due giorni che Lizzie era scomparsa, due giorni che il loro legame non c'era più e lui stava semplicemente impazzendo. Aveva mandato il branco alla ricerca in tutta la città, sperando di rintracciare il suo odore, ma sembrava semplicemente svanita nel nulla. I suoi genitori avevano contattato la polizia e quel giorno ci sarebbe stata la prima ricerca di massa, nei boschi e lungo i perimetri. Xander doveva riuscire a trovarla prima oppure tutte quelle persone nei boschi avrebbero confuso gli odori.

La famiglia Astoria aveva espresso un cortese rammarico che aveva fatto andare la bile di traverso sia a Xander che alla famiglia di Lizzie. Ottavius sembrava l'unico preoccupato sul serio, ma non c'erano dubbi che sapesse più di quanto gli avesse detto. Quella mattina Xander era andato fin sotto casa sua, completamente stravolto e solo l'intervento dei suoi beta aveva impedito che lo sbranasse vivo. Mago o no serviva tempo per lanciare incantesimi e un lupo infuriato era molto più veloce di qualunque formula magica.

Fece un profondo respiro, prima di rispondere a Lyna, ma quando aprì la bocca per parlare qualcosa cambiò. Un dolore al petto, uno spasmo che lo bloccò sul posto.

Xander accolse quel dolore con una gioia indescrivibile e cadde in ginocchio, con le lacrime agli occhi.

I suoi amici gli furono subito accanto.

"Oddio, un infarto!" disse Aleph, a metà tra lo spaventato e il divertito. Lyna gli tirò un pugno sulla spalla così forte da farlo gemere, poi si fece vicina a Xander, "Ehi, che ti succede, hai di nuovo un contatto?" chiese, con tono gentile.

Xander annuì e si rialzò a fatica, "Si! È viva!" disse. La sentiva adesso, forte e precisa, la sua presenza accanto al suo cuore, dove doveva stare, palpitante al ritmo del suo stesso battito.

Dopo un primo momento di sollievo, Xander si accorse che qualcosa non andava, la sua presenza c'era, ma sembrava scostante, una sensazione come di frustrazione, di dolore stava in ombra dietro la felicità appena ritrovata. La certezza che Lizzie fosse in pericolo lo prese alla gola, mandandolo nel panico. Non sapeva perché il suo legame con Lizzie si fosse sciolto e fosse ricomparso ancora, nessuna delle leggende che si tramandavano nel branco parlava di legami che potessero apparire e sparire a piacere. Deve essere colpa degli Astoria, hanno fatto qualcosa a Lizzie.

"Presto! Dobbiamo trovarla! Lyna torna a perlustrare le strade a ovest, oltre la zona popolare, Aleph ho bisogno che torni a nord, verso la boscaglia in periferia. Sei il più veloce del branco per cui riuscirai ad arrivare là prima della polizia. Fate un ultimo sopralluogo e poi tornate qua. Eric potrà andare ad est lungo il confine con la montagna. Se quando sarete di nuovo qua io non sono ancora tornato raggiungetemi a sud. Io vado nella zona della ferrovia. Lungo i binari ci sono ancora vecchi magazzini abbandonati."

Aleph gli mise una mano sulla spalla, per trattenerlo, "I fratelli Burch hanno controllato tutto il perimetro dalla stazione alla zona industriale e non hanno trovato nulla."

"Lo so, ma voglio controllare di persona" ripose Xander.

Si fidava del legame, Xander si fidava di quel legame più di ogni altra cosa al mondo. Qualcosa lo spingeva verso sud, e lui avrebbe seguito quella sensazione. Lizzie, Lizzie, Lizzie.

Nient'altro lo guidava al momento, se non il pensiero di lei, il pensiero di lei e di quel legame che sembrava vacillare, sfarfallare, come una lampadina che faceva i capricci.

Lizzie non morire!

Il legame tra di noiNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