capitolo 1

582 37 34
                                    


nico's pov :
sono le otto di mattina e devo andare a scuola, mi alzo svogliatamente dal letto e mi dirigo in cucina per fare colazione. arrivo in cucina e mugulo un "buongiorno" che la mia famiglia a stento riesce a sentire, mi siedo a tavola e afferro una brioches ai cereali per mangiarla.
dopo dieci minuti vado in bagno e mi inizio a preparare per scuola, mi sciacquo il viso e mi lavo i denti per poi dirigermi in camera per decidere l'outfit, opto per una maglia a manica corta bianca con sopra il mio amato bomber di pelle beige e dei jeans del medesimo colore e le mie amate air force biance, decido di mettere una collana e qualche anello.
sono le otto e dieci, prendo lo zaino e mi dirigo verso l'uscita di casa;
nico: ciao mamma.
la saluto dandole un rumoroso bacio sulla guancia
m. nico:ciao amore comportati bene
nico: mamma non ho più otto anni
dico con tono scherzoso senza neanche darle il tempo di risponder perché sguscio fuori da casa.
arrivo davanti al cancello di scuola dove decido di entrare, ho sempre amato andare a scuola e ho sempre avuto una media buona ma ho l'ansia di parlare con i professori, questo si collega al mio essere eccessivamente timido, mi vergogno di parlare davanti a tante persone e questo mi porta di solito ad isolarmi, ma i miei amici sanno che dopo che inizi a prendere confidenza divento una persona molto estroversa e giocherellona, sono entremamente geloso di tutto ciò che è mio, se è mio non puoi toccarlo, vederlo, neanche respirare la sua stessa aria, sia per le cose che per le persone.
mi fa tornare alla realtà il mio cellulare che squilla mostrando il nome di loco sullo schermo,mi scappa un dolce sorriso e rispondo :
nico:dimmi tutto
rispondo con voce seccata solo per farlo inessrovosire di prima mattina
loco:ah non si "ciao loco del mio cuore, come stai? spero tutto bene. cosa ti porta a chiamare il tuo amorevole semino prima di entrare a scuola?"
dice imitando la mia voce fallendo miseramente, dopo che finisce di parlare mi scappa una risata e sento anche lui ridere e questo mi fa sorridere.
nico: dimmi mio caro loco, cosa succede?
loco: oggi alle 15:00 chiamami perché devo dirti una cosa troppo importante, se non mi chiami ti arriva un joystick sulla testa vuota che ti ritrovi. ti voglio tanto bene ma ora devo entrare in classe ciaoo.
non mi dà il tempo di rispondere che chiude la chiamata, essendo che dimentico tutto decido di prendermi un'appunto sul telefono per ricordarmi di chiamarlo, mentre scrivo ho ancora quel sorriso stampato in faccia.
nico: è tutto matto il mio locolochis
dico a bassa voce, ma a quel momento mi viene in mente la conversazione che abbiamo avuto, sono il "suo semino" lui è mio? ho sempre provato tanta gelosia nei confronti di loco per tutto e tutti, lui doveva stare con me e basta, nessuno doveva farlo soffrire, lui è come una statua di porcellana bella ma fragile, molto fragile.
a quel punto i pensieri di nico svaniscono e decide di entrare in classe dove c'è Luca ( cip) che lo aspetta per iniziare la lezione.

cip: macciao, ti sembra il caso di entrare un secondo prima dell'inizio della lezione?
nico:si scusa mi aveva chiamato loco
cip: uhuhuh fatti scottanti, su ammettilo cosa c'è sotto?
a quel punto nico scoppia in una fragorosa risata che cip non comprende
nico: io e loco? maddai siamo solo amici lo sai e poi sai che sono etero. tra me e loco c'è solo una forte amicizia
cip : vedremo
dopo quell'affermazione di cip entra la professoressa di latino che inizia la sua lezione ma la mente di nico è da tutt'altra parte, sta cercando di capire il motivo del dolore al petto che ha provato quando ha ammesso che non prova nulla per loco e che sono solo amici, però cerca di cacciare via questo pensiero e concentrarsi sulla lezione

*skip time*

sono le 15:00 in punto e sono tornato un'oretta fa a casa, mi ricordo di dover chiamare loco che deve darmi questa importantissima notizia.
dopo tre squilli risponde :
loco:strano ma vero te ne sei ricordato
nico:senti eh, dai parla che ho una montagna di compiti e non voglio finirli tardi
loco: va bene, va bene. arrivo al punto, mi trasferisco a Milano!
a quel punto nico cercò di trattenere le lacrime dalla gioia, ma fu difficile.
loco: nico ci sei?
nico: sisi
disse con la voce tremolante
loco: perché stai piangendo?
nico: sono troppo felice del fatto che verrai a vivere qui a Milano, finalmente ci vedremo, non ci posso credere. ma con la scuola? come farai?
loco: vengo nella tua, mi sembra ovvio
nico a quell'affermazione non riuscì a trattenere un urlo dalla gioia e inizió a ridere come un pazzo
loco:nico ma stai bene?
nico: sisi loco sono troppo felice che vieni a vivere qui, non vedo l'ora che sia domani per vederti entrare nel cancello della mia scuola.
ti voglio un mondo di bene pigna stammi bene
dopo quell'affermazione nico chiuse la chiamata senza neanche dare il tempo a loco di rispondere e si gettò sul letto con un sorriso a 32 denti stampato in faccia. però dopo poco cercò di ricomporsi per iniziare a studiare ma la testa rimase a pensare a lui e loco finalmente insieme.
dopo aver "studiato" erano le 22:00 e decise di andare a dormire con ancora il sorriso stampato in faccia impaziente che fosse il giorno dopo.

la parte migliore di meWhere stories live. Discover now