10. Quella strana presa

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Capitolo lungo, buona lettura!


T/n e Victor si erano accordati di andare un attimo a casa del ragazzo. La sera precedente il blu aveva preparato accuratamente quali film potevano vedersi.

<< Mà, domani viene una mia compagna di calcio >>

Disse rapidamente Victor, come se non desiderasse che sua madre lo sentisse. La donna lo guardò stranita, attonita dal fatto che suo figlio -finalmente, nominò una ragazza. Successivamente si ricordò una cosa.

<< Aspetta, per caso è t/n? >>

Il blu rivolse a sua madre un espressione interrogativa. Sapeva dell'esistenza di t/n? Senza domandare niente, lei gli rispose rivolgendogli un sorriso alquanto eccitato.

<< La conosco di nome. L'altro giorno sono andata da Vlad. Mi ha detto che t/n gli piace molto >>

Victor rimase in silenzio. Sua madre stava lavando i piatti e lui aveva appena finito la sua porzione. Le passò indifferente il piatto vuoto e salì le scale verso camera sua senza proferire una parola. D'un tratto si sentì scomodo, come se non avesse nessun diritto a guardare o pensare a lei. Si sentiva un peso nel petto, un ardore di malessere e spavento.

Già aveva tolto a suo fratello l'opportunità di giocare a calcio, e anche se non ammetteva a sé stesso che t/n gli piaceva e gli interessava, cercò di ignorare tutte queste strane emozioni che gli stavano passando nell'anima durante il cammino verso la sua camera. Non doveva pensarci e ripensarci, sennò i pensieri lo avrebbero inghiottito in un vortice di paranoie e dolori.

Dopo scuola, come prefissato, Victor attese t/n all'uscita. Lui era più grande di lei di due anni, e di solito il mercoledì Victor faceva meno ore degli altri giorni della settimana. Finalmente la vide. Là con quei capelli lucenti che sembravano l'ombra delle ali di un angelo e quei suoi occhi di un profondo che i raggi del sole scaturivano e scolpivano in una sfera perfetta.

Dietro di lei, c'era un suo compagno di classe, seguito dal suo gruppetto di amici. Osservavano in modo sospetto la figura della ragazza, e ciò stava dando sui nervi Victor. Il blu le andò in contro. Conosceva quel farabutto alle spalle di t/n e poteva scommettere che teneva un sorriso più malizioso della vocina del diavolo che aveva Victor.

<< Hey t/n >>

Disse passivamente prendendole il polso con uno scatto agile.

<< Vic.. >>

Cercò di chiamare il nome di Victor la ragazza, sorpresa dal suo gesto il fiato le scomparì e rimase senza avere nessuna spiegazione da parte del ragazzo. Il blu guardò dietro di sé per vedere se il maniaco della sua classe lo stesse guardando e come se lo sapesse di già, gli fece un sorriso stuzzicante in simbolo della sua vittoria. Vedendo Victor che se l'era portata via, a quel suo compagno passarono delle brutte tristi idee, non la poteva toccare, né tanto meno parlare a causa di Victor Blade, non si sapeva che fine facevano le persone che se la prendevano con lui.

Era un trionfo per il blu, dato che il farabutto cercava di far cascare ai suoi piedi diverse ragazze della scuola. Una volta lontani dall'edificio, Victor si accorse che la stava ancora portando a suon di polsi. Quando staccò la sua mano, continuò a camminare e solo quando svoltarono l'angolo Victor si voltò per porgergli le sue scuse.

<< Non volevo prenderti così violentemente >>

T/n non replicò, aspettava che il ragazzo continuasse e le desse delle più accurate spiegazioni, ma Victor continuava per la sua strada. Si accorse solo con un pizzico di ritardo che in effetti, agire in modo così impulsivo -e forse strano, avrebbe destato uno sbigottimento per lei che in fondo era sempre una ragazza docile e cara. Il blu si voltò di nuovo, per vedere se lei lo stava guardando, e come lo stesse osservando.

