capitolo 14

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nico's pov :

dopo aver finito di mangiare il primo ed aver ordinato il dessert andiamo a pagare il conto dove mi ostino a pagare io, loco non avrebbe dovuto alzare un dito questa sera. usciamo dal locale dove avevamo precedentemente mangiato e facciamo una passeggiata fino ad arrivare ad un parchetto pressoché deserto con le altalene dove decidiamo di andarci a sedere.avevo sempre di più ansia, mentre mangiavamo mi ero preparato più e più volte un discorso per la mia "dichiarazione" verso loco ma conoscendomi avrei dimenticato tutto un secondo prima che tutto ciò accadesse quindi ho buttato nel cestino questa idea,dovevo essere il più spontaneo possibile non dovevo sembrare un robottino oppure mi avrebbe preso per pazzo.
mi alzai dall'altalena di fianco a loco e mi posizionai di fronte a lui:
nico : puoi alzarti? chiesi con la voce che tremava
loco: nico che succede?
disse mentre si alzava
nico: loco vedi, oggi ho deciso di portarti qui perc-, perch-, oh al diavolo.
imprecai e mi fionda sulle labbra di loco per fargli capire tutto ciò che sentivo dentro di me, rimase abbastanza scioccato all'inizio ma poi capi cosa volessi intendere e prolungó il bacio, da esserne uno molto dolce e leggero ne divenne uno poco casto e rude, iniziai a picchiettare sulle labbra di loco per chiedere l'accesso che lui mi concede subito, le nostre lingue ballavano al ritmo della nostra canzone, una canzone piena di tristezza per tutte le volte che ripensavamo quanto fossimo distanti fino a trasformarsi in una canzone armoniosa e dolce perché finalmente avevamo trovato l'uno la persona dell'altro. iniziammo a necessitare di aria perché era quasi tutta finita e ci staccammo, ansimavamo entrambi e loco aveva le labbra rosse e gonfie, a quella visione sorrisi perché rimaneva pur sempre bellissimo anche con i capelli che avevano preso vita propria.
nico: quin-
loco: nico, si e si, il mio è un sì, voglio passare tutta la mia vita con te, svegliarmi la mattina e vedere i tuoi occhi verdi incastonati nei miei, studiare subito per poi passare tutto il pomeriggio con te, la sera cenare con te e parlare di come fossero andate le nostre giornate e andare a dormire con la consapevolezza di essere veramente felice perché avevo passato la giornata con te.
rimasi abbastanza a bocca aperta, non mi sarei mai aspettato uscire dalla bocca di loco testuali parole essendo un ragazzo molto chiuso, mi sorprese.
non sapevo che rispondere per quanto rimasi scioccato e mi limitai a sorridere.
nico: e non è finita qui, ci aspetta una camera d'hotel
dissi con un punto di malizia nella voce
loco: vuoi arrivare dritto al punto
disse loco vicino al mio lobo che prede tra i denti, sentivo il suo respiro sul mio collo, alzai gli occhi al cielo e strinsi i denti per non emettere suoni poco casti in pubblico
nico: quando voglio io sono molto schietto
dissi con un sorriso malizioso sulle labbra
ci incamminiamo verso l'hotel e appena arrivati entriamo e ci catapultiamo alla reception per riscuotere le nostre chiavi
nico: abbiamo prenotato una stanza a cognome "lera"
receptionist:oh certo ecco a voi, buona permanenza.
corremmo su per le scale cercando la camera numero 265, loco era abbastanza impaziente quindi inizió a lasciarmi baci umidi sul collo
nico: loco dammi il tempo di aprire la camera
loco:non mi piace aspettare per ricevere quello che deve essere mio
io ero suo, lo aveva detto a quelle parole mi si sciolse il cuore però poi ripensandoci capi cosa volesse intendere e divenni abbastanza rosso in viso. trovammo la stanza la apri e ci catapultammo dentro

la parte migliore di meWhere stories live. Discover now