14. Un errore madornale

214 12 1
                                    

Vladimir leggeva dentro gli occhi di t/n che lei aspettava soltanto suo fratello minore. La preoccupazione, la sua devota agitazione e i suoi occhi allarmati gli fecero capire che teneva tanto a Victor, infatti glielo domandò e la ragazza rimase smarrita a quel quesito, piuttosto non l'aveva ancora elaborata come vera e proprio interrogativo che ci mise un po' a rispondergli.

<< Be'.. sì >>

Vladimir fece un sorriso amaro. Per fortuna la conosceva da poco, altrimenti si sarebbe sicuramente innamorato di lei. Tra l'altro Victor non se n'era mai andato -almeno con lui, con quelle maniere misteriose e fredde, sebbene l'avesse salutato di solito specificava sempre dove si recava e cosa faceva dopo la sua visita e stavolta non lo fece. Il maggiore si accorse che era probabilmente dovuto a t/n: verso l'ultima parte del film mantenne la sua mano sopra quella della ragazza.

Ora capisco..

Pensò Vlad facendo un sorriso triste, eppure comprensivo, anzi doveva essere un miracolo, chiedeva spesso di Victor ai suoi compagni di squadra, e si diceva che era molto popolare a scuola sia per il suo carattere sia per le ragazze che davano di matto per lui. Nel mezzo di tutte quelle belle fanciulle, il ragazzo non si era interessato neanche di poco a nessuna di loro. Vlad non sapeva il perché, si pentiva di non essere stato abbastanza forte da evitare di rompersi le gambe.

Se così fosse stato il suo fratellino non baderebbe a lui disturbandosi di trovarlo ogni giorno all'ospedale, e sicuramente si sarebbe sentito meglio senza i suoi sensi di colpa nei suoi confronti. Ciò che desiderava Vladimir era di vedere suo fratello felice, dopo tutti gli sforzi e ostacoli che ha dovuto affrontare e superare sopratutto per causa sua.  T/n era sicuramente diversa da tutte le ragazze che si dichiaravano a Victor senza neppure conoscerlo o averci mai parlato dal vivo. Effettivamente ciò che accomunava i due era la passione per il calcio, e leggendo in entrambi i loro occhi, dopo aver realizzato cosa fossero davvero Victor e t/n, Vladimir sorrise.

Era un sorriso con un filo di amarezza, poiché il suo ego avrebbe voluto la ragazza accanto a lui, o dedicargli quelle attenzioni per farsi che Victor abbia più tempo per uscire e conoscere nuove persone, o imparare ad aprirsi con loro, tuttavia lo sapeva bene anche Vlad che forse non era destino. Ora lei anche se stava dinanzi a lui aveva nei suoi pensieri e nella sua testa solo una persona: Victor.

<< Penso che sia meglio che gli vai dietro t/n. In realtà non so che gli è preso. Parlaci.. forse non si sente bene >>

T/n stava per scattare come una saetta, tuttavia non voleva dare l'aria di una menefreghista che lascia le persone alle spalle e chiese il permesso a Vlad.

<< Sei sicuro? Non voglio lasciarti solo.. per te va bene? Solo che sono preoccupata anch'io ora che me lo dici.. non mi ha parlato per tutto il tempo del film >>

Vlad annuì.

<< Vai da lui >>

T/n gli sorrise e lo ringraziò, si mise la giacca e prese i suoi oggetti mettendoli in tasca e corse come non aveva mai fatto prima. Esattamente come Victor quella volta che la vide giocare con il bambino nel giardinetto dell'ospedale e voleva salvarla, t/n corse senza prendere l'ascensore. Appena uscita non lo vide e andò più veloce guardando a destra e a sinistra, proprio in un attimo riuscì a intravedere Victor che svoltava l'angolo.

