8. Altri interessi

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Finita la partita dall'allenamento i ragazzi corsero alle panchine per bere un po' d'acqua. T/n, vogliosa di aiutare i ragazzi e le manager, prese con entrambe le braccia un paio di bottigliette d'acqua. I calciatori presero da lei quella risorsa necessaria, con un sorriso, tranne Micheal che neppure la guardò per quanto fosse timido e in imbarazzo, infatti Wan Lee iniziò a stuzzicarlo dandogli gomitate sulle braccia.

<< Grazie t/n >>

Le disse Riccardo, in modo assai neutro. Le diede solo un leggero sguardo, non voleva osservarla a lungo, per non destare sospetti. D'un tratto la ragazza spalancò gli occhi, accorgendosi che quel ragazzo era proprio Riccardo Di Rigo, musicista e, oltretutto, calciatore.

<< C.. Capitano.. >>

Lo richiamò la ragazza, ponendo i piedi verso la direzione di Riccardo, che se ne stava andando verso l'altra parte. Lui fermò i suoi passi, non si girò subito. Gli vennero alla mente tutti quei ricordi, a partire da come quei suoi stessi compagni lo chiamavano "capitano" e quando Arion ha iniziato a chiamare e urlare quel nominativo, si ricordò della speranza e la passione per calcio, quello autentico.

Sorrise per la nostalgia, e quando si voltò verso t/n aveva gli occhi socchiusi e docili, illuminati dal tramonto. Quello sguardo così adorabile, timido ma esplicito, fecero abbassare la testa a t/n dall'imbarazzo, perché in quel momento Riccardo fece un'espressione enigmatica ma stava sclerando dentro di sé chiedendosi come mai t/n fosse così attraente e incantevole.

<< Non sono più un capitano.. Ma.. Dimmi, che c'è t/n? >>

Lei alzò la testa di scatto, con ancora due bottigliette in mano, una sulla mano destra l'altra sulla sinistra. Riccardo aggrottò le sopracciglia un po' confuso, la ragazza sembrava quasi sorpresa -da quel sorriso, e lui non sapendo se chiederle se stesse bene, posò la sua bottiglietta per terra e si avvicinò a lei per prendere le altre due che teneva in mano. Le loro dita ebbero contatto, anche se fu solo per un attimo, visto che il grigio si sentiva a disagio a essere troppo vicino a una ragazza come t/n.

<< Oh niente.. Scusami.. Mi sono dimenticat.. Ah! Che strumento suoni? E quale ritieni sia il più facile? >>

Riccardo guardò in cielo, tra quelle nuvole gassose e massicce cercava, dentro di esse, la risposta giusta, e sembrava che quei batuffoli di cotone intoccabili lo riportassero nel suo presente, i ricordi di un'infanzia passata con gli strumenti musicali.

<< So suonare bene tutti gli strumenti d'orchestra, ma quelli in cui sono più bravo visto che li pratico da molto tempo sono il pianoforte e il violino >>

Gli occhi di t/n brillarono, é proprio la risposta che stava cercando.

<< Il pianoforte! Potrei sentirti mai suonare? >>

Lui si mise una mano dietro la nuca per l'imbarazzo. Era da tempo che non faceva le prove per l'orchestra, e sicuramente non avrebbe potuto partecipare al prossimo spettacolo, perciò, sfortunatamente per la lei, Riccardo dovette deluderla.

<< Un giorno, sicuramente >>

Gabi entrò nella conversazione da dietro Riccardo, lo prese per le spalle appoggiandogli il braccio sopra.

<< Richi, ma non dicevi di voler saltare lo spettacolo per gli allenamenti? >>

Aveva chiesto in tono sicuro Gabi, guardando dritto negli occhi il suo compagno. Riccardo rimase senza parole e lo guardò ammutolito.

<< Aspetta Riccardo. Tu vuoi fare le prove per l'orchestra? >>

Lui annuí.

<< Sí Gabi, te l'ho già detto. Ma abbiamo gli allenamenti >>

Gabi tolse il suo braccio dalle spalle di Riccardo, aveva sicuramente avvertito un tono di minaccia nelle sue parole.

<< Che ti costa saltarne alcuni? >>

Gli domandò beccandosi un sospiro da Riccardo, se ne stava per andare via ma t/n fece appena in tempo a fermarlo.

<< Aspetta.. Se hai tempo.. Mi puoi aiutare con uno spartito? >>

Il grigio la guardò e con volto sorpreso, annuí, quasi sorpreso dalla richiesta di t/n.

<< Grazie! >>

E la ragazza spoderò uno dei suoi sorrisi abbaglianti, che incantò, in qualche modo, pure Riccardo. Gabi guardò con sospetto il suo amico, che aveva cambiato atteggiamento in modo così ambiguo, non era solito di Riccardo, lo raggiunse e t/n rimase ferma nel suo posto, senza aver mosso un passo da lí ad ammirare quel tramonto che piano piano stava svanendo facendo spazio al crepuscolo. Il sole stava andando giù, e per t/n era come se se ne stesse andando a letto.

Da dietro di lei, sentí un odore di cologne, ma poteva pure sbagliarsi. Era un profumo maschile, forte, di sudore, ma non puzzava, non emanava quel orrendo fetore di chi aveva corso chilometri e chilometri nel mezzo di una maratona. Sentiva odore di shampoo, di capelli freschi e bagnati un poco dal sudore stesso che scosse quel profumo di capelli lavati di recente di un giorno. Una grande mano possente, delicata andò ad appoggiarsi sulla sua spalla.

Quel tocco non le sembrava nuovo. Si girò e si incontrò faccia a faccia con Victor che teneva con l'altra mano il suo telefono. Prima che potesse proferire parola, i due rimasero a fissarsi l'un l'altro. Lei nei suoi chiarissimi occhi immensi come l'oceano, lui nei suoi chiari-scuri occhi arancioni che al crepuscolo davano un colore abbastanza ovattato e cupo.

<< É Vlad... Ha detto che ti vuole parlare un attimo >>

Le prime due parole li disse di stento, come se fosse stato frenato da qualche cosa. Di nuovo quel incantesimo.






































Author's Note
Riccardo.. Riccardo.. Riccardo.. Non è che ti sei preso una sbandata per t/n?

Apparte gli scherzi, Riccardo is cute, love him <3

Spero che quando ho scritto "cute" non abbiate letto "kiut" perché per cute intendevo la pelle XD

Domande del giorno: shippate Gabi e Riccardo?

Quante ore dormite di solito?

A che ora iniziate i compiti?

Io sto muorendo di sonno adesso.. Ma ho voluto aggiornare hehe. Notte belle persone!

Spero abbiate avuto una buona lettura :3

L'Angelo senza Ali - Victor Blade X ReaderWhere stories live. Discover now