capitolo 3

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nico's pov:
oggi sono iper attivo, non vedo l'ora di incontrare loco, finalmente lo vedo. ieri sera che l'ho videochiamato e gli è scappato quel commento sulle mie labbra sono diventato paonazzo e non poco e con non so quale coraggio ho ricambiato il commento e preso dall'ansia ho chiuso la chiamata concludendola con un "ti voglio bene" io e loco non ci siamo mai detti queste tre parole, queste 12 lettere, ci è sempre sembrato strano dircele però ieri sera sapevo che dovevo dirglielo e che quello che provavavo ieri sera è provo ogni volta che sono con lui non è solo un bene fraterno,ma altro. penso che mi piaccia loco, sono sicuro che io provi qualcosa per lui ed è davvero forte.
dopo essermi preparato scendo giù in salotto con lo zaino in spalla e un sorriso da ebete stampato in faccia per dirigermi a scuola, penso di non essere mai stato così felice di andare a scuola
m. nico: tutta questa felicità a cosa la dobbiamo?nico: mamma loco si è trasferito qui a Milano e verrà nella mia stessa scuola
m. nico: ma tesoro sono troppi felice, finalmente vi vedrete
nico:già. vabbè io vado oppure non faccio in tempo a vedere loco
scappo fuori di casa e mi fiondo a scuola dove non c'è praticamente nessuno, consulto il telefono per capire che ore sono e sgrani gli occhi leggendo l'orario le 7:30... sono arrivato tre quarti d'ora prima dell'inizio delle lezioni, mi stupisco di me stesso, dopo qualche minuto vedo fermarsi una macchina davanti al cancello di scuola da dove esce un ragazzo alto con una felpa azzurra e dei jeans neri con le air force bianche ai piedi, poso il suo sguardo sul viso e noto che ha un sorriso stampato in faccia, il suo sguardo si posa su di me e vedi che mi corre incontro, io non capisco fin quando non sento urlare il mio nome dal ragazzo:
loco: nicoo
dopo che collego tutto inizio a correre contro il ragazzo fin quando non ci abbracciamo e lui cade sotto di me, ma non ci pensiamo, siamo entrambi concentrati a trasmetterci tutto quello che non abbiamo potuto trasmetterci in questi anni, sento il suo cuore battere all'impazzata e le nosrre gambe attorcigliate, metto il mio viso nell'incavo del suo collo e inizio a ispirare il suo profumo, che per me è della fottuta droga.
finalmente eravamo felici, ma sopratutto eravamo insieme, avevo il mio loco al mio fianco e sapevo che ora avrei superato tutto con lui al mio fianco,
nico: sai loco con te sto veramente bene, mi hai fatto superare parti della mia vita che da solo sono sarei riuscito a superare. mi hai fatto capire il senso di un amico vero, un amico che quando stai male c'è e tu sei quel tipo di amico. mi fai scappare un sorriso anche nei momenti più tristi e mi fai ragionare quando mi completo da  coglione. non te lo dico spesso ma ti voglio un bene dell'anima e non saprei come sarebbe la mia vita senza di te
loco:io.. io non so che dire, tu sei come uno scultore per me, il mio scultore, solo esso può toccare la sua opera e può sapere i suoi punti deboli. con te riesco ad esser veramente chi sono. ti voglio troppo bene semino.
dopo quell'affermazione di loco non gli riposi, rimanemmo in silenzio, ma non uno di quei silenzi imbarazzanti e frustranti, ma di quelli che valgono più di mille parole.
nico : dai alziamoci prima che più di 100 studenti ci passino sopra
mi alzo e aiuto loco, dandosi la spinta con le gambe me lo ritrovo a qualche centimetro dal mio viso, provavo troppe emozioni insieme e sentivo le farfalle nello stomaco, fin quando lui non mi diede un bacio sulla guancia e io divenni bordó ma sorrisi fin quando disse:
loco:dai entriamo che i professori devono avere una buona impressione almeno su di me
nico:vorresti dire che non sono un alunno modello?
loco: nono non sia mai
disse con tono ironico ricevendo un dolce schiaffo sul cozzetto e a quel punto iniziammo a ridere ed entrammo in classe

la parte migliore di meWhere stories live. Discover now