parte 17

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Harry e Louis stavano in macchina. Louis stava guidando

"Mi vuoi almeno dire dove mi porti?" Gli chiese Harry frustrato

"No" gli rispose Louis sogghignando "l'altro giorno non mi hai detto dove stavamo andando, quindi..."

"L'altro giorno non era un appuntamento, da come hai affermato, più e più volte"

"Si, sono stato uno stronzo, lo ammetto" alzò le spalle Louis "ti sto portando in un posto speciale per me, un posto che non condivido mai con nessuno"

"E perché lo staresti condividendo con me allora?"

"Perché voglio farti vedere che ci tengo veramente a te, e che mi fido di te"

Dopo qualche minuto, Louis finalmente parcheggiò la macchina vicino ad un parco, apparentemente abbandonato, a giudicare dal suo aspetto trasandato.

Uscirono dalla macchina e Harry seguì Louis, il quale si stava avvicinando ad un vecchio cancello arrugginito. Louis aprì di poco quel cancello e lo oltrepassò, seguito da Harry

Davanti a loro ci stava un prato trasandato

"Perché siamo qui?" Gli chiese Harry guardandosi intorno. Quel giardino potrà pure essere tramandato, ma il modo in cui le piante e gli alberi sono cresciuti, rendevano il tutto uno spettacolo

"Quando ero piccolo," cominciò Louis "la mia famiglia ed io andavamo molto spesso in questo parco" continuò "al tempo non era così. Le piante non raggiungevano i cinque centimetri, e ogni giorno ci vedevi giocare qualche bambino con i propri genitori"

"Che è successo?"

"Non lo so" disse Louis guardando poi Harry negli occhi "dopo che i miei si sono separati, mia madre ha iniziato a non preoccuparsi più, ne di me, ne di Lottie. Mio padre, anzi, patrigno, si portò via le mie sorelle, e non mi chiama più. Parliamo qualche volta, ma solo perché le ragazze me lo passano" sospirò Louis "così ho iniziato a non venire più qui. Fino a qualche mese fa, quando incontrai te. Quando scoprii che te, quello con cui ero andato a letto, era il mio professore" ridacchiò Louis "e allora venni qui. Non sono sicuro del perché. Andai in macchina e mi ritrovai davanti a quel cancello. Quando lo vidi, non potevo credere ai miei occhi. Il parco dove ero abituato ad andare con la mia famiglia, era- cambiato, ecco" sospirò "l'erba era alta, il cancello arrugginito, e non ci stava nessuno. Ma per quanto possa essere brutto e trasandato... non so... mi ispira gioia. Quindi, ogni volta che sono giù, ogni volta che non so cosa fare, vengo qui" sospirò Louis "oppure vengo sotto casa tua con le lacrime agli occhi" aggiunse Louis alla fine, facendo ridere il maggiore

"Era per quello che stavi piangendo quella notte?" Gli chiese Harry, poggiando le mani sui suoi fianchi

"Non vedo mia madre da un po'. Sta sempre in giro per lavoro, oppure sta in qualche posto a farsi e a bere" disse Louis "quel giorno sarebbe dovuta tornare, ma Lottie mi informò che mamma la aveva chiamata, dicendole che non sarebbe potuta venire" sbuffò "disse che sarebbe venuta comunque presto, ma ormai sono tre mesi che la aspetto ogni giorno, con la luce della porta accesa, così che possa vedere, quando entrerà a casa" Harry iniziò a strofinare le mani sui suoi fianchi "cosa comunque stupida. Non so perché io continui a sperare che un giorno lei possa tornare. Credo ci abbia abbandonati, non lo so"

"Louis, io ti..." disse Harry, per poi  fermarsi

"Si?"

"Io-" harry ingoiò un groppo di saliva, e "Lou, io credo di amarti" disse subito dopo.

Louis sgranò gli occhi. Non era di certo pronto per quello. Non se lo aspettava. Così rimase in silenzio, non sapendo cosa dire. Harry iniziò ad allarmarsi a quel silenzio e levò le sue mani dai fianchi di Louis "n-non devi- merda! Non devi rispondere anche te, so che non pensi lo stesso, di me. Non te lo ho detto per farti sentire in colpa. Volevo solo lo sapessi comunque, perché,  sai-" Harry non poté finire il monologo che stava facendo, perché le lavbra di Louis si fiondarono sulle sue, dando vita ad un lungo, ma casto bacio. A differenza di tutte le altre volte, questo bacio non aveva tensione sessuale. Nessuno di loro sentiva il bisogno di approfondire quel bacio.

Quel bacio gridava una sola cosa: amore

Louis si staccò dopo tanto tempo da Harry, lasciando comunque la sua testa vicino a quella di Harry, con i nasi che si toccavano di tanto in tanto. Entrambi con gli occhi chiusi e il fiatone, dovuto a quel bacio, letteralmente, perdi fiato

"Se stessi zitto per tre secondi, chiaccherone, sapresti che anche io credo di amarti, zuccone" gli disse Louis, prendendo il suo viso tra le mani. Guardandolo come se stesse studiando ogni sua piccola jmperfezione, ogni suo dettaglio

"Quindi, se te sei davvero la bestia, ora che io mi sono inamorato di te, tornerai ad essere un principe" disse Harry, facendo sorridere Louis

"Solo se mi prometti di essere per sempre la mia principessa, Harold"

"Non mi chiamo Harold"

"Come vuoi tu principessa"

"Va bene Harold" disse Harry sbuffando, per poi riattaccarsi alla sua bocca

"Harry Edward Styles" disse Louis, staccandosi di nuovo dal viso di Harry "anche se sei il mio professore, il mio sexy e arrapante professore," sorrise Louis "mi daresti, l'onore, di diventare il tuo ragazzo?"

"Solo se tu Louis William Tomlinson, mi dessi, l'onore, di baciarmi come se non ci fosse un futuro"

"Beh, principessa, se me lo chiedi così.."

Continuarono a baciarsi per ore ed ore, sussurrandosi ogni tre secondi dei ti amo tra un bacio dell'altro, facendo l'amore lì, in quel prato

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The Teacher || Larry S.حيث تعيش القصص. اكتشف الآن