<< Dietro di te c'erano dei ragazzi. Sono miei compagni di classe e sono dei vili se si tratta di ragazze. Ti ho preso solo perché non volevo che facessero nulla di strano >>

L'aveva guardata per un attimo, subito dopo rimosse i suoi occhi da lei. Disse quelle parole mirando in avanti, camminava qualche passo avanzato da quello di t/n, che sembrava abbastanza incuriosita dal comportamento di Victor. Proprio lei che divenne un'amica stretta della girella, aveva avuto da lui molte informazioni riguardo al carattere di Victor. Si ricordava benissimo, era uno di quei giorni dove il ragazzo se ne andava a metà allenamento e non si univa ai ragazzi per fare una partita.

<< Sai ultimamente Victor si comporta in modo strano >>

Le aveva detto Arion qualche giorno prima mentre stavano facendo una pausa dagli esercizi.

<< Lo considero una persona molto speciale. Mi sta davvero tanto a cuore.. Victor è un ragazzo che ama avere i suoi spazi, e spesso nel suo spazio dedica e pensa alle persone che a lui sono care. Penso.. >>

Arion si stava facendo trasportare dai sentimenti. Osservava il prato dipinto dei colori arancioni del tramonto, dove il sole era al suo massimo splendore prima che potesse calare.

<< Penso che se Victor sia rimasto qui con noi, nonostante non abbiamo più le avventure di una volta, è per amore del calcio, e anche per noi suoi compagni e io sono molto grato di questo >>

Terminò la girella sorridendo a t/n. La ragazza ripensò a quel istante, a come Arion avesse descritto Victor. Eppure, lui non sembrava un tipo da preoccuparsi molto delle persone che a mala pena conosceva. T/n era arrivata in squadra da poco più di due settimane, si era già abituata al clima affettuoso e divertente che c'era ogni volta che vedeva e chiacchierava con i ragazzi, tuttavia non riuscì a darsi una risposta dell'azione ambigua che le rivolse Victor.

Forse stava pensando troppo e quel suo essere paranoica non l'avrebbe portata da nessuna parte, restava comunque il fatto che Victor è una persona solitaria non avrebbe dovuto preoccuparsi di un gruppetto di ragazzi che magari non avevano avuto l'audacia o la vergogna nello sfiorarla. Dopotutto era una ragazza e neanche l'unica della scuola. Allora perché Victor l'aveva afferrata in modo così maldestro? Sembrava volesse scappare da qualche cosa.

In vita sua, non aveva mai ricevuto un trattamento del genere da parte di un ragazzo. Probabilmente era dovuto al suo passato, dove lei non si fidava per niente di loro. Associava ai ragazzi il calcio, e se trovava un bel ragazzo intelligente quest'ultimo era già occupato o circondato da altre. Victor era comunque popolare a scuola, a dire la verità non era la prima volta che lo vedeva o ne sentiva parlare.

Victor Blade, imperiale del quinto settore. Imperiale e capocannoniere. Imperiale e capocannoniere. Imperiale e.. Queste parole le risuonarono in testa, una marea di palline che andavano a scontrarsi sulle pareti via via a ogni contatto con un muro si sdoppiavano e agivano in maniera più rapida e agitata da farla rabbrividire. T/n era così distratta e persa nel suo mondo, che quando arrivarono ai semafori la ragazza non si accorse di nulla e continuò a passo delicato a marciare. Victor era stato abbastanza attento e allarmato da sentire da lontano il motore di una motocicletta che stava andando quasi ottanta all'ora.

Davanti ai suoi occhi uno scenario tremendo, il quale sussultò e perse un battito.
























Author's Note
Victor unico amore. Come va la quarantena? Spero vi stia piacendo la storia!

Domande del giorno: secondo voi come mai t/n ha ripetuto per così tante volte "imperiale e capocannoniere"?

Il motivo per cui Victor la trascinò a sé in quel modo?

Che ne pensate di come Arion abbia descritto Victor?

Che rapporto crediate abbiano t/n e Victor rispetto a quello di t/n con la squadra?

L'Angelo senza Ali - Victor Blade X ReaderWhere stories live. Discover now