viii. I fogli bianchi fanno ridere

284 30 85
                                    

Fortunatamente, prendere un biglietto per il bus non fu difficile come prenderlo per il treno.

Dopo che Iris e Luke salirono sul bus, si acaparrarono i posti subito dietro a quello dell'autista.
Nessuno - eccetto i vecchietti che dovevano fare la spesa - si sarebbe seduto lì, quindi, se qualcuno di sospetto lo avesse fatto, probabilmente era un mostro e i due semidei sarebbero usciti alla prima fermata.

Per il momento, erano diretti ad Harrisburg, una città della Pennsylvania, a circa tre ore da New York, con Naughty Girl di Beyoncé in sottofondo.

I due semidei iniziarono a guardarsi intorno, assicurandosi di non avere nessuno - soprattutto se sospetto - attorno.

Accertato questo, decisero di iniziare a parlare di che strada percorrere in caso di contrattempi - anche chiamati mostri.

Luke cercò qualcosa nel suo zaino, ma non cacciò niente da lì.

«Credo di aver lasciato la mappa sul furgone» sussurò il biondo, più tra sé e sé, che alla bruna.

«Cosa?!».
Avete presente quando sussurrate, ma urlate allo strsso tempo, rischiando di rompervi qualche corda vocale? Ecco, Iris fece lo stesso.

La semidea si sbatté le mani in faccia.

«Deve essere caduta quando abbiamo fatto gli idioti, e poi col ciclope non l'ho raccolta» spiegò l'americano.

«Fa niente. Scesi, ne prenderemo un'altra».

La peruviana appogiò la schiena al sedile.

Non aveva assolutamente voglia di compiere la missione. Fosse stato per lei, avrebbe volentieri girato tutta l'America per visitarla - cosa che non aveva fatto in quei sette anni al Campo. Invece era incastrata in quella stupida impresa già compiuta. Se lo avesse saputo prima, avrebbe aspettato di essere in età da college e uscire. O scappare dal Campo, al massimo avrebbe dovuto di nuovo pulire le stalle. Chissà se avrebbe potuto usare Verarg come scopa...

Erano solo quindici minuti che stava su quel bus e già la voglia di Iris di alzarsi e scendere da esso era al di sopra delle sue aspettative

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Erano solo quindici minuti che stava su quel bus e già la voglia di Iris di alzarsi e scendere da esso era al di sopra delle sue aspettative.

La sua iperattività unita alla noia che stava provando la stavano uccidendo.

Si pentiva di aver dato retta a Tom e non essersi portara dietro Harry Potter.
Pensare a lui le fece tornare in mente della sorpresa che aveva per lei. Chissà cos'era.

Si affacciò al finestrino - che fortunatamente era dal suo lato - e si aspettò di vedere le case o altre cose, ma tutto ciò che vide fu l'autostrada.

Si dovette trattenere per non imprecare tutto il pantheon greco all'italiana, come aveva più volte sentito dall'ex di sua madre quand'era piccola. Avrebbe incominciato dalle Parche e poi continuato con Zeus, giusto per farlo arrabbiare.

Ispirò, per evitare di esplodere.
«Mi sto annoiando» sussurrò, in modo che solo Luke potesse sentirla. La voce incrinata dalla rabbia.

«Anch'io» le rispose. «Hai qualcosa nello zaino?».

(1)Scelte, luke castellanWhere stories live. Discover now