Corse verso di lui, pensando anche dentro di sé cosa stava facendo, perché lo stava rincorrendo, d'altronde le venne naturale, come se quello fosse un richiamo di aiuto. Quando distò di pochi passi da lui non ebbe il coraggio di rivolgergli la parola, non voleva neppure farsi vedere con il fiatone, sarebbe stato strano se Victor l'avesse vista stanca e senza fiato, si sarebbe domandato cosa avesse combinato per ridursi in tanta stanchezza, e in parte t/n non voleva mostrarsi debole davanti a un idolo come Victor.

Lo ammirava. Era capocannoniere giusto un paio di anno fa, e tutt'ora è l'attaccante più forte della Raimon, insieme ad Arion è riuscito a perfezionare il Tornado Di Fuoco Doppia Direzione, ha contribuito tantissimo alla vincita di tutti i tornei che la Raimon dovette affrontare e per di più era un ottimo compagno di squadra, potevi contare su di lui e tra tutte le sue qualità ciò che addolcì e fece sciogliere il cuore di t/n era il fatto che lottava anche per suo fratello e coltivava questo amore sin da quando era bambino.

T/n gli stette dietro, camminando un poco distante da lui che era con le cuffiette, era sicura che se fosse rimasta ad almeno due metri e mezzo lontana, Victor non l'avrebbe sentita. Il ragazzo in realtà non stava ascoltando niente se non i piccoli passi che faceva t/n alle sue spalle. È lei, che ci fa dietro di me? Si domandò il blu perplesso e annebbiato dall'imbarazzo che arrossì. Fortunatamente non c'era nessuno davanti a lui, e l'unica persona che gli stava dedicando attenzioni era dietro.

T/n finalmente prese fiato e lo chiamò, Victor continuò a camminare fingendo di non aver sentito. La ragazza lo richiamò e stavolta lui si fermò e si girò verso di lei.

<< T/n sei tu >>

Disse in tono neutro come se prima non avesse sclerato come una ragazzina per la gioia di avere davvero t/n davanti a lui.

<< Sì.. scusami se ti ho seguito ma cos'hai di tanto importante da fare? >>

Ci mise un po' prima di rispondere, era indeciso se mentirle o dirle la verità o non dirle niente. Fece spallucce.

<< Affari miei, non mi va di parlarne >>

Replicò secco. T/n rimase a guardarlo, aveva un'espressione sbigottita e delusa. Non poteva fare niente per lui, e se Victor non voleva aprirsi a lei non c'era davvero nulla che potesse fare per aiutarlo.

<< C..capisco, allora scusami se ti ho disturbato >>

T/n cercò di non far trasparire nessuna emozione, e sorrise a Victor salutandolo e dandogli la buona notte. Stava aspettando una risposta da parte del blu, ma il ragazzo non le disse nulla, la guardò con quella sua solita faccia imprevedibile e quasi fredda che t/n si girò e decise di recarsi a casa. Non lo capiva per niente, pensava che Victor fosse diverso, che avesse stretto un legame differente con lui, qualcosa di più forte di un'amicizia, invece questa sera aveva manifestato l'esatto opposto.

Arrivata nella sua zona t/n cominciò a piangere, era un miracolo che non pianse subito dopo aver salutato Victor. Lei aveva fatto del suo meglio, aveva corso veloce quanto la luce per lui, preoccupata che forse aveva qualcosa che non andava, pronta ad aiutarlo ma non poteva farlo, Victor stesso glielo impediva e lei non capiva il perché, dove avesse sbagliato. Sembrava che quei momenti dove si sorridevano e si sentivano in imbarazzo per qualche fraintendimento non fossero stati nulla, così come i tocchi, Victor che la chiamava in campo volendo stare un po' con lei, o quelle uniche volte che lui la riaccompagnò a casa. Nulla era vero.

















Author's Note
Mi sono rimessa ad aggiornare! Come va la vita? Spero abbiate passato uno splendido natale, anche se per me quest'anno non è stato natalizio come gli altri.

Bah, sarà il COVID che risucchiò la mia aura di felicità e voglia di fare, ma quest'anno si ritorna più forti e più produttivi! 💪🏼🤍

L'Angelo senza Ali - Victor Blade X ReaderDär berättelser lever. Upptäck nu