11. L'attimo della realizzazione

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T/n continuò a marciare per i fatti suoi, non sentendo minimamente il ronzio della motocicletta che stava passando veloce come un treno. I riflessi di Victor rimanevano degni del capocannoniere che era, prese per l'avambraccio la ragazza, stringendo più che poteva con la mano e con una tirata decisa la portò verso di sé facendola appoggiare sul suo petto che solo a quel contatto t/n aprì gli occhi e si accorse di quello che era appena successo.

Guardò gli occhi color tramonto di Victor che la osservavano sorpresi e aggrottati. Lei si scusò maldestramente tentando di allontanarsi al ragazzo che non diede peso all'imbarazzo dovuto dai loro tocchi fin troppo frequenti per quel giorno. Camminarono ancora e nessuno dei due voleva interrompere quel silenzio. Victor, comunque pensò che sarebbe strano non dire niente, tuttavia aveva ancora i sensi di colpa: se veramente suo fratello fosse innamorato di t/n, lui gli stava togliendo un'altra possibilità.

Prima quella del camminare, poter giocare a calcio e fare qualsiasi attività sportiva come ogni persona normale, adesso l'occasione di avere una ragazza. Il blu non era di certo un tipo da fare il primo passo, però, preoccupato per l'incolumità di t/n decise finalmente di rivolgerle la parola.

<< A cosa stavi pensando? >>

Chiese bruscamente, quasi come se fosse qualcuno che dovesse interrogare un assassino alla stazione della polizia. T/n deglutì e non riusciva a sputare il rospo, più per il fatto che aveva paura di ferire Victor.

<< Sei sorda per caso? >>

Domandò di nuovo irritato, fermando i suoi passi e voltandosi verso di lei. I loro occhi s'incrociarono, lo sguardo di lui irritato, infastidito, quasi furioso, il volto di lei intimorito, pauroso, insicuro.

<< Quella moto faceva un rumore che anche mia nonna sarebbe stata in grado di sentire >>

Aggiunse deciso, senza abbassare la guardia o far trasparire i suoi veri sentimenti. Si rivoltò di nuovo, proseguendo e non aspettandosi nessuna risposta da parte di t/n che a quanto pare non si decideva a parlare. Camminarono ancora per un po', girarono qua e là, a destra, poi a destra e infine più passi facevano, più pensieri soccombevano nella testa della ragazza.

<< Victor.. >>

Lo richiamò con voce sottile la piccola facendolo voltare verso di lei.

<< Grazie per avermi salvata >>

Victor si girò senza risponderle, le diede esattamente la stessa moneta. T/n prima non gli aveva risposto? Bene. Lui ha appena fatto lo stesso. Però la ragazza fermò il cammino e lo richiamò un'altra volta.

<< Se non ho sentito quella moto è perché ero distratta >>

Si giustificò.

<< Come se non lo avessi notato >>

Replicò schietto, diretto e quasi in tono da comandante, Victor. T/n prese coraggio e cercò le parole giuste per potergli spiegare senza che lui si offenda, girò la testa di lato per indecisione nei suoi pensieri e si mise a fissare la pianta di un panello elettrico.

<< Stavo pensando a te >>

Sussurrò.

Improvvisamente una folata di vento fresco e tenue, accarezzò entrambi i giovani. T/n non lo guardava, ma se si fosse voltata per mirare negli occhi il blu avrebbe visto un'espressione sbalordita e tremendamente sorpresa.

<< Io il tuo nome l'avevo già sentito.. quando mia sorella mi ha detto che era diventata una manager della Raimon tra l'altro, mi ha invitata a guardarvi in tv. Io mi sono ricordata della prima e ultima partita che ho guardato. Tu stavi picchiando Arion in diretta. Gli lanciavi violente pallonate. Spensi immediatamente quell'affare. Ho realizzato che sei stato tu ad avermi confermato che il calcio era uno sport violento.. io da piccola l'ho sempre odiato per questo.. >>

Confessò lei spaventata e triste, mentre i suoi occhi non smettevano di fissare la pianta del pannello elettrico. Victor rimase sbigottito, nonostante il suo sguardo era grigio e infausto.

<< ..però ora penso tutto il contrario. L'altro giorno quando Arion mi ha parlato di te, quando tornai a casa rividi quella partita. Non solo perché ho chiesto a Skie di com'era andata a finire, ma anche perché quando mi ha detto che li hai fatti guadagnare un goal la cosa mi ha subito interessato. Per questo non si deve mai giudicare un libro dalla copertina! >>

Esclamò infine la ragazza, togliendo tutta quella tristezza che si era generata precedentemente. Anche se all'inizio t/n era davvero timorosa di Victor, durante il lungo silenzio nascosto dal rumore dei loro passi diretti all'ospedale, realizzò che alla fine era inutile rivedere il passato, in realtà ne era stupita quanto Victor dei progressi che aveva approfondito riguardo il calcio quel giorno in cui t/n e Arion si stavano allenando mentre ciarlavano tra di loro.

<< Sono felice di conoscerti, Victor Blade >>

Calò di nuovo un silenzio riempito da quelle emozioni tremolanti di Victor e quelle euforiche, rosa e fiori che t/n spargeva con il suo sorriso.

<< Ah e grazie ancora per avermi salvata >>

Ricordò la ragazza tagliando quell'atmosfera e facendo venire un risolino al ragazzo che indietreggiò andando accanto a lei sorridendo, ricominciarono a camminare stavolta spalla contro spalla, l'uno accanto all'altro.

<< Arion ti ha parlato di me? >>

Domandò con tono neutrale il ragazzo, sebbene dentro di sé pensasse altro. Che diamine avrà detto quella girella a t/n? Lei fece una risatina e all'inizio stuzzicò Victor replicandogli che era un segreto. Funzionò dato che il ragazzo insistette scherzosamente di dirglielo.

<< Arion è un ragazzo fantastico, lo sai Vic? Sei fortunato ad averlo come amico >>

Il blu alzò gli occhi al cielo per un attimo. E io sono sfortunato perché a lui te piaci. Pensò in quel momento.

<< Come se non fosse anche tuo amico >>

Blaterò Victor con uno sbuffo da scena.

<< Mi correggo, migliore amico >>

Victor sorrise, anche se non la stava guardando e stava mirando dritto davanti a sé, quel sorriso glielo aveva fatto venire lei.

<< T/n vi conoscete da meno di un mese, presto anche tu diventerai la sua migliore amica >>

La assicurò Victor.

<< E noi cosa siamo? >>

Gli occhi di t/n si fecero grandi come quelli di un gatto voglioso di grattini, si avvicinò ancora di più a Victor, facendolo gemere di un lamento.

<< Ma che domande fai? >>

Chiese Victor accelerando il passo dall'imbarazzo.

<< Stavo scherzando! >>

Disse mettendo le mani alzate come in segno di resa, seguì le orme di Victor accelerando a sua volta il passo. Stava per stuzzicarlo facendo un'altra battutaccia, e proprio quando stava per riaprire bocca, concretizzò il motivo dell'imbarazzo di Victor.

<< Oddio no! Non intendevo in quel senso! >>

Disse spontaneamente t/n facendo arrossire Victor che camminò ulteriormente più rapido stando distante quattro passi davanti a lei.





















Author's Note
Dopo mesi, aggiorno!

Aiuto, il mio amore per Victor sarà per sempre lol. Che ne pensate di questo capitolo con molti sbalzi di conversazione?

L'Angelo senza Ali - Victor Blade X ReaderWhere stories live. Discover now