parte 23

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Le vacanze di Natale passarono velocemente. Harry e Louis andarono ad un appuntamento nella vigilia di Natale, essendo anche il compleanno di Louis. I mesi passavano. Nessuno più parlava di Harry e Louis. Loro stavano ovviamente ancora insieme, anche se lo dovevano narcondere. Non fù bello nascondersi, ma cos'altro potevano fare?

Era maggio. Manca un mese e mezzo alla fine della scuola.

Cazzo

L'ultimo anno di Louis. Era così strano pensare che la scuola era ormai finita. 13 anni passati a studiare, e adesso? Che si fa quando la scuola finisce? Louis proprio non sapeva rispondere alla domanda

Nel frattempo Louis parlò con sua madre. Louis le disse i suoi timori, e lei gli rispose che le dispiaceva veramente tanto di aver fatto del male a Lottie e a lui. Ha detto che era cambiata e che voleva dimostrarlo. Louis ancora non ha perdonato de tutto suo madre. Forse non lo farà mai. Ma vedeva che almeno lei ci stava provando, e questo, al momento, gli bastava

Louis era vestito "elegante", se così si può deifire, perché aveva un appuntamento con Harry.

Il liscio sbuffò quando notò lorario. Le 18:49. Harry sarebbe dovuto arrivare alle 18:00. Louis chiamò molte volte il maggiore al telefono, ma non rispose nemmeno una volta, e Louis si stava davvero incazzando, ad essere onesti

Mi ha dato buca?

Louis aspettò per ancora un'ora l'arrivo di Harry, quando perse le speranze, e si cambiò, mettendosi il pigiama, buttandosi al letto, con qualche lacrima che usciva dagli occhi ogni tanto

Il giorno dopo -essendo domenica, non aveva scuola- stava pranzando con Lottie e sua madre. Harry ancora non si era fatto vedere, né sentire, e Louis stava diventando sempre più agitato. Non caliva cosa stava succedendo. Aveva per caso detto qualcosa di sbagliato, e Harry si era incavolato?

Il telefono di Louis iniziò a squillare

"Lou, stiamo mangiando, spegni il telefono" gli disse Johannah. Louis annuì e fece per spegnerlo, quando vide il numero che los tava chiamando

911

Aggrottò le sopracciglia e rispose

"Pronto?" Disse Louis

"Salve, signor Tomlinson?" Chiese una voce femminile dall'altra parte del telefono

"Si, sono io, perché?"

"La sto chiamando per Harry Styles. Aveva il suo numero come numero di selzione rapida"

"Cosa?" Chiese Louis "in che senso, scusi?"

"Harry Styles venne portato ieri in ospedale, attorno alle 17:30. Il signor Styles stava camminando per la strada, e una moto gli finì addosso" gli disse la ragazza, mentre il cuore di Louis stava perdendo qualche battito

"S-scusi in che senso... un i-incidente?"

"Mi dispiace"

"Le dispiace? Io- non sto capendo, io-" Louis iniziò a non respirare più "non respiro" sussurrò

"Ok, signore, si calmi ok? Respiri, per me"

"Non- non ce la faccio, io- com- come sta?"

"Sta bene" le rispose subito la ragazza "è sotto controllo continuamente, ma è in coma. Ha una gamba e un braccio rotto e una piccola commozione celebrale, ma sta bene, ok?"

"Come fa a stare bene se sta in coma!" Urlò Louis

"Lou, che sta succedendo?" Chiese preoccupata Lottie. Louis non rispose, si limitò ad alzare la mano, facendo segno di aspettare

"Signor Tomlinson, siamo fiduciosi che il signor Styles si risveglierà presto, ok?" Louis ritornò a respirare, dopo quella notizia

"Mi può- mi può dire il nome dell'ospedale, per favore?" Chiese con le lacrime agli occhi. La ragazza gli comunicò il nome e Louis corse letteralmente fuori dalla porta in quel momento, prendendo la macchina e sfrecciando per le strade, arrivando in ospedale "Harry Styles?" Chiese frenetico Louis, una volta arrivato all'ospedale. Una ragazza gli indicò la stanza e lui corse dentro.

Quando entrò, si fermò di colpo. Harry era lì. Il suo Harry, era su un letto di ospedale. Aveva, come aveva detto anche la ragazza che lo aveva chiamato pochi minuti prima, una gamba e un braccio ingessato. Il suo corpo aveva tanti fili collegati a delle macchine, e si poté sentire il rumore del battito cardiaco di Harry -provocato dalla macchina- durante quel silenzio

Louis si avvicinò lentamente a Harry. Si mise una sedia vicino al letto, e gli prese la mano, stringendogliela, facendosi scappare qualche lacrima e qualche singhiozzo

"Scusa, non dovrei piangere, dovrei essere forte in questi casi" disse Louis, cercando di smettere di far cadere le lacrime, ma non servì a niente "mi dispiace, è tutta colpa mia" singhiozzò "stavi per strada, perché dovevi venire all'appuntamento con me" continuò a piangere "mi dispiace così tanto! E pensare che me l'ero pure presa con te"

Il resto del giorno passò così. Con Louis che piangeva, continuando a scusarsi, mentre guardava il corpo di Harry, ancora addormentato, sul lettino.

Louis non andò nemmeno a casa. Dormì su quella sedia, accanto a Harry, avendo troppa paura per poterlo lasciare

Louis fu svegliato da due donne, una intorno ai 40, e una intorno ai 25

"Ehm, scusa, tu sei?" Chiese la più piccola

"Ehm, sono Louis, Louis Tomlinson... voi siete?"

"Te sei Louis? Io sono Anne, piacere, lei è mia figlia, Gemma, sono la madre di Harry" disse la donna, alzando la mano. Louis sgranò gli occhi e strinse la mano della donna, Anne

"L-lei è sua madre?"

"Dammi del tu, Louis. E si, sono sua madre. Non sai quanto ho aspettato di incontrarti, Harry parla sempre di te, dalla mattina alla sera. Anche se avrei voluto incontrarti magari in circostanze diverse" ammise Anne

"Anche io... sapete niente dai dottori?" Chiese il liscio

"Niente di nuovo almeno" rispose Anne, per poi guardare la sedia sulla quale Louis era seduto a dormire poco prima "hai dormito qui?"

"Si" annuì Louis "non me la sentivo di lasciarlo, quindi... ehm, se volete vi lascio del tempo da sole con Hardy, aspetterò fuori"

"No, tranquillo caro. Siamo venute ieri sera noi, appena ci hanno chiamato"

"Ah"

"Ci hanno detto che era stato colpito da un motorino. In quel momento non capii più niente, sro sotto shock. Poi corremmo in ospedale, e lo trovammo così, come è adesso. Mi si spezza il cuore ogni volta che lo guardo" confessò la donna

"Mi dispiace" disse Louis, iniziando di nuovo a piangere. Si stava umiliando, lo sapeva, ma in quel momento prorpio non ce la fece a trattenre le lacrime e i singhiozzi

"Tesoro, perché ti dispiace?"

"Perché è colpa mia!" Disse Louis "doveba venire ad un appuntamento che io avevo programmato. Era per strada perché doveva venire da me!"

"Hey, senti, non è colpa tua ok?" Disse Anne, abbracciandolo. Louis aveva appena conosciuto la madre del suo ragazzo, ma si sentì già a suo agio con lei "non potevi sapere cosa stava per accadere, non è assolutamente colpa tua, ficcatelo bene in testa".

The Teacher || Larry S.Where stories live. Discover